rassegna stampa roma

Roma mai sconfitta dal 3-0!

(Corriere dello Sport-P.Torri) Diteci che non è vero. Diteci che non eravamo a Marassi, ma al cinema a vedere uno di quei film dal fi­nale con sorpresona. Confessateci che siamo su «Scherzi a parte», inconsapevoli protagonisti di una gag che...

Redazione

(Corriere dello Sport-P.Torri) Diteci che non è vero. Diteci che non eravamo a Marassi, ma al cinema a vedere uno di quei film dal fi­nale con sorpresona. Confessateci che siamo su «Scherzi a parte», inconsapevoli protagonisti di una gag che peral­tro non ci ha strappato neppure una risata.

Indicateci la candid camera dove siamo andati in onda, spettatori in­creduli di un suicidio. Urlateci qualcosa per svegliarci da un sogno trasformato in incubo. Insomma, diteci qualsia­si cosa possa dare un minimo di logicità agli altrimenti in­spiegabili novanta minuti che abbiamo visto dalla tribu­na di Marassi, Roma avanti di tre gol a quaranta minuti dal fischio finale, risultato agli annali quattro a tre per il Genoa che sta ancora facendo festa in campo. IMPOSSIBILE - Pensavamo di aver visto tutto su un campo di calcio, puntuale siamo stati smentiti da una partita che sarà impossibile dimen­ticare. Per tutti. C’era stato in passato un altro tre a quattro, una sfida di Super­coppa con l’Inter, la Roma andò in vantaggio di tre reti nel primo tempo, la coppa se la presero i nerazzurri, ma il quarto gol arrivò nei tempi supllementari e con i giallorossi in inferiorità nu­merica. Eppure questa Ro­ma che non ha mai avuto una sua identità, di segnali folli ce ne aveva già manda­ti parecchi in questa stagio­ne che si sta trasformando in lacrime e sangue. Soprat­tutto li aveva spediti per quel che riguarda le rimon­te subite, incapace come do­vrebbe fare una grande squadra o presunta tale, a conservare il vantaggio una volta ottenuto. Perché è vero che la rimonta subita a Ma­rassi è di quelle che entrano di diritto nei libri di storia del calcio, ma in precedenza già in altre sette occasioni i gial­lorossi erano riusciti a far scomparire il sorriso dai volti di una tifoseria che chissà cosa avrà pensato, ieri, davan­ti al televisore, vedendo la Roma capace di dilapidare tre gol di vantaggio e perdere la partita. Eppure, dicevamo, i precedenti avrebbero comunque consigliato cautela. La prima volta era accaduto alla terza giornata di questo campionato, il Bologna all’Olimpico, i giallorossi reduci da un punto nei primi centottanta minuti, la Roma va in van­taggio di due reti, poi nel finale, in un secondo tempo che spesso è coinciso con un calo fisico spaventoso, altra co­stante di questa stagione (ci sarà ancora qualcuno che di­rà che non è stata perlomeno sbagliata la preparazione?), due volte Di Vaio fa suonare il primo campanello d’allar­me. E poi, andando a ruota libera, la stessa cosa è succes­sa a Verona contro il Chievo, ancora a Marassi con la Sam­pdoria, all’Olimpico con il Brescia. In Champions c’è sta­to il recente caso, durissimo da incassare, con lo Shakhtar, ma anche a Cluj i giallorossi si fecero rimontare. E tutto era cominciato nella Supercoppa agostana a San Siro, Ro­ma in vantaggio, l’Inter che si prende la coppa. DIFETTO - Un difetto che lo staff tecnico non è mai riusci­to a correggere, conseguenza pure di una fase difensiva che definirla tale è già un complimento immeritato. Con le quattro pappine di ieri, sono 54 i gol subiti dalla Roma in questa stagione nelle 35 partite ufficiali, in pratica uno e mezzo abbondante ogni novanta minuti. Sono numeri di una stagione ai limiti del fallimento. Basti ricordare che la Roma ha perso 12 delle gare sin qui giocate. Una ogni tre. Uno sproposito. Che ha portato alla situazione attua­le con Ranieri lontano da tutti e tutto, ma soprattutto dal­la Roma.