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Roma, Luis Enrique punta sui fedelissimi

(Corriere dello Sport – R.Maida) – La partita di Novara non sconvolgerà la Roma. Perché Baldini non ha alcuna intenzione di licenziare Luis Enrique. La rottura può essere causata solo dall’allenatore, che si dimetterebbe se si...

Redazione

(Corriere dello Sport - R.Maida) - La partita di Novara non sconvolgerà la Roma. Perché Baldini non ha alcuna intenzione di licenziare Luis Enrique. La rottura può essere causata solo dall’allenatore, che si dimetterebbe se si dovesse rendere conto che la squadra non gli crede più.

Ma in questo momento non è così: i giocatori, anche se sfiduciati dal periodo di pessimi risultati, riconoscono il carisma del capo e ne apprezzano le idee. Il confronto di lunedì scorso, piuttosto aspro, ha chiarito i rispettivi dubbi e le diverse esigenze. Ora c’è la convinzione comune (e la necessità) di poter riprendere la marcia tutti insieme. Il periodo è statisticamente propizio: uno studio de laroma24.it rammenta che Luis Enrique ha perso una sola partita tra novembre e dicembre nel triennio alla guida del Barcellona B, in aggiunta a 11 vittorie e 11 pareggi.

STILE - In ogni caso il caposquadra, mai come in questa occasione, ignorerà gli equilibri di anzianità da spogliatoio: nella scelta della formazione punterà sui suoi uomini, quelli che considera più adatti al suo calcio e fedeli all’atteggiamento della squadra che ama. «Vorrei che tutti i calciatori si comportassero come Pjanic. E anche come Lamela» ha detto subito dopo la sconfitta contro il Milan. E’ stata una frase forte, che molti a Trigoria non hanno gradito, ma che è indicativa del carattere di Luis Enrique. Lui vuole gente che «morde il collo» , che ha «fame e voglia» , che lotta su ogni palla sia nella costruzione che nella distruzione del gioco.

I FEDELISSIMI - E allora, oltre ad affidarsi Pjanic e (forse) a Lamela, si aspetta tantissimo da Bojan e Osvaldo, i due attaccanti che aveva chiesto esplicitamente a Sabatini durante il mercato. Osvaldo non segna dal derby della maglietta, mentre Bojan è a quota 2 gol e non lo ha ancora soddisfatto. Ma dovrebbero essere loro i titolari, con Borini e Totti a casa e Borriello in panchina. In difesa sarà confermato Josè Angel, nonostante le critiche che gli sono piovute addosso dai tifosi sui social network, e rientrerà Heinze, uno dei calciatori che hanno sorpreso di più lo staff tecnico nei primi mesi di lavoro. A centrocampo avrà ancora spazio Gago, che contro il Milan non è stato brillante ma nelle precedenti occasioni aveva dimostrato qualità e personalità, al fianco di De Rossi, l’insostituibile per eccellenza: ha giocato finora ogni minuto del campionato.

NO PIZARRO - Intanto l’allenamento di ieri mattina, successivo ai prelievi del sangue, ha dato la sentenza definitiva che la Roma temeva: Pizarro non giocherà a Novara, vittima della distorsione a un ginocchio. Al suo posto, potrebbe essere arretrato Pjanic. Ma non è escluso che tocchi a Greco, finora utilizzato soltanto nel secondo tempo contro il Genoa. E potrebbe tornare tra i convocati Fabio Simplicio, uscito di scena dopo il gol all’Atalanta. In difesa è sicuro il recupero di Rosi, che rientrerà sulla destra al posto di Cassetti, anche se Cicinho spera nel ripescaggio: si sta allenando ormai da un paio di settimane senza avere problemi muscolari, vuole spingere Luis Enrique e la Roma a non cederlo.

MERCATO - E a proposito della finestra-trasferimenti di gennaio, il colombiano Fredy Guarin apre all’ipotesi Roma già studiata l’estate scorsa. Intervistato da calciomercato.it , il procuratore Marcelo Ferreyra ha detto: «Al momento non c’è un’offerta, bisogna discuterne con il Porto. Vedremo cosa succede nelle prossime settimane. Sicuramente a Fredy piacerebbe molto giocare in una squadra come la Roma. O come l’Inter, di cui pure si è parlato. Spero che gli interessamenti si traducano in qualcosa di più concreto» . Guarin è una delle prime scelte di Sabatini per il centrocampo.