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Roma e Osvaldo, è subito amore

(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) Osvaldo ha conquistato tutti. Anche Totti. Tra i nuovi arri­vati l’argentino è quello che si è inserito più in fretta.

Redazione

(Corriere dello Sport - G.D'Ubaldo) Osvaldo ha conquistato tutti. Anche Totti. Tra i nuovi arri­vati l’argentino è quello che si è inserito più in fretta.

Ed è anche il più in forma. Estroverso, pronto a scherzare con tutti. E con il capi­tano è nato un feeling speciale. L’approccio è stato positivo. Sorri­dente con tutti, capace di cancella­re subito l’immagine negativa che si era portato in Spagna dopo l’esperienza italiana. In campo con Totti ha scherzato giocando a palla avvelenata, in una di quelle esercitazioni ludiche volute da Luis Enrique. «Grande Osvaldo!» , ha strillato il capitano. Anche ieri nel riscaldamento l’argentino è stato sempre con Totti e Borriello. Fuori dal campo si ritrova spesso con Heinze, argentino e duro co­me lui. Ieri hanno pranzato insie­me.

DOTI - E’ sul campo che Osvaldo ha conquistato tutti. Doti indscutibili. Fisicità, potenza, tecnica. A Totti sembra di riavere vicino Batistu­ta, che mandava spesso in gol nel­l’anno dello scudetto. In progres­sione sulle aperture di Totti, Osvaldo sembra inarrestabile. Do­menica giocheranno insieme. Tot­ti partendo dal centro, Osvaldo da destra. Ieri Luis Enrique li ha pro­vati ancora insieme, utilizzando a sinistra il giovane della Primave­ra Politano, perchè Bojan si è fer­mato per l’influenza. Osvaldo pre­ferisce fare la prima punta, ma con questo modulo riesce a buttar­si spesso dentro. Osvaldo ha il sen­so della porta. In questo ricorda molto Batistuta. Calcia di destro, ma anche di sinistro, se la cava di testa. Luis Enrique gli parla in ita­liano, quando si rivolge al gruppo. In questi casi subito dopo si sof­ferma con Josè Angel e Bojan per approfondire in spagnolo, con Osvaldo non c’è bisogno, perchè ha capito. Con lui parla in spagno­lo quando sono da soli. Disponibi­le con tutti, molto alla mano, ha già capito cosa vuole da lui l’allenato­re.

PREPARAZIONE - Aveva svolto la preparazione con l’Espanyol, sta bene fisicamente. Resiste ai con­trasti, quando va via in progres­sione è difficile fermarlo, è dura portargli via il pallone. Tecnica­mente sa dialogare con Totti, l’in­tesa è più facile quando i piedi so­no buoni. E va via in progressione senza preoccuparsi dei contrasti duri. Luis Enrique lo sollecita spesso. E’ convinto che potrà se­gnare tanti gol. Osvaldo ha legato in fretta con tutti i compagni. Non solo con i suoi connazionali argentini. La conoscenza della lingua italiana lo ha facilitato. Insieme ad Osvaldo ieri si è mosso bene an­che Gago. Anche lui è sicuro del­l’esordio. E in mancanza di tanti nazionali, il tecnico asturiano ha attinto dalle giovanili. Nella stessa formazione sono stati schierati i due fratelli gemelli Matteo e Fede­rico Ricci, quest’ultimo ha realiz­zato un bel gol all’incrocio.

RITORNO - E’ tornato in Italia dopo essersi scrollato di dosso una eti­chetta antipatica: genio ribelle, una carattere da migliorare, come gli disse Zeman, che lo aveva volu­to a Lecce. Alla Roma ha voluto la maglia numero nove, la stessa che aveva voluto a Firenze: quella di Batistuta. Grazie a un nonno di Fi­lottrano, in provincia di Ancona, scelse la Nazionale Under 21. Se fa gol alla Roma, Prandelli potrebbe dargli la maglia azzurra, dopo averlo allenato alla Fiorentina. Ma questa è un’altra storia.