(Corriere dello Sport - G.D'Ubaldo) «Giù le mani dal capitano di domani». Un gruppo di ragazzi di Roma, che una volta facevano parte di un club, ma oggi sono semplicemente uniti dall’amore per la Magica, sono arrivati a Brunico e il giorno della prima amichevole hanno esposto, attaccandolo alla rete di recinzione del campo, uno striscione, ricavato da un lenzuolo.
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Roma, De Rossi e Totti due casi
(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) «Giù le mani dal capitano di domani». Un gruppo di ragazzi di Roma, che una volta facevano parte di un club, ma oggi sono semplicemente uniti dall’amore per la Magica, sono arrivati a Brunico e...
«Giù le mani dal capitano di domani». Tra i tifosi il rischio che la Roma perda il giocatore più importante e rappresentativo esiste. E quasi nessuno vuole rassegnarsi a questa ipotesi. Ma la Roma, la nuova Roma degli americani, può davvero pensare di rinunciare a De Rossi? Un’ipotesi che fino a qualche tempo fa avrebbe spinto masse di tifosi a scendere in piazza per protestare e che invece oggi qualcuno tenta di far passare sotto silenzio.Ma le dichiarazioni di Luis Enrique al termine della prima amichevole della stagione hanno aperto gli occhi a qualcuno:«De Rossi è un giocatore chiave, spero che sposi il progetto, un campione che si comporta come un giovane della Primavera. Me encanta » .Parole che hanno riaperto il dibattito e che mettono i dirigenti di fronte a una grossa responsabilità. Il prolungamento del contratto di De Rossi è un problema, inutile nasconderlo. Il principale problema, insieme a quello di Vucinic. Ma mentre il montenegrino ha detto chiaro e tondo di volersene andare, De Rossi alla Roma ci tiene, ma ha aspettative economiche che non collimano con la politica della nuova società. Il suo contratto scade a giugno, tra poco meno di un anno si libererà a parametro zero. Un giocatore per il quale tre anni fa la Roma rifiutò cinquanta milioni di euro. Oggi la sua quotazione non è più quella, ma tutti i tecnici dei più grandi club europei vorrebberoaverlo. Manchester City, Chelsea e Real Madrid in prima fila. De Rossi ha cominciato il ritiro con il proposito di cancellare la deludente stagione passata e con il nuovo corso di Luis Enrique si sente stracoinvolto. Si trova di fronte a un bivio, un dilemma che lo assilla.LE CIFRE- Ci sono già stati i primi sondaggi per il rinnovo del contratto, tra Sabatini e il procuratore del centrocampista. L’ultimo la scorsa settimana. De Rossi già nella passata stagione, quando aveva cominciato a negoziare il rinnovo del contratto con la vecchia società, aveva manifestato aspettative da top player, ritiene di poter guadagnare più dell’attuale ingaggio, che è di 4,2 milioni più bonus. Salire significa arrivare a 5 milioni, superare Totti, che ha lo stipendio più alto, con 4,8. La società è orientata invece a fare una proposta di 3,5 milioni a salire, partendo cioè da una cifra più bassa. E’ una partita aperta, che deve ancora entrare nel vivo. De Rossi non ha fretta, è disposto ad aspettare, cominciare la stagione anche con il contratto in scadenza. Il suo impegno non verrà mai meno, non tirerà mai indietro la gamba, mai lo farebbe per la sua Roma.L’ALTERNATIVA- Nei discorsi esplorativi è stata anche presa in considerazione l’ipotesi di un prolungamento di un anno, ma sempre con la proposta di un ingaggio al ribasso. Sarebbe comunque un modo per evitare alla società di perderlo a parametro zero e per mettere in considerazione il giocatore di poter scegliere il suo futuro, dopo aver conosciuto meglio i programmi della nuova proprietà. Anche il futuro presidente Thomas DiBenedetto aveva detto di non volersi privare di De Rossi. Ma il rischio che possa finire come per Mexes esiste ed è un rischio che la Roma non può permettersidi correre.
L’intervista di Franco Baldini rilasciata a “la Repubblica” ha colto di sorpresa Francesco Totti, impegnato in questi primi giorni della preparazione precampionato a Brunico. Il passaggio del futuro direttore generale sul capitano ha posto le condizioni per una risposta, che al momento il numero dieci non vuole dare. Baldini ha detto: « Totti ha davanti ancora 4-5 anni di carriera. Se saprà guardare solo al calcio e non farsi carico di altro. Ma deve liberarsi della sua pigrizia e di chi usa il suo nome, anche a sua insaputa. Deve smettere di lasciare fare, più leggero sarà, più lontano andrà con il pallone». IL SILENZIO DEL CLUB -Totti ieri ha lasciato il campo, al termine dell’unico allenamento della giornata, con una copia di “la Repubblica” in mano. Gli era stata segnalata l’intervista di Baldini, ma non l’aveva letta prima dell’allenamento. Certo, le frasi del dirigente toscano, in particolare il riferimento alla pigrizia, non gli hanno fatto piacere. Ma ieri è rimasto tranquillo, ha trascorso la mezza giornata di relax tra la piscina e un blitz al casinò di Innsbruck. Le affermazioni di Baldini, con il quale chiarirà appena sarà possibile, non gli hanno tolto il buonumore di questi ultimi giorni. Si chiede se la nuova proprietà condivida il pensiero del massimo dirigente giallorosso che si insedierà a ottobre. Ritiene che la pigrizia non rientri nei suoi atteggiamenti, considerato che negli ultimi anni ha recuperato a tempo di record dopo due gravissimi infortuni, lavorando come un matto e anticipando il rientro, dopo i due delicati interventi chirurgici alla caviglia prima e al ginocchio poi. Per non parlare di quello che è successo nella passata stagione, quando si è messo in gioco dopo essere diventato non più inamovibile con Ranieri. Si è rimboccato le maniche ed è dimagrito cinque chili, fino a tornare ad essere il trascinatore nel girone di ritorno.Ha il sospetto che i giudizi di Baldini sul suo conto possano essere condizionati da alcune considerazioni riferite all’attuale manager della Federazione inglese da persone all’interno di Trigoria. Del resto in questi anni nessun allenatore si è mai lamentato dei comportamenti di Totti e lo stesso Luis Enrique in questi primi giorni ha stabilito un ottimo rapporto con il capitano, con il quale dialoga molto e cerca di coinvolgere nel suo progetto. Totti si è presentato in ritiro in ottime condizioni ed è già vicino al peso forma. Al momento non sembra intenzionato a partecipare a una conferenza stampa a Riscone, durante il ritiro. DEPOTENZIATO - Per anni Totti ha avuto un peso specifico all’interno della Roma, non solo in campo. Ha partecipato alla ricapitalizzazione della società, mettendo a disposizione tre stipendi, per non farla fallire. Aveva costituito la Fondazione Roma, in chiave mercato è intervenuto per convincere i giocatori più importanti a vestire la maglia giallorossa. Ora gli si chiede di fare il calciatore e basta, depotenziandolo. Ma nella prima vita di Baldini alla Roma tra i due non furono solo rose e fiori. E in questi anni si sono completamente persi di vista.
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