(Il Romanista - G.Losi) - Contro il Chievo, finalmente, ho visto una Roma convincente. Non c’è niente da fare: si vede subito quando una partita vuoi vincerla.
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Roma, fai come noi nel ’60: vai e vinci 3-0
(Il Romanista – G.Losi) – Contro il Chievo, finalmente, ho visto una Roma convincente. Non c’è niente da fare: si vede subito quando una partita vuoi vincerla.
I ragazzi di Montella hanno giocato con la mentalità giusta, con tutto un altro spirito rispetto alle precedenti uscite. Il risultato è stato un po’ bugiardo, perché l’1-0 ci va stretto e in altre quattro o cinque occasioni abbiamo sprecato. Il Chievo non è esistito, ma va detto anche che la Roma non gli ha permesso di giocare bene. Mi dispiace che Francesco Totti non abbia trovato il gol che cercava, lui è sempre quello che corona il lavoro della squadra. Ma ha tutti i motivi per essere felice, perché ha disputato un’ottima partita. Ma veniamo alla partita di stasera. Stasera la Roma non dovrebbe avere problemi, ma loro, gli avversari si impegneranno, di questo sono abbastanza sicuro. Non va sottovalutata nessuna partita, perché nessuna partita è facile in partenza. La Roma dovrà essere pronta, sia mentalmente che fisicamente. Il Bari farà la sua gara e credo che le affermazioni di Mutti e Ghezzal non siano frasi di circostanza: lo onoreranno davvero il campionato. Uomo avvisato, mezzo salvato. I giocatori biancorossi, poi, vorranno mettersi in mostra per il mercato estivo. Ma noi da qui alla fine dovremmo cercare di vin cerle tutte, per cui bisogna imporre la propria forza, rifilare 2-3 gol al Bari e non se ne parla più. Anche se i pugliesi sono tutt’altro che scarsi. Hanno dimostrato di saper giocare bene, ma la loro pecca è stata quella di essere troppo spregiudicati. Mi ricordano la Cremonese di alcuni anni fa: vennero in serie A ed era proprio bello vederli giocare. Poi però tornarono in serie B. Perché non puoi avanzare a testa bassa di fronte a qualsiasi squadra, altrimenti prendi gol. Il fraseggio prolungato può farlo il Barcellona. Il Bari, invece, si sarebbe dovuto comportare un po’ più da provinciale. Altre squadre inferiori a quella biancorossa si stanno salvando mettendo in campo più umiltà. Quanto ai ricordi, posso affermare con certezza che al San Nicola ci abbiamo vinto diverse volte. Nel 1960, per esempio, andammo a imporci per tre reti a zero. Erano i tempi di Manfredini, che quando arrivò nessuno lo conosceva e invece rischiò di fare una valanga di gol. Purtroppo, però, gli allenatori capirono come giocava. Noi in quella stagione arrivammo quinti e pensate che il nostro presidente, per scherzo, venne rinominato “Anacleto Quinto”. Altri tempi... Pensiamo a vincere stasera, piuttosto. Soltanto vincendo, e quindi facendo il nostro dovere, possiamo sperare in passi falsi di Udinese e Lazio. Altrimenti è inutile guardare in casa d’altri.
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