(Il Messaggero) Più tempo per la scelta del nuovo proprietario della As Roma fra le cinque offerte pervenute l’altra sera. Con la possibilità di un ulteriore passaggio attraverso short list prima dell’esclusiva.
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Roma, l'esame delle offerte richiede tempo
(Il Messaggero) Più tempo per la scelta del nuovo proprietario della As Roma fra le cinque offerte pervenute l’altra sera. Con la possibilità di un ulteriore passaggio attraverso short list prima dell’esclusiva.
E Unicredit potrebbe dover tornare in consiglio per rivedere il mandato attribuito alla fine dello scorso anno al vicedirettore generale Paolo Fiorentino: soglia di realizzo minima di 136 milioni. Domani è in programma un vertice al quale parteciperanno i membri del consiglio di Roma 2000 (il presidente Attilio Zimatore, Rosella Sensi e Antonio Muto, dirigente di piazza Cordusio), Fiorentino, Piergiorgio Peluso, il capo del corporate & investment in prima fila sul dossier e Alessandro Daffina, capo di Rothschild Italia. Ieri i manager di Unicredit e Rothschild avrebbero iniziato a valutare le offerte delle quali solo quella americana capeggiata da Thomas R. Di Benedetto prevede il coinvolgimento diretto e pieno di Unicredit come partner al 40% e finanziatore. Le altre avrebbero strutture differenti e molto complesse.
Sembra che una delle due arrivate a sorpresa lunedì scorso, di un fondo dell’Arabia Saudita presenti elementi di debolezza che ne fanno perdere consistenza. L’altra, di una finanziaria francese attiva nel mondo sportivo sarebbe a metà strada fra quella di Giampaolo Angelucci (90 milioni) e le due più alte: l’italo-americana di Di Benedetto-Unicredit e quella della finanziaria di Abu Dhabi priva di collegamenti diretti con Aabar (socio di Unicredit) tramite la newco lussemburghese Claraz sa. Queste due valorizzano la Roma calcio attorno a 120-130 milioni prevedendo aumenti di capitale di 40-50 milioni e un piano a medio-lungo termine per rafforzare il club giallorosso per cifre inferiori ai 100 milioni. In Borsa la presentazione delle offerte ha dato gas al titolo As Roma salito ieri del 3,54% a 1,24 euro. Il mercato assapora la competizione: l’acquirente del 67% detenuto indirettamente da Italpetroli (51% Sensi, 49% Unicredit) tramite Roma 2000 dovrà lanciare l’opa sul 33% sparso fra i piccoli azionisti riconoscendo, secondo le regole, un premio rispetto ai prezzi degli ultimi tempi. Ma prima di arrivare all’opa ci vorrà quasi sicuramente più tempo di quello previsto. Quasi sicuramente questa settimana non ci potrà essere nessuna decisione definitiva e, se come si sta delineando, sarà necessario un nuovo passaggio intermedio con la scelta di 2-3 pretendenti (short list) che dovranno affinare ancora le offerte per ripresentarle, magari alzandole, in modo definitivo, il traguardo si sposta di altre settimane.
La fase conclusiva della procedura potrebbe essere decisa nel vertice di domani nel quale Rothschild dovrebbe comparare le cinque proposte di acquisto, diverse fra loro per prezzo, modalità di pagamento, condizioni e piani industriali rendendole omogenee. In un paio di offerte ci sarebbero riferimenti diretti all’organico della squadra, quindi ai giocatori. Le quattro sulle quali si concentrerà l’attenzione, puntano a insediare al vertice della società calcistica nuovi uomini. Di sicuro Unicredit terrà conto nella scelta oltre al prezzo - con la possibilità che un consiglio della banca riveda la soglia di realizzo - anche l’affidabilità dell’acquirente attraverso il piano industriale. Cioè le prospettive di rilancio e potenziamento. Gli americani hanno un piano a 3-5 anni, Claraz più o meno dello stesso periodo. «Il nostro interesse è che Unicredit scelga secondo i propri criteri», ha detto il sindaco Gianni Alemanno, «un interlocutore che sia contemporaneamente forte dal punto di vista economico e affidabile per città e squadra: sono sicuro metteranno la Roma in ottime mani».
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