(Il Messaggero - M.Ferretti) Tutto a posto. Thomas DiBenedetto, arrivato ieri mattina nella Capitale, e UniCredit hanno risolto ogni problema e trovato l’accordo definitivo per il passaggio della Roma al consorzio americano guidato dall’imprenditore di Boston.
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Roma, c'è l'accordo
(Il Messaggero – M.Ferretti) Tutto a posto. Thomas DiBenedetto, arrivato ieri mattina nella Capitale, e UniCredit hanno risolto ogni problema e trovato l’accordo definitivo per il passaggio della Roma al consorzio americano guidato...
Fissato il closing (cioè il passaggio di soldi dalla parte acquirente a quella venditrice) per il 18 agosto. Questo il comunicato (bilaterale, stavolta: la data del 29 luglio era stata contestata dagli americani) emesso ieri in tarda serata da Roma 2000 srl. «Si fa riferimento ai precedenti comunicati relativi al Contratto Preliminare di Compravendita (“Contratto”) sottoscritto in data 15 aprile 2011 tra Roma 2000 S.r.l., società titolare della partecipazione di controllo in A.S. Roma S.p.A., con la DiBenedetto AS Roma LLC, la quale ha successivamente designato quale acquirente della partecipazione la NEEP Roma Holding S.p.A. Si rende noto, in proposito, che, su richiesta di NEEP Roma Holding S.p.A., la data di esecuzione del Contratto (closing) è stata posticipata al giorno 18 agosto p.v.». Detto questo, va aggiunto che entro il 3 agosto (probabilmente il 2) ci sarà la stesura della bozza finale dell’accordo, una sorta di pre closing: mercoledì prossimo è in programma il Cda di UniCredit e Paolo Fiorentino, deputy ceo della banca, potrà presentarsi in consiglio con il caso risolto.
Lunedì, intanto, è in programma l’assemblea dei soci azionisti della Roma e DiBenedetto in quell’occasione non potrà diventare il nuovo presidente della società: l’investitura arriverà soltanto dopo il closing e probabilmente entro la fine di agosto. È stata una giornata frenetica, per il futuro della Roma. Subito dopo l’arrivo nella Capitale, intorno alle ore 7.45, DiBenedetto ha cominciato una serie di incontri per cercare di chiudere, e in fretta, la trattativa. Nello studio Tonucci non sono mancati momenti di aspro confronto tra le due parti. All’ora di pranzo DiBenedetto ha preferito concedersi una pausa che, di fatto, è servita a mettere a fuoco con minor pressione tutta la faccenda, così nel pomeriggio si è arrivati alla definizione dell’accordo.
A cose fatte, si può raccontare quanto a livello di voci e indiscrezioni era trapelato prima della notizia dell’ok definitivo. Secondo alcune fonti, UniCredit avrebbe voluto ampie assicurazioni da parte della cordata statunitense della sottoscrizione di una forte ricapitalizzazione. Secondo altre fonti, invece, sarebbero stati proprio i rappresentanti del consorzio americano a voler aumentare la quota della ricapitalizzazione, in un primo momento fissata a 35 milioni, anche a fronte delle passività accumulate dopo le firme del 15 aprile a Boston. Come dire: investiamo direttamente nella nuova Roma. Di fatto, nelle trattative degli ultimi giorni si sarebbe parlato di una ricapitalizzazione di circa 90 milioni di euro.
Un’altra fonte di discussione sarebbe stato il prezzo di acquisto, circa 60 milioni per il pacchetto del 67% che Roma 2000 venderà alla società Neep Roma Holding, la newco controllata al 60% dalla DiBenedetto As Roma Llc e al 40% da UniCredit. I manager di DiBenedetto avrebbero chiesto uno sconto del prezzo per via delle perdite e altre passività maturate successivamente al 15 aprile, ma sotto questo aspetto non avrebbero trovato terreno fertile.
DiBenedetto, che giovedì ripartirà per gli States, ieri sera è stato a cena con l’ad Fenucci e il ds Sabatini («Abbiate fiducia in me, il nostro è un grande progetto», avrebbe confidato a chi era seduto al suo tavolo). Oggi sarà spettatore di una partita di baseball del figlio, impegnato nel pomeriggio all’Acquacetosa.
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