(Corriere della Sera-L.Valdiserri)Dicono che questo derby di Coppa Italia sia il figlio di un Dio minore. Dicono che, con la Lazio seconda e la Roma quarta in campionato, nessuna delle due lo giocherà alla morte per salvare la stagione.
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Roma e Lazio, turn-over rimandato così il derby rimane una cosa seria
(Corriere della Sera-L.Valdiserri) Dicono che questo derby di Coppa Italia sia il figlio di un Dio minore. Dicono che, con la Lazio seconda e la Roma quarta in campionato, nessuna delle due lo giocherà alla morte per salvare la stagione.
Dicono che, al massimo, ci saranno 45 mila spettatori.
E invece il derby Roma-Lazio che andrà in onda stasera, alle 20.45 in un Olimpico blindato, è una grande occasione per tutte e due le squadre e, soprattutto, per la città. Perché è una partita «secca» e non capita spesso di poter mettere k.o. l’avversario con un colpo solo. E perché — anche e soprattutto per ragioni televisive — è stata data fiducia a due tifoserie che spesso e volentieri, quando si è giocato in notturna, hanno dato il peggio di sé soprattutto in tribuna Tevere, cioè in quella terra di nessuno dove hanno trovato spazio per gli scontri. Per questo saranno impiegati oltre mille agenti e 800 steward, i cancelli verranno aperti con largo anticipo (alle 18) e nella pericolosa Tevere potranno entrare soltanto militari, over 60 e bambini.
Ma come arrivano Roma e Lazio alla stracittadina? Hanno vinto tutte e due, soffrendo assai, nell’ultima giornata di campionato. Faranno probabilmente un turnover ridotto al minimo: Reja ha lasciato a casa il portiere Muslera, che nei derby non si è mai coperto di gloria, e darà un turno di riposo a Hernanes; Ranieri cercherà fino all’ultimo di recuperare Cassetti (distorsione alle caviglia) e non avrà Totti, che sconterà la prima di quattro giornate di squalifica per il calcio rifilato a Balotelli nella finale del maggio scorso, ma questo eviterà che uno dei «tre tenori», come li chiama Ranieri riferendosi al Capitano, a Borriello e a Vucinic vada su tutte le furie perché è stato mandato in panchina.
Il tecnico giallorosso, ieri, è stato duro con il montenegrino, ultimo della lista degli ammutinati dopo la sostituzione a Cesena: «Non dovevo parlare io con lui, ma il mio spogliatoio è aperto. Quando ne ha voglia, può entrare. Io faccio le scelte e i giocatori devono accettare, altrimenti non si fa il bene della Roma. Mi chiedete se Mirko ha chiesto davvero di andare via subito? Deve capire che l’allenatore e la società lo vogliono fortemente e, quindi, resta qui al 100%». Reja ha accolto con piacere l’arrivo di Sculli, che ha scelto la maglia numero 77 e ricordato ai tifosi che lui ha già segnato alla Roma sia con la maglia del Modena che con quella del Genoa. Reja lo porterà in panchina, ma potrebbe usarlo nella ripresa per cercare di vincere il suo primo derby: «Conta più per la Lazio che per la Roma, visto che loro hanno anche la Champions. Vorrei vincere anche giocando male».
Solo Totti e Lotito sono stati old school nelle dichiarazioni pre partita, dicendo che i favoriti sono gli altri. I tifosi della Lazio siano felici dell’eliminazione diretta perché, anche nella peggiore delle ipotesi, la Roma non potrà battere il record dei quattro derby vinti nella stessa stagione (1997-98) e ricordano con piacere che i due derby di Coppa Italia si giocarono proprio a gennaio: 4-1 il giorno dell’Epifania e 2-1 il 21, con quel gol finale di Gottardi che è passato alla storia come l’apice del piacere biancoceleste. Un po’ come l’autogol di Negro nell’anno dell’ultimo scudetto romanista.
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