rassegna stampa roma

Roma esagerata

(Corriere dello Sport-L.Ferrajolo) La Roma dà il meglio di sé. Segna due gol, ne fa un altro bellissimo che il guardalinee Carrer annulla a Osvaldo offendendo il calcio, non solo il romanista, costruisce una decina di occasioni,

Redazione

(Corriere dello Sport-L.Ferrajolo) La Roma dà il meglio di sé. Segna due gol, ne fa un altro bellissimo che il guardalinee Carrer annulla a Osvaldo offendendo il calcio, non solo il romanista, costruisce una decina di occasioni,

ma alla fine chiude col fiatone, mentre il Lecce, coraggiosamente, cerca il pari disperato. La Roma in questo momento non è una squadra perfetta, anche se a tratti dà l’impressione di poterlo diventare. Se Bojan, Lamela e Osvaldo non avessero divorato occasioni su occasioni, avremmo parlato di una Roma spettacolo. E di un Lecce travolto da una storica goleada. Ma i gioiellini romanisti, che inventano con talento e generosità, sono ancora troppo teneri, poco cattivi sotto porta, così una vittoria facile è diventata alla fine quasi un’impresa.

RAPIDA -Eppure la Roma è andata in vantaggio dopo 25 minuti, al primo, vero affondo. Ci ha pensato Pjanic, padrone del centrocampo, su un cross di Taddei che, preferito ad Angel, è stato tra i migliori. Poi c’è voluto il raddoppio di Gago in avvio di ripresa, un gol “anomalo” per questa squadra (staffilata da 25 metri) per arrivare al raddoppio. L’immancabile distrazione difensiva ha rimesso in corsa il Lecce, con Bertolacci, svelto e bravo, proprio mentre la Roma dilagava e minacciava di travolgere il Lecce. Come se non bastassero gli errori dei romanisti davanti alla porta, ci si è messo anche il guardalinee Carrer, che ha annullato un gol spettacolare di Osvaldo, per un fuorigioco inesistente. Va bene anche così. Seconda vittoria di fila per Luis Enrique, crescita del gruppo evidente, recupero di Totti, che ha giocato gli ultimi 20 minuti e 5° posto in classifica, cosa che non guasta mai.

PJANIC-GOL -Il tecnico ha preferito Taddei ad Angel e proprio il brasiliano ha scardinato l’affollata difesa leccese dopo 25 minuti. Ha scambiato con De Rossi, che lo ha invitato verso il fondo, cross a rientrare e Pjanic da due passi ha portato la Roma in vantaggio. Una Roma che in avvio non è partita con furore, come se volesse sfiancare lentamente gli avversari col solito palleggio prolungato. Pjanic si è impossessato del centrocampo, alle sue spalle Gago ha fatto da scudo alla difesa. Partita inizialmente un po’ fiacca, ma quando la Roma ha finalmente verticalizzato di più, alzando anche il ritmo, è arrivata subito in gol. In verità, ne avrebbe dovuto fare altri due, subito dopo. Incredibile l’errore di Bojan alla mezz’ora: splendida azione di Lamela, sempre da sinistra, cross radente e proprio sulla linea Bojan ha ciccato il tap-in in spaccata. Quattro minuti dopo, mentre il Lecce si scuoteva cercando il pari, Osvaldo in contropiede si è trovato solo al limite dell’area: Julio Sergio e Carrozzieri gli sono franati addosso evitando il gol, ma il difensore del Lecce si è infortunato ed è stato sostituito da Brivio.

 

IL RADDOPPIO -Luis Enrique, che non prende mai pace, a centrocampo è partito con Gago regista e De Rossi prima sul centrosinistra, poi sulla destra. Nella ripresa, altro cambio: De Rossi dietro, Gago sul centrodestra. E proprio l’argentino dopo 9 minuti ha firmato il raddoppio: destro improvviso da 25 metri, Julio Sergio è partito in ritardo, il pallone è rimbalzato sull’erba e si è placato nell’angolino. Dopo due minuti, altra palla gol clamorosa, questa volta sprecata da Lamela: percussione di Taddei, assist perfetto e Lamela solo, da due metri, ha angolato troppo, sfiorando il palo. Subito dopo, Julio Sergio si è rifatto, annullando a Bojan un’altra palla gol. La Roma ha continuato a sbagliare gol e allora lo ha segnato il Lecce al 16'. Grossmuller ha cercato Bertolacci al limite, rimpallo tra i romanisti, Bertolacci più svelto di tutti si è presentato davanti a Stekelenburg e l’ha trafitto. Al 20’ Bojan si è divorato un’altra palla gol, tirando alto dal dischetto. A questo punto Luis Enrique lo ha richiamato in panchina e ha mandato in campo Totti, al rientro dopo cinquanta giorni. Alla mezz’ora esatta il guardalinee Carrer è riuscito ad annullare il gol più bello della serata per un fuorigioco inesistente: su cross da destra di Gago, Osvaldo si è avvitato in aria con una rovesciata spettacolare, battendo Julio Sergio. Prodezza straordinaria che Carrer ha cancellato alzando la sua bandierina gialla: chieda scusa al romanista.

La Roma dà il meglio di sé. Segna due gol, ne fa un altro bellissimo che il guardalinee Carrer annulla a Osvaldo offendendo il calcio, non solo il romanista, costruisce una decina di occasioni, ma alla fine chiude col fiatone, mentre il Lecce, coraggiosamente, cerca il pari disperato. La Roma in questo momento non è una squadra perfetta, anche se a tratti dà l’impressione di poterlo diventare. Se Bojan, Lamela e Osvaldo non avessero divorato occasioni su occasioni, avremmo parlato di una Roma spettacolo. E di un Lecce travolto da una storica goleada. Ma i gioiellini romanisti, che inventano con talento e generosità, sono ancora troppo teneri, poco cattivi sotto porta, così una vittoria facile è diventata alla fine quasi un’impresa.<br/><div class="sottotitolo">RAPIDA - </div>Eppure la Roma è andata in vantaggio dopo 25 minuti, al primo, vero affondo. Ci ha pensato Pjanic, padrone del centrocampo, su un cross di Taddei che, preferito ad Angel, è stato tra i migliori. Poi c’è voluto il raddoppio di Gago in avvio di ripresa, un gol “anomalo” per questa squadra (staffilata da 25 metri) per arrivare al raddoppio. L’immancabile distrazione difensiva ha rimesso in corsa il Lecce, con Bertolacci, svelto e bravo, proprio mentre la Roma dilagava e minacciava di travolgere il Lecce. Come se non bastassero gli errori dei romanisti davanti alla porta, ci si è messo anche il guardalinee Carrer, che ha annullato un gol spettacolare di Osvaldo, per un fuorigioco inesistente. Va bene anche così. Seconda vittoria di fila per Luis Enrique, crescita del gruppo evidente, recupero di Totti, che ha giocato gli ultimi 20 minuti e 5° posto in classifica, cosa che non guasta mai.<br/><div class="sottotitolo">PJANIC-GOL -</div> Il tecnico ha preferito Taddei ad Angel e proprio il brasiliano ha scardinato l’affollata difesa leccese dopo 25 minuti. Ha scambiato con De Rossi, che lo ha invitato verso il fondo, cross a rientrare e Pjanic da due passi ha portato la Roma in vantaggio. Una Roma che in avvio non è partita con furore, come se volesse sfiancare lentamente gli avversari col solito palleggio prolungato. Pjanic si è impossessato del centrocampo, alle sue spalle Gago ha fatto da scudo alla difesa. Partita inizialmente un po’ fiacca, ma quando la Roma ha finalmente verticalizzato di più, alzando anche il ritmo, è arrivata subito in gol. In verità, ne avrebbe dovuto fare altri due, subito dopo. Incredibile l’errore di Bojan alla mezz’ora: splendida azione di Lamela, sempre da sinistra, cross radente e proprio sulla linea Bojan ha ciccato il tap-in in spaccata. Quattro minuti dopo, mentre il Lecce si scuoteva cercando il pari, Osvaldo in contropiede si è trovato solo al limite dell’area: Julio Sergio e Carrozzieri gli sono franati addosso evitando il gol, ma il difensore del Lecce si è infortunato ed è stato sostituito da Brivio.<br/>La Roma così nei primi 45' ha raccolto meno di quanto dovesse, non solo per le palle gol buttate via, ma anche perchè Lamela preferito a Totti, ormai recuperato, a parte quello sprazzo bellissimo con l’assist per Bojan, è partito malino.<br/><div class="sottotitolo">IL RADDOPPIO -</div> Luis Enrique, che non prende mai pace, a centrocampo è partito con Gago regista e De Rossi prima sul centrosinistra, poi sulla destra. Nella ripresa, altro cambio: De Rossi dietro, Gago sul centrodestra. E proprio l’argentino dopo 9 minuti ha firmato il raddoppio: destro improvviso da 25 metri, Julio Sergio è partito in ritardo, il pallone è rimbalzato sull’erba e si è placato nell’angolino. Dopo due minuti, altra palla gol clamorosa, questa volta sprecata da Lamela: percussione di Taddei, assist perfetto e Lamela solo, da due metri, ha angolato troppo, sfiorando il palo. Subito dopo, Julio Sergio si è rifatto, annullando a Bojan un’altra palla gol. La Roma ha continuato a sbagliare gol e allora lo ha segnato il Lecce al 16'. Grossmuller ha cercato Bertolacci al limite, rimpallo tra i romanisti, Bertolacci più svelto di tutti si è presentato davanti a Stekelenburg e l’ha trafitto. Al 20’ Bojan si è divorato un’altra palla gol, tirando alto dal dischetto. A questo punto Luis Enrique lo ha richiamato in panchina e ha mandato in campo Totti, al rientro dopo cinquanta giorni. Alla mezz’ora esatta il guardalinee Carrer è riuscito ad annullare il gol più bello della serata per un fuorigioco inesistente: su cross da destra di Gago, Osvaldo si è avvitato in aria con una rovesciata spettacolare, battendo Julio Sergio. Prodezza straordinaria che Carrer ha cancellato alzando la sua bandierina gialla: chieda scusa al romanista.