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ROMA-MILAN, le pagelle dei quotidiani: Pjanic e Pizarro ok, disastro Cassetti. Osvaldo e Josè Angel poco lucidi

(Redazione Forzaroma.info) – La Roma esce con le ossa rotte da una settimana che doveva rappresentare il punto di svolta della stagione: la gara contro il Milan è stata l’epilogo di sette giorni infernali, in cui diversi calciatori...

Redazione

(Redazione Forzaroma.info) - La Roma esce con le ossa rotte da una settimana che doveva rappresentare il punto di svolta della stagione: la gara contro il Milan è stata l'epilogo di sette giorni infernali, in cui diversi calciatori hanno mostrato lacune e limiti su cui si dovrà lavorare tantissimo.

Contro i rossoneri c'è stato qualche sprazzo di buon calcio e i quotidiani premiano pochi giocatori con la sufficienza: Pjanic, su tutti, ha dimostrato grande spirito di sacrificio ed una buona predisposizione nel creare gioco, anche Lamela e Pizarro guadagnano discreti voti grazie ad una partita di sostanza, nonostante il risultato non premi i giallorossi. Nell'angolo dei peggiori, il coro unanime dei giornali indica in Marco Cassetti l'elemento meno performante della truppa di Luis Enrique, valutazioni basse anche per Osvaldo e Josè Angel, apparsi entrambi meno lucidi che in altre occasioni.

 

CORRIERE DELLO SPORT ( a cura di L.Ferrajolo)

 

6 Pjanic - Il più lucido e il più continuo, tenta di dare profondità, è rapido, anche se si fa maltrattare troppo dai milanisti. Piazza un paio di punizioni pericolose, sulla seconda è bravo Abbiati. Quando entra Lamela, arretra nei tre di centrocampo e paga un po' anche la stanchezza nel finale.

6 Lamela - Gioca meno di mezz'ora, di buono la percussione con cui procura il gol illusorio di Bojan. Conferma di avere giocate di qualità, ma non ancora la continuità necessaria.

6 Pizarro - In tanto nuovo, qualcosa di vecchio che bene o male funziona. Tiene meno palla del solito, prova Pjanic è il più continuo Pizarro regge, Juan no Bojan, solo un guizzoun paio di conclusioni.

6 Bojan - Si merita la sufficienza solo per quel guizzo con cui firma l'inutile 3-2. Ma prima del gol, poco o niente. Entra dopo 39 minuti al posto di Borini, che si infortuna.

5,5 Burdisso - La difesa è di pastafrolla e subisce tre gol tutti di testa. Anche lui sbanda e con Juan non forma certo un tandem-sicurezza. Di buono il gol del provvisorio pareggio, con un colpo di testa su angolo di Pjanic.

5,5 Josè Angel - Generoso, si offre sempre sull'out ed è uno degli sbocchi preferiti della squadra, ma incide poco. Uno che gioca tanti palloni deve mettere cross velenosi, deve entrare in area, deve insomma lasciare l'impronta sulla partita.

5,5 Gago - Dopo un bel crescendo nelle ultime gare, un passo indietro. Gioca sul centrodestra, dove Nocerino è molto più svelto e alacre. Ci mette poca personalità e scarsa precisione. Lascia il posto a Lamela a mezz'ora dalla fine.

5,5 De Rossi - Dopo partite da incorniciare, una modesta. Non è il solito gigante davanti alla difesa, soffre le occhiatacce di Boateng che gli sta addosso e si fa vedere poco davanti, dove pure servirebbe qualche inserimento di qualità. Una partita così può capitare anche ad uno come lui.

5,5 Borini - Inventa un bel numero con stop e girata, che Thiago Silva gli mura alla meglio. Si blocca nel finale del primo tempo.

5 Stekelenburg - In ritardo sul primo gol di Ibra, ma al di là dei tre subiti, non è mai padrone della sua area. Non esce mai, pur avendone la stazza e il fisico, resta troppo tra i pali e non regala nemmeno una prodezza. Alla squadra serve un portiere più presente e magari anche protagonista.

5 Juan - Molle, troppo molle. Come in occasione del primo gol di Ibra. Ok l'eleganza, va bene qualche anticipo, ma ci vogliono più cattiveria, più decisione, serve una presenza più forte in area. Se non ci pensa lui, con l'esperienza che ha, cosa si può pretendere poi dai più teneri come Angel?

5 Osvaldo - Ingabbiato da Nesta e Thiago Silva ha pochi guizzi e pochissima fortuna, perché su quella deviazione da due passi, Abbiati fa il fenomeno.

5 Luis Enrique (all) - Troppe cose ancora non vanno. Difesa fragile e poco attenta, scarsa pericolosità davanti, squadra leggerina e poco cattiva.

4 Cassetti - Dalle sue parti il Milan combina quello che vuole. Si fa anticipare da Nesta sul gol del 2-1, spinge poco, crossa male e sembra , sinceramente, spento anche da un punto di vista atletico.

LA GAZZETTA DELLO SPORT ( a cura di N.Cecere)

 

5,5 Stekelenburg Il Milan o fa gol o non centra lo specchio, eccezion fatta per una telefonata di Aquilani. Lui va giudicato quindi sui gol presi. Niente da fare sui primi due, sul terzo invece c'è un attimo di ritardo nel recuperare la posizione e quando si tuffa tocca ma non respinge.

4 Cassetti L'organizzazione della linea arretrata è tutta da rivedere, non è il solo colpevole della debacle. Di suo però ci mette diversi errori di concentrazione e rimedia davvero una figuraccia quando si fa sorprendere dall'incursione centrale di Nesta sul gol del 2-1.

6 Burdisso Si salva dal disastro difensivo in virtù di quella lotta greco romana con Zambrotta sviluppatasi prima del corner dalla quale ricava l'inzuccata dell'illusorio pareggio. Quando c'è da lottare, per carità, si fa sempre trovare pronto. Ma poi serve massima attenzione.

6 Juan Letteralmente bruciato da Ibrahimovic in occasione del cross di Aquilani dalla trequarti: lì un difensore attento di solito anticipa e comunque oppone un ostacolo più consistente. Lascia poi il campo per infortunio.

5,5 Heinze partecipa alla resa finale.

5,5 Josè Angel Quando c'è da partecipare alla manovra d'attacco lui risponde sempre presente e riesce a portare su palloni su palloni. Da un terzino però ci si aspetta anche la fase difensiva e lì cominciano i dolori di pancia perché non sembra in possesso della necessaria grinta da duro.

7 Pizarro È lui l'anima di una ripresa in cui la squadra si impossessa della metà campo avversaria, produce gioco ed occasioni. Ed è lui a dare l'ultimo sussulto all'Olimpico con un pallonetto dall'angolo su cui Abbiati arriva in extremis. Lucido ed irriducibile, insomma.

6 De Rossi Quando Boateng e a volte Robinho lo pressano, cerca arretrando di trovare spazi vitali ma rimane sostanzialmente avulso dalla manovra. Cresce alla distanza e allorché esce Boateng e si ritrova contro Emanuelson cerca di alimentare il forcing per il pareggio.

5,5 Gago Si lamenta per il contrasto con Boateng da cui nasce l'azione della prima rete rossonera: non ha tutti i torti perché rimedia una manata in faccia. Perde alla distanza nettamente il duello con Aquilani e a metà ripresa lascia il posto al vivacissimo Lamela.

6,5 Pjanic Con una bordata su punizione, da lunga distanza, mette i brividi ad Abbiati che tocca giusto in extremis il pallone indirizzato all'incrocio. Dà ordine e lucidità perché sa giocare palla a terra, come vuole l'allenatore. Duttile sul piano tattico.

5,5 Borini Si infortuna al 37' del primo tempo in un contrasto con Abbiati che va a prendere un cross alto: pura sfortuna. Fin lì non ha modo di mettersi in luce e i nostalgici di Borriello accumulano altri argomenti per sponsorizzare l'utilizzo dell'ex milanista.

6 Osvaldo Gli capita il pallone del 2-2 da calcio d'angolo. Una parabola tesa, difficile da incocciare nella bolgia dell'area piccola. Lui ci riesce, impatta di piatto, ne viene fuori una conclusione fortissima che sarebbe fatale se non andasse a... sbattere sul corpo di Abbiati.

6 Bojan Ha due occasioni. Sulla prima, smarcato in verticale da un assist di Osvaldo, si vede arrivare addosso Abbiati, lui cerca di scavalcarlo di fino ma quello frena la conclusione. Nella seconda è il più lesto a intuire la deviazione del portiere e segna.

5,5 Luis Enrique Undici formazioni in undici partite, una fase offensiva anche brillante, quella difensiva da rivedere. Continuando a prendere gol sui cross sarà ribattezzato lo Zeman di Spagna

 

IL MESSAGGERO (a cura di M.Ferretti)

 

STEKELENBURG 5,5 I colpi di testa di Ibra, due volte, e Nesta non gli lasciano scampo. Tre gol al passivo senza neppure una parata, però, sono troppi.

CASSETTI 5 Esterno basso a destra deve controllare le avanzate di Zambrotta e Nocerino e dare una mano in fase offensiva. Si perde la marcatura di Nesta nell’azione del secondo gol rossonero. Inguardabile quando tenta di marcare Ibra o Cassano.

BURDISSO 6,5 Conosce bene Ibra e sa come marcarlo palla a terra, in più segna di testa il gol del momentaneo pareggio della Roma. Ci riprova di testa, invano.

JUAN 5 Ibra lo sovrasta in elevazione nell’azione della prima rete del Milan. Palla a terra va un po’ meglio, ma si vede chiaramente che la condizione atletica è quella che è. Cioè scarsa.

JOSÈ ANGEL 5,5 Evanescente, fumoso quando attacca; poco reattivo in fase difensiva. Aquilani, dalla sua parte, fa quello che gli pare. Qualche lampo nella ripresa, ma troppe sbavature dietro.

GAGO 5,5 Il palleggio raffinato dei centrocampisti di Allegri spesso e volentieri lo taglia fuori dal gioco.

DE ROSSI 5,5 Controllato da Boateng, non ha lo spazio necessario per impostare l’azione della Roma. E, alla pari di Gago, soffre il palleggio avversario.

PIZARRO 6 Debole la sua fase difensiva; più partecipativa la sua presenza in fase offensiva.

BORINI ng Ha un spunto interessante, mette paura alla difesa del Milan poi è costretto ad uscire per un infortunio muscolare.

PJANIC 6 Gioca trequartista e un po’ più avanzato del solito, cerca di impensierire Abbiati da lontano o su palla ferma. Con Lamela dentro, va a fare l’intermedio.

OSVALDO 6 Primo tempo vissuto stretto nella morsa formata da Nesta e Thiago Silva, quindi non ha opportunità per mettersi in mostra. Nella ripresa Abbiati gli fa un miracolo da due passi, poi gli devia anche un pericoloso sinistro.

BOJAN 6 Rileva l’infortunato Borini, impegna severamente Abbiati in uscita bassa, poi segna la rete dell’inutile dueatre.

LAMELA 6 Al posto di Gago dopo un’ora abbondante e dà una bella scossa alla squadra, propiziando il gol di Bojan. Forse sarebbe stato meglio, visto il risultato, farlo entrare prima.

HEINZE 5,5 Per Juan, ma sbaglia troppi appoggi.

 

IL ROMANISTA (a cura di D.Giannini)

 

5,5 Stekelenburg Sui primi due gol servivano dei miracoli per evitarli. E stavolta i miracoli non li fa. Neppure sul terzo, quando forse bastava un “mezzo miracolo” e, anche se Ibra era a due passi, qualcosa la poteva fare. Forse

4 Cassetti E’ il primo a capire che l’ha fatta grossa. Perché se ti perdi Ibra è una cosa, oppure Boateng o Robinho. Ma si è perso Nesta! Non contento, poco dopo si fa passare sotto la suola una palla facile facile di Bojan che poteva farlo riscattare. E invece niente riscatto, ma una prestazione incolore in tutti i sensi. E poco conta se nel finale migliora un po’ e recupera su Cassano. Troppo poco per cancellare quello che aveva fatto prima.

6 Burdisso C’ha provato a farglielo vedere ai compagni di reparto, Nico. A spiegare come si affronta il Milan, a dimostrare che il diavolo se lo prendi in un certo modo è solo un bluff, è solo odore di zolfo. Per un po’ ce l’ha pure fatta a tenere la Roma in piedi. A momenti ci riusciva di nuovo. Poi si è arreso anche lui.

5 Juan Vabbè, ok, era Ibra. E non è facile marcarlo. Non lo è mai. Ma se gli lasci un metro, non solo è difficile, diventa impossibile. Per il resto è anonimo. E contro il Milan non è consentito

5 Josè Angel E’ un po’ il simbolo di questa Roma che soprattutto dietro ha ancora bisogno di tanto tempo per essere grande. In tutto. Nell’attenzione, negli atteggiamenti, nella faccia. Che, se è cattiva e vissuta, conta anche quella. Si intuisce che avrebbe qualità, lo ha detto pure De Rossi. Ma sembra un bambino portato per la matematica di fronte ad una funzione di quinto grado. Non sa ancora che farci. Ha la scintilla, si vede che ci arriverà a risolvere il problema. Ma quando

6- Pizarro In un primo tempo in cui la Roma soffre terribilmente, lui è tra quelli che se la cavano meglio. Forse proprio per questo, forse perché in una squadra che non sempre gira con gli automatismi giusti lui fa valere la sua tecnica ancora un po’ poco amalgamata al gruppo. Quando la Roma cresce si vede di meno e poi rispunta quando si fatica di nuovo. Ce la mette tutta, ma non è come quando batteva il ciak e nasceva la magia.

6 De Rossi Non è facile fare la diga davanti alla difesa quando la diga è piena di crepe. Quando l’acqua arriva da tutte le parti. Non riesce a fare come superman in quel film della fine degli anni 70 che la diga la teneva su da solo. Ma ha il merito di non perdere la testa e di mettere con lucidità qualche toppa qua e là. Fino a che è possibile.

5,5 Gago Meno bene delle ultime volte. Un po’ per bravura del Milan, un po’ per colpa sua. Anche se sarebbe più corretto dire per colpa di Damato. Perché il primo gol nasce da una manata che lui prende in faccia da Boateng che chissà perché non è stata fischiata. E poi quando stava crescendo l’arbitro gli tarpa le ali con un’ammonizione per un fallo che non c’è.

6- Borini Trentasette minuti di dinamismo e qualità. Lì davanti è il più pericoloso della coppia. Ma ancora la porta la vede poco. Minuto 7, stop e movimento perfetti, il tiro da dimenticare. La sua partita finisce contro il ginocchio di Abbiati.

6,5 Pjanic Recupera in extremis e non può essere al top. Di tanto in tanto per questo è meno nel vivo del gioco. Ma, quando riappare, è sempre un gran bel vedere. Tecnico, come quando duetta con Lamela, e cattivo, come quando non entra duro su Thiago Silva. Un piede morbido che sa diventare di pietra quando calcia da 30 metri con una facilità disarmante. Tutto bello, tutto ancora da scoprire.

5,5 Osvaldo Se Abbiati non ci avesse messo la punta delle dita, sarebbe stato l’eroe di giornata. Uno che oltre al gol del pareggio ha messo pure un paio di assist, di cui uno pregevole per Bojan. Ma quelle dita ci sono arrivate, il pallone non è entrato e lui è rimasto a secco. Un bomber senza gol e senza altre occasioni per farne. Troppo poco.

5 Luis Enrique «Se giochiamo come a Genova possiamo farcela» aveva detto in conferenza. La Roma non ce l’ha fatta. E, sì, magari la poteva pure pareggiare, ma di gol al passivo ne potevano arrivare pure di più. Segno che soprattutto in fase difensiva c’è ancora molto che non va. Insomma se quella di Marassi era stata finalmente la sua Roma, al di là del risultato, quella di ieri lo è stata molto meno. Al di là del risultato

BOJAN 6- Prima della partita si abbraccia Ibrahimovic, in ricordo di quando erano insieme al Barcellona. Il gigante e il piccolo genio. E in quella immagine un po’ buffa, c’è molto della partita di ieri. E non solo per i centimetri che nel calcio contano relativamente. Ma nella differente cattiveria. Per il gigante è più facile averla, ma quando ce l’avrà anche l’ancora troppo timido Bojan (che comunque rende meno sonora la sconfitta), non sarà più “piccolo genio”. Ma genio e basta.

LAMELA 6,5 Quando guardi in quello sguardo intenso, in quegli occhi scuri, quasi teatrali, lo capisci subito che questo ragazzo ha talento. Tanto. Ma la cosa che stupisce è che da quei piedi pregiati e da quel fisico sottile possa sgorgare tutta quella potenza. Forza fisica pura. Che trascina gli avversari, che fa vincere i rimpalli. Classe, fisico e tigna. Roma è pronta a goderselo.

HEINZE SV Entra al posto di uno stremato Juan, in una difesa in difficoltà e in una partita messa già male. E pure con pochi minuti per provare a dare la scossa.

 

IL TEMPO

 

Stekelenburg 5.5 Due tiri e due gol nel primo tempo, per vedere un suo intervento bisogna aspettare oltre un'ora: parata facile a terra su Aquilani. Impotente sulla testata di Ibrahimovic che chiude la partita.

Cassetti 5 Insufficiente in entrambe le fasi: attacca poco Zambrotta e difende male. Alla prima e isolata discesa in avanti gli arriva un buon pallone sul destro ma calcia alto. Si perde Nesta nell'angolo dell'1-2 e soffre da morire tutti gli uno contro uno, quando entra Cassano ancora di più.

Burdisso 6 Il gol dell'illusione in mezzo a una partita di carattere. Il migliore in una difesa imbarazzante.

Juan 5.5 Sovrastato da Ibra nell'azione del vantaggio milanista, prova a riscatarsi con qualche chiusura ma è ancora lontanissimo dal difensore solido di un tempo. Nel finale arriva l'ennesimo stop muscolare a conferma della sua fragilità.

José Angel 6 Non fa mai mancare la spinta sulla sinistra e maschera così gli immancabili passaggi a vuoto in fase difensiva.

Gago 5 Un passo indietro netto rispetto alle ultime prove convincenti, spostato sul centrodestra sembra perdere i punti di riferimento e gioca pochissimi palloni.

Pizarro 6 Al contrario di Gago è sempre nel vivo della manovra e prova a dare qualità negli ultimi metri. Non sempre ci riesce, ma gioca sempre a testa alta.

Pjanic 6 Prestazione di qualità fino a quando agisce da trequartista. Spaventa Abbiati con due punizioni velenose, prova a far male con le accelerazioni e non tira mai la gamba indietro. Arretrato a centrocampo, si perde.

Borini 6 Preferito a Bojan, si sbatte in pressing ma un infortunio muscolare lo mette ko prima dell'intervallo ed è costretto a lasciare il campo.

Osvaldo 6 Un'altra partita senza gol, ma lì davanti continua a farsi sentire nonostante abbia di fronte un gigante come Nesta. Lotta, sgomita, conquista l'angolo del pareggio e solo un miracolo di Abbiati gli impedisce di segnare il 2-2.

Bojan 5.5 Dentro per Borini, il suo impatto sulla partita è praticamente nullo. Non riesce a superare Abbati per il possibile 2-2, non basta il gol elementare per la sufficienza.

Heinze sv Nel finale dentro per Juan, può fare poco per tenere a galla la barca.

Luis Enrique 5.5 Se la gioca e tiene testa al Milan, ma i difetti della sua Roma sono ancora evidenti: se non lavora sulla difesa sarà difficile rialzarsi.