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Roma: con Vucinic il lieto fine è certo

(La Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) – Fra le corde, i minuti decisivi sono quelli finali, quando anche il tappeto sembra farsi più duro e gli avversari più decisi.

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - M.Cecchini) - Fra le corde, i minuti decisivi sono quelli finali, quando anche il tappeto sembra farsi più duro e gli avversari più decisi.

Per questo, forse, Mirko Vucinic ha scelto il wrestling come fonte d’ispirazione per le sue esultante. Un tempo il mito era Chris Benoit, il Tagliagole, adesso sembra essere John Cena il prediletto. D’altronde i numeri parlano chiaro: i 5 gol segnati da Vucinic in campionato (Inter, Lecce, Lazio e Catania) sono arrivati tutti nell’ultimo quarto d’ora. Insomma, nessuna sorpresa che contro la squadra di Giampaolo giovedì si sia confermato con una doppietta che ha chiuso il match e acceso le polemiche siciliane, a cui ha replicato signorilmente Bruno Conti (vedi accanto).

Decisivo e triste Ma le esultanze di Vucinic hanno un retrogusto diverso rispetto al consueto, perché l’attaccante ha scoperto di essere meno considerato di quanto pensasse alla fine della scorsa e per questo non è felice. Inutile nasconderlo, sono tornati i brutti pensieri. Quelli legati ai ricordi dello scorso anno, quando stentava a sbloccarsi, e qualche mascalzone pensò bene d’insultare lui («zingaro» ) e persino la sua compagna in tribuna. Storie da voltastomaco, a cui rispose portando alla Roma 14reti in campionato da 20 punti in classifica. Come dire, la rimonta all’Inter di Mourinho aveva avuto un nome e cognome preciso, che adesso sembra accendersi ad intermittenza. E allora la voglia di addio cresce, sapendo bene come Liga e Premier sarebbero pronti ad accoglierlo anche subito. Occhio però, perché Claudio Ranieri conosce lo stato d’animo del montenegrino, tant’è che alla fine del match contro il Catania ha subito precisato: «Vucinic domenica contro la Sampdoria partirà titolare» , concedendo perciò probabilmente un turno di stop a capitan Totti, visto che Borriello— utilizzando un tutore per la spalla "ballerina"— dovrebbe essere utilizzato dal primo minuto.

Juan: fattori di crescita Ma se Vucinic coltiva voglia d’addio dal Cile giungono notizie rassicuranti su Pizarro. Il regista, raggiunto dal preparatore Bertelli, racconta: «Io sono in Cile solo per curarmi perché ho tanto dolore e sto cercando un’alternativa. Voglio che la Roma sia l'ultima squadra nella quale giocherò in Italia, con loro ho un contratto fino al 2013, poi desidererei tornare a giocare in Cile al Santiago Wanderers, per me è un sogno tornare a a Valparaiso. Sanchez? È pronto per una grande. I suoi giorni a Udine sono in scadenza» . Morale? Bertelli ha visto che Pizarro si sta curando la condrite al ginocchio destro in un centro all’avanguardia, ma il giocatore, se sente meno dolore, è solo perché non si sta allenando. Ergo: a Roma poteva essere curato alla stesso modo e in ogni caso, rimettendo piede a Trigoria il 13, dovrà di nuovo riatletizzarsi e per questo motivo difficilmente potrà giocare prima di febbraio. Sul capitolo cure, poi, lo staff medico giallorosso si sta muovendo in modo deciso. Pizarro sarà di nuovo sottoposto ai fattori di crescita per sfiammare il ginocchio destro, terapia per la quale non occorre più il permesso della Wada (l’agenzia internazionale antidoping). Ma non sarà il solo giocatore che usufruirà di questa cura. Lunedì, infatti, anche Juan comincerà questa terapia per un’infiammazione al tendine rotuleo che gli dà fastidio.

Cure azzurre A svolgere questo protocollo, poi, penserà il professor Enrico Castellacci, cioè il responsabile medico della Nazionale. I suoi studi sui fattori di crescita e le cellule staminali, portate avanti dall’Università di Lucca dove insegna, sono all’avanguardia nel mondo. Chissà se un giorno anche i wrestler si appoggeranno a lui...