(Corriere dello Sport - A.Ghiacci) - Tutto, o quasi, ruota intorno al nome che sarà scelto da Luis Enrique per il ruolo di trequartista. Due opzioni, Pjanic o Lamela, e tante conseguenze in entrambi i casi.
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Roma, il dubbio vero è tra Pjanic e Lamela
(Corriere dello Sport – A.Ghiacci) – Tutto, o quasi, ruota intorno al nome che sarà scelto da Luis Enrique per il ruolo di trequartista. Due opzioni, Pjanic o Lamela, e tante conseguenze in entrambi i casi.
Se il tecnico della Roma punterà sulla ricerca di maggiore equilibrio, almeno all’inizio, in una partita difficile come quella in casa della Fiorentina, da rifinitore agirà Pjanic. In quest’ottica potrebbe essere letto anche un mini-provvedimento per Lamela, non colpevole quanto Osvaldo per il “fattaccio” di Udine, ma protagonista di una partita condotta con troppo egoismo (e comunque l’argentino a Osvaldo, prima del colpo di quest’ultimo, ha risposto eccome). Se invece Luis Enrique schiererà tre attaccanti veri, scegliendo Lamela trequartista, Pjanic sarebbe impiegato a centrocampo, Greco andrebbe in panchina e come seconda alternativa d’attacco sarebbe convocato ancora Caprari.
SCELTE - Per gli altri ruoli le scelte sembrano più o meno tutte fatte, con Luis Enrique che ha ampia scelta, e quindi possibilità di sorprendere ancora una volta, soltanto per quanto riguarda gli esterni. Taddei, Josè Angel, Cassetti, Perrotta e Cicinho sono tutte alternative valide per le fasce. Il fatto che però il momento della Roma sia particolarmente complicato, potrebbe portare a una conferma di alcune pedine, proprio a partire dai due esterni: Taddei a destra e Josè angel a sinistra. Non perché la Roma a Udine sia andata benissimo, ma proprio perché il tempo degli esperimenti sembra terminato, dando spazio alla ricerca di certezze chiesta soprattutto dai tifosi. In tal senso potrebbe essere messa in conto anche la conferma di Greco a centrocampo (e quindi Pjanic trequartista): il mancino a Udine ha avuto una serata storta, ma rimettendolo fuori si corre il rischio di perderlo, almeno come livello di dedizione alla causa.
CERTEZZA - Chi ha il posto assicurato invece, è Daniele De Rossi. A centrocampo, stavolta probabilmente da intermedio, una maglia da titolare sarà sicuramente la sua. Su di lui pende sempre la situazione legata al rinnovo contrattuale. Il che però, non sembra ancora preoccuparlo più di tanto. L’atteggiamento è quasi quello di qualcuno che attende. Cosa? Le mosse della società. Perché, questo è chiaro, lo sforzo per trattenere De Rossi dovrà essere, quando mancano due mesi alla sua possibile firma con qualcun altro, tutto del club. Intanto il mediano giallorosso ha parlato della prossima sfida, quella in programma lunedì 12 all’Olimpico contro la Juventus: «Dopo il derby - ha detto intervistato da Sky - credo che sia la più sentita a Roma. Sarà perché ho molti amici alla Juventus, ma io non sento questa rivalità così forte e forse in Italia ci sono altre squadre che mi fanno sentire di più l’avvicinarsi dell’appuntamento. Però, la Juve è la Juve e sarà un grande spettacolo, soprattutto quando si gioca qui a Roma, la gente lo sente moltissimo» . Un commento su Luis Enrique: «Il progetto è basato quasi tutto su di lui. E’ un tecnico giovane, con una mentalità completamente diversa da quella caratteristica del calcio italiano. E’ offensivo, ma dal punto di vista umano, è anche molto leale, per quello che ho conosciuto di lui. E’ una persona diretta» . Infine i tifosi: «Speravo in questa pazienza che stanno dimostrando. A volte Roma non ha reagito così, invece quest’anno i tifosi ci hanno insegnato che si può cambiare. Sicuramente questa è già una piccola vittoria del nuovo progetto» .
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