(Il Romanista-G.Caccamo) La semifinale di Coppa Italia vede affrontarsi, nel suo match d’andata, le due grandi deluse del campionato italiano, due formazioni, che per un verso o per l’altro hanno mancato i grandi traguardi stagionali;
rassegna stampa roma
Roma leggera, inconcludente e un po’ sprecona
(Il Romanista-G.Caccamo) La semifinale di Coppa Italia vede affrontarsi, nel suo match d’andata, le due grandi deluse del campionato italiano, due formazioni, che per un verso o per l’altro hanno mancato i grandi traguardi stagionali;
Montella fa fronte alla mancanza di capitan Totti con Borriello al centro dell’attacco giallorosso coadiuvato da Vucinic alla sua sinistra; è proprio il montenegrino sotto porta a sbagliare nuovamente un gol da guinness dei primati al termine di una bella azione personale dello stesso Borriello, una mancata realizzazione che a vederla e rivederla sfiora l’impossibile.
Ma è purtroppo la stessa Roma leggera ed evanescente in attacco, brutta appendice del finale con il Palermo, a cui risponde un’Inter con evidenti problemi di tenuta nel reparto difensivo e che appare vulnerabile ad ogni accenno di attacco in velocità. Tutto il primo tempo viaggia su questo ambiguo equilibrio fatto di veloci capovolgimenti di fronte e di assoluta incapacità delle punte delle due squadre nel concretizzare il buon movimento dei centrocampisti fino al primo tiro neroazzurro di una certa difficoltà che trova Doni incapace di compiere il seppur più piccolo miracolo. Rapida e sintetica la morale del primo tempo, ha ancora un senso parlare di campioni quando ad un’allucinate "ciapa-no" degli attaccanti romanisti fa da corollario l’assoluta incapacità del portiere di essere determinante tra i pali.
L’arrembaggio della Roma dai primi minuti del secondo tempo, non riesce a produrre risultati concreti, se non un possesso palla insistito e per certi tratti anche asfissiante, ma le buone iniziative ad esempio di Taddei non trovano pronte le punte romaniste; sembra un monologo della Roma, ma dietro la buona dinamicità e disposizione tattica manca totalmente la cattiveria e la determinazione davanti alla porta avversaria, poi con il passare dei minuti l’insistita e supposta supremazia si trasforma in un sterile, e a tratti patetico, possesso palla. Peccato, nuovamente peccato per una ripresa durante la quale l’Inter non è mai apparsa capace di imporre il proprio gioco e la propria organizzazione e che invece la Roma, pur dominando sul piano del gioco non è mai riuscita a far volgere a proprio vantaggio. Ciò che è sembrato veramente imbarazzante è soprattutto l’atteggiamento di un gruppo, o per meglio dire di alcuni giocatori che danno l’impressione di avere pochissima concentrazione e determinazione da proporre sul campo da gioco. Sarà da rifondare questa Roma ? Sarà da aggiustare o solo da puntellare nei suoi 3 o 4 giocatori più importanti? Solo un gruppo dirigente forte e capace sarà capace di darci le risposte giuste. bia ancora di più.
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