(Corriere dello Sport - R.Maida) - La Roma all’americana ha il cuore ispanico. E stavolta non c’entrano Russell Crowe e il Gladiatore, ma il gruppo di rinforzi che la nuova proprietà ha portato a Trigoria.
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Roma, ecco Heinze. Già oggi va in ritiro
(Corriere dello Sport – R.Maida) – La Roma all’americana ha il cuore ispanico. E stavolta non c’entrano Russell Crowe e il Gladiatore, ma il gruppo di rinforzi che la nuova proprietà ha portato a Trigoria.
Dai sei componenti dello staff tecnico, Luis Enrique e i suoi collaboratori, ai tre giocatori che hanno ( finora) arricchito la rosa, aspettando Bojan, parlano tutti spagnolo: Josè Angel, Lamela e, da ieri, Heinze.
« NO HABLO » -Gabriel Heinze si è materializzato a Fiumicino poco dopo le 14, sorridente con i cacciatori di autografi e serioso con i cacciatori di impressioni:« No hablo en este momento ». Non parla ai giornalisti, non ora almeno. Bermuda di jeans strappati, maglietta nera e scarpe comode, borsa a tracolla e occhiali a specchio, si è allontanato velocemente dall’aeroporto in compagnia del fratello Sebastian, a bordo di un’auto messa a disposizione dalla società, per raggiungere l’ormai famoso studio Tonucci e firmare il contratto. Si è sistemato per una notte a Trigoria e stamattina farà le visite mediche al policlinico Gemelli, a pochi chilometri dallo stadio Olimpico, per poi raggiungere il ritiro di Risconedi Brunico.
LA SCOMMESSA -Con questa operazione, Walter Sabatini ha contraddetto la politica di ringiovanimento dell’organico visto che Heinze ha 33 anni, ma le circostanzelo richiedevano. I problemi fisici di Juan e Burdisso, le difficoltà per arrivare all’altro argentino Silvestre, hanno imposto alla Roma un acquistotampone in tempi rapidi. In questo caso, potrebbe addirittura essere un affare. Heinze, svincolato dopo due anni molto buoni al Marsiglia, ha accettato un contratto da ragazzo ambizioso: la durata è annuale, con opzione per il rinnovo fino al 2013 che diventerebbe automatico in caso di qualificazione della Roma alla Champions League; lo stipendio è diviso in una parte fissa di 650.000 euro netti e in una parte variabile legata alle presenze ( il primo scatto è previsto alla quinta partita giocata) e al piazzamento finale della squadra, per un massimo ipotizzabile di un milione. Per un calciatore che ha giocato nel Manchester United e nel Real Madrid, e che ha raggiunto quota 72 partite nella nazionale argentina, non sono cifre esagerate.
VERSATILITA’ -Nessun problema per il tesseramento: Heinze è comunitario avendo il padre tedesco, come il cognome lascia intendere, e la madre italiana. Nella testa di Luis Enrique si tratta di un prezioso plusvalore in difesa, che aveva bisogno di recuperare esperienza e qualità dopo i saluti di Mexes e Riise. Heinze ha fatto le cose migliori della sua vita da terzino sinistro ma ha dimostrato, soprattutto nel Manchester United, di essere affidabile anche come centrale. L’adattabilità e i costi lo hanno aiutato a raggiungere il quarto campionato importante, dopo Liga spagnola, Premier League inglese e Ligue 1 francese. Gli manca solo la Bundesliga per accontentare papà: chissà che non gli capiti più avanti.
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