rassegna stampa roma

Roma caos, Luis Enrique contestato

(Corriere della Sera – G.Piacentini) – Totti sostituito con Okaka e tutto l’Olimpico a fischiare la scelta di Luis Enrique. Dal quel momento in poi, lo ha confessato anche l’allenatore dello Slovan, la Roma ha smesso di...

Redazione

(Corriere della Sera - G.Piacentini) - Totti sostituito con Okaka e tutto l'Olimpico a fischiare la scelta di Luis Enrique. Dal quel momento in poi, lo ha confessato anche l'allenatore dello Slovan, la Roma ha smesso di giocare e non può essere un caso che dopo pochi minuti gli slovacchi abbiano trovato il gol qualificazione.

Non l'ha presa bene, Francesco, e la sua faccia sembrava la stessa di Roberto Baggio sostituito da Arrigo Sacchi contro la Norvegia al Mondiale di Usa '94. Nessuna sosta in panchina, nessuna parola a fine partita quando è sfilato in zona mista senza parlare. La Roma è fuori dall'Europa e il «caso Totti» invece di sgonfiarsi è letteralmente esploso. «Non devo giustificare le mie scelte», è il ritornello che il tecnico spagnolo recita a fine partita. Lo ripete una decina di volte. «Non devo giustificare le mie decisioni, capisco l'interesse per Totti e le sostituzioni, ma sarò sempre io a prendere le decisioni per la squadra. Se le mie decisioni fossero condizionate non meriterei la fiducia di questo club. Tutti parlano della sostituzione di Totti, sembra che a nessuno interessi che in campo c'erano tanti giovani». Argomenti poco convincenti, che difficilmente riusciranno a placare la piazza. «Non ho la bacchetta magica ma non mi voglio arrendere alla prima difficoltà, sono molto dispiaciuto per i tifosi che sono tornati a casa così delusi. È stata una partita simile a quella di andata dove abbiamo creato molto e ottenuto poco». Un'analisi condivisa anche da Thomas DiBenedetto. «Ho visto una Roma migliore rispetto alla scorsa volta. Stiamo crescendo, bisogna avere pazienza»: È stato un risveglio amaro, quello del prossimo presidente romanista. Applaudito da tutto lo stadio al suo arrivo e uscito con l'Olimpico che fischiava la squadra. «I ragazzi si sono impegnati molto. Abbiamo avuto almeno cinque occasioni, si sono visti progressi che testimoniano il lavoro fatto. Ci dispiace per l'eliminazione ma dobbiamo lavorare tutti insieme perché il progetto è appena cominciato». Nessun commento sulla questione-Totti, sul quale si sono espressi il d.s. Sabatini («Non è stato un cambio fortunato, dopo la sua sostituzione la squadra si è sgonfiata»), Burdisso («Sono stupito, ma è una scelta del tecnico») e Cassetti («È Luis Enrique che prende le decisioni, credo che abbia una logica nella sua testa»). Ieri pomeriggio è stato ufficializzato l'acquisto di Osvaldo dall'Espanyol. Un'operazione da 15 milioni (pagabili in tre rate) che con i bonus (legati a presenze, gol e al piazzamento della Roma) possono diventare 18. L'attaccante italo-argentino ieri mattina ha sostenuto le visite mediche al Gemelli e in serata era in tribuna all'Olimpico. Più o meno contemporaneamente a Fiumicino, proveniente da Monaco, atterrava Simon Kjaer. «Sono felice di essere qui – ha detto a Radio Radio – e di poter giocare con calciatori come Totti, De Rossi e Juan. Quando mi hanno prospettato la possibilità di venire a Roma non ci ho pensato nemmeno un secondo. È una grande opportunità per la mia carriera». Il difensore danese oggi sarà ufficialmente un giocatore giallorosso. «Vogliamo – le parole dell'a.d Fenucci - completare la rosa, abbiamo degli obiettivi e stiamo perfezionando le operazioni. Il centrocampista? Un nome è già uscito sui giornali mentre un altro è solo nella testa di Sabatini». Per quello «noto» rimangono in lizza Montolivo della Fiorentina – anche se ieri il d.s. viola Corvino ha ribadito che non lo cederà in Italia – e Gago. Il giocatore del Real Madrid ha già dato la sua disponibilità al trasferimento nella capitale, ma su di lui è piombato il Manchester City. Pochi indizi sullo «sconosciuto», solo che è giovanissimo e sudamericano. Anche la Roma ha il suo «mister X».