rassegna stampa roma

Roma, è Borriello l’uomo-derby

(Corriere dello Sport-P.Torri) Uno su uno. Che, pur con un numero che più ristretto non si può, corrisponde al cento per cen­to. Un derby della capitale giocato, un gol realizzato.

Redazione

(Corriere dello Sport-P.Torri) Uno su uno. Che, pur con un numero che più ristretto non si può, corrisponde al cento per cen­to. Un derby della capitale giocato, un gol realizzato.

Il rigore trasfor­mato con il batticuore nella stracit­tadina del girone d’andata, un sini­stro che Muslera sembrava poter respingere, poi il pallone è finito in fondo alla rete, per fortuna sua e della Curva Sud. Quel rigore lo aveva voluto tirare a tutti i costi. Voleva farlo Mirko Vucinic, ma lui, Marco Borriello, si era preso quel pallone e al monte­negrino aveva detto sicuro, «ci penso io» , consapevole che tra­sformarlo avrebbe voluto dire conqui­stare il cuore anche degli ultimi romani­sti scettici. Opera­zione riuscita. E quel rigore trasfor­mato, se mai si fa­cesse un sondaggio, sarebbe al primo po­sto tra i tredici gol già realizzati in gial­lorosso da questo ra­gazzo che non può fare due passi senza essere inseguito da teen ager e affini. Nove reti in cam­pionato, quattro in Champions Lea­gue per confermare come la Roma abbia fatto bene, nelle ultimissime ore dell’ultimo mercato estivo, a mettere le mani sul cartellino di uno che sembra destinato a trasfor­marsi in un altro SuperMarco, pre­stito gratuito, dieci milioni per il ri­scatto obbligatorio il prossimo lu­glio, a pensarci pure superficial­mente, un affarone, del resto i nu­meri lo dicono in maniera incontro­vertibile. AMBIENTE -In più c’è pure il grande feeling che il ragazzo napoletano è riuscito subito a trovare con la tifo­seria giallorossa. Nessuno, per esempio, ha dimenticato quel gesto a Brescia, dopo una partita che fe­ce urlare di rabbia tutta la dirigen­za romanista per una serie di deci­sioni arbitrali ai confini della real­tà, quando alla fine della partita, seconda sconfitta in quattro gare, appena due punti in classifica, Bor­riello andò verso i pochissimi tifo­si romanisti presenti allargando le braccia quasi come a chiedere scu­sa. Non ci sono, poi, soltanto i gol a spiegare questo feeling immediato tra il centravanti e la tifoseria ro­manista. Intanto era dai tempi di Gabriel Omar Bati­stuta che da queste parti non giocava un attaccante con le ca­ratteristiche di Bor­riello, forza fisica, colpo di testa, la ca­pacità di fare a spor­tellate con chiun­que. E poi c’è quel coraggio che mette in campo in ogni azione, nessuna pau­ra, l’assiduità della ricerca del gol, la voglia di vincere sempre, tutte quali­tà che ne fanno un giocatore che non può che entrare nel cuore della gente. OBIETTIVO -Borriello ci ha messo un amen ad ambientarsi a Roma. E’ vero che vive ancora in albergo, ma è una sua scelta, prima o dopo ha garantito che prenderà una casa. Da queste parti vuole rimanerci a lungo, ha un contratto di cinque an­ni, molte rivincite da prendersi. Sembra essere romanista da una vita. E il derby non può che essere la sua partita. Ha vissuto quelli di Genova e Milano,«ma come quello di Roma non ce ne è nessuno ». E stasera punta al due su due.