rassegna stampa roma

Roma-DiBenedetto, ci siamo

(Corriere dello Sport-P.Torri) Di Benedetto è un fantasma. Gli americani sono scappati. Gli americani non hanno un euro. Alla fine la Roma la prenderà Angelucci.

Redazione

(Corriere dello Sport-P.Torri) Di Benedetto è un fantasma. Gli americani sono scappati. Gli americani non hanno un euro. Alla fine la Roma la prenderà Angelucci.

E via di questo passo. Fossero vere le notizie diffuse, negli ultimi giorni, dai velinari di professione, ci sareb­be da preoccuparsi per il futuro del­la Roma. Perché gli stessi velinari forse non hanno ben presente la si­tuazione economica della società giallorossa. Che definire ai limiti del collasso, è nei numeri dell’ultima se­mestrale, previsione annuale com­presa che certifica un meno trenta­cinque milioni, in­somma non c’è da in­ventarsi nulla. ACCORDO- La realtà è un po’ diversa. Come, anche ieri, ha fatto filtrare Unicredit che da settimane è in trat­tativa per la cessione del pacchetto di mag­gioranza della società giallorossa. Cioè sia­mo agli sgoccioli di un accordo che, nella sua sostanza, tra l’al­tro, è stato trovato da tempo. I prossimi set­te- dieci giorni ci da­ranno le risposte definitive. E secon­do sempre quello che fa capire l’Isti­tuto bancario di piazza Cordusio, le risposte saranno che la Roma avrà una nuova proprietà, il gruppo ame­ricano capitanato da mister Tom Di-Benedetto, altri tre soci (per ora), Pallotta, D’Amore e Rouane, che ac­quisiranno la società giallorossa per una cifra intorno ai centodieci milio­ni di euro (di cui 77 per il 67%), il re­sto tra Opa e riacquisto di Trigoria e marchio che la gestione virtuosa, ne­gli anni scorsi, aveva pensato bene dicedere per fare cassa. TEMPI- I tempi della chiusura saran­no dettati da Unicredit. Se non altro perché la documentazione richiesta al gruppo americano già da qualche giorno è stata rispedita dalle nostre parti. Parliamo principalmente della definizione dei contratti e dei patti parasociali. Che ora devono avere il visto della Banca proprietaria della Roma. Magari sarà necessario qual­che piccolo cambiamento da rispedi­re dall’altra parte dell’Atlantico, ma questo non dovrebbe comportare nessun tipo di problema. Anche per­ché, nonostante qualcuno continui sempre a dire che si stia discutendo ancora sul prezzo, la cosa non corri­sponde assolutamente alla verità, il prezzo è quello e quello rimarrà, anche se la dottoressa Sensi non perde mai l’occa­sione di far notare co­me sia stato definito un tot troppo basso (E i 283 milioni del fon­do di George Soros erano forse troppi? Misteri della mate­matica). ATTESA- Mister DiBe­nedetto è in attesa della definizione del­l’affare per volare a Roma e presentarsi. Consapevole che ci sarà parecchio da lavorare per ri­mettere a posto squadra e conti. Nel progetto americano nei primi dodi­ci- diciotto mesi, sono previste due ri­capitalizzazioni per una cifra tra gli ottanta e i cento milioni di euro. Il minimo e il massimo saranno deter­minati dall’eventuale qualificazione della Roma alla prossima Champions League che varrebbe subito quindici milioni. E’ prevedibile che, una vol­ta conclusa la trattativa con la fuma­ta bianca, nel gruppo americano pos­sano entrare nuovi soci. Di sicuro il 40% che rimarrà nel portafoglio di Unicredit, sarà a disposizione (alme­no la metà) per un socio italiano.