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Roma-Juan, ora è per forza

(Corriere dello Sport – R. Maida) – Forse è un ripe­scaggio, forse era già nei programmi, di sicuro qual­cosa sta cambiando: la Ro­ma chiede aiuto a Juan.

Redazione

(Corriere dello Sport - R. Maida) - Forse è un ripe­scaggio, forse era già nei programmi, di sicuro qual­cosa sta cambiando: la Ro­ma chiede aiuto a Juan.

Do­po otto esclusioni su otto possibilità, e un mese di scelte tecniche alternative, Luis Enrique è pronto a convocare per la partita contro il Palermo il difen­sore più rimpianto dai tifo­si. Non solo. Visto che Kja­er è squalificato e Heinze non sta benissimo, il rilan­cio potrebbe essere in grande stile: dall’inizio, ac­canto a Burdisso, un altro che per buona parte del derby è rimasto a guarda­re.

LA SCELTA - «Credete che non lo conosca? E’ un difen­sore di livello internaziona­le. Ma viene da un anno in cui è stato male e ha gioca­to senza allenarsi» ha detto sabato Luis Enrique, prima di perdere (anche) a causa dell’errore di Kjaer su Brocchi. Ora è evidente che non si può più aspettare. Sia perché Juan è guarito da almeno un mese, sia per­ché dal punto di vista quali­tativo è lui il difensore più valido della rosa. E allora, con un bel po’ di ritardo sull’avvio della stagione, la Roma dovrebbe ritrovare l’architrave della difesa di Spalletti e di Ranieri.

IL COLLOQUIO - Sono state settimane di inquietudini, di silenzi, di incomprensio­ni tra Juan e lo staff tecni­co spagnolo. Colpa, si fa per dire, di diverse idee sui si­stemi di allenamento. Juanè sempre stato abituato a gestire i suoi muscoli, ad al­ternare momenti di grande intensità nel lavoro ad altri più blandi. Specialmente dopo la tendinite al ginoc­chio, ultimo di una serie di infortuni che lo hanno tor­mentato nel quadriennio a Trigoria, preferisce andare cauto durante la settimana per essere più riposato e brillante in partita. Luis Enrique invece, a torto o a ragione, pretende sempre il massimo impegno nella fa­tica quotidiana e si compor­ta con campioni e ragazzini alla stessa maniera. Le do­mande senza risposta sono durate fino a pochi giorni fa, quando è arrivato il con­fronto chiarificatore (anche se qualcuno sostiene che il vero colloquio sia stato tra Juan e Sabatini). Luis Enri­queha spiegato il suo pun­to di vista, ha chiesto un’al­tra settimana di pazienza, anticipando la chiamata per la partita di domenica prossima. Juan, anche se scontento, ha accettato le motivazioni e si è imposto di rimandare al 23 ottobreogni reazione.

TRE PARTITE - Non è detto che sia una promozione de­finitiva. Magari è solo un test forzato dagli eventi. Ma adesso, conseguenze di La­zio-Roma a parte, Luis En­rique si è reso conto di non poter più tergiversare. Tra domenica e sabato 29, quin­di sette giorni, la squadra è at­tesa da tre partite molto complicate: dopo il Paler­mo ci sono la trasferta di Marassi contro il Genoa e la sfida contro il Milan al­l’Olimpico. In un trittico del genere, in un campiona­to che non aspetterà ancora a lungo la Roma, un talento esperto come Juan farà molto comodo. Poi si vedrà. Gennaio non è lontano. E non si può escludere una cessione, se l’idiosincrasia tra allenatore e giocatore continuerà. La Juventus in Italia, il Bayern Monaco e il Bayer Leverkusen in Germania e il Flamengo in Brasile seguono il percorso interessati