rassegna stampa roma

Roma, cambio di rotta

(Il Messaggero – A.Angeloni) – Rivoluzione? No, un pochino esagerato. Ma domani a Genova (contro il Genoa), Ranieri dovrà cambiare qualcosa, per voglia o per necessità.

Redazione

(Il Messaggero - A.Angeloni) - Rivoluzione? No, un pochino esagerato. Ma domani a Genova (contro il Genoa), Ranieri dovrà cambiare qualcosa, per voglia o per necessità.

A Marassi vedremo qualche faccetta nuova, qualcuno che ha giocato e poi è sparito, qualcun altro che è stato preso per fare il vice e che il vice ha sempre fatto, fino all’esagerazione. Molto probabilmente non vedremo Pizarro e la cosa comincia a far sorridere un po’ tutti, molto meno Ranieri che rincorre il calciatore che però non si sente pronto. I rapporti tra i due, come noto, si sono interrotti verso la metà di novembre, quando Ranieri ha fatto capire, anche abbastanza chiaramente, che il Peq è incompatibile con De Rossi (mah). A Genova non ci sarà Daniele, squalificato, e non ci sarà (a meno di ripensamenti dell’ultimo minuto), David. Pizarro ha giocato sabato con la Primavera, quindi non è stato convocato con il Napoli, partita che Ranieri aveva individuato per il suo rientro. S’è pensato: sarà pronto per lo Shakhtar. Zero. Mister, mi fa male il ginocchio, non sono pronto. Bene. Ecco il Genoa: ce la fai? Ummm, non ancora. E allora dillo, lo fai a posta, avrà pensato Ranieri e forse, ormai stufo, glielo ha pure detto. Tra l’altro Pizarro continua a spingere negli allenamenti, c’è sempre e con continuità. Però non gioca. Non vuole giocare? Guai a dirlo. Negherebbero. Del resto è stato negato anche quando s’è parlato di caso nel periodo natalizio. E se non è caso questo. Oggi la verità: Ranieri ci proverà, chiedendoglielo magari davanti ai suoi compagni, vediamo come risponde Pizarro. Ma l’impressione è negativa. Non la nostra. Quella che filtra da Trigoria. Pizarro, però, è capace di stupire. Staremo a vedere. Faccette nuove, dicevamo. Castellini, ad esempio. Poche presenze, quasi mai convincente, o quasi mai convincente perché ha poche presenze alle spalle. Non lo sapremo mai. Fatto sta che Ranieri ha deciso che Riise ha bisogno di riposare, nonostante l’esigenza di «reagire» da parte di John. Il problema è a destra, perché anche Cassetti è squalificato (e pure Rosi). Burdisso è l’uomo buono per tutte le stagioni e giocherà lì. In mezzo, Mexes e Juan, scontato. Altra faccia nuova è a metà campo, e parliamo di Brighi, che con il Genoa ha il piede caldo. Matteo si era infortunato a Torino, nella partita di Coppa Italia con la Juventus e poi le ultime apparizioni se n’è stato in panchina. Sarà lui il centrale del centrocampo a quattro (in linea o a rombo a seconda di come si mette il Genoa). Al suo fianco Simplicio, con a destra Taddei e a sinistra Perrotta. Con i tre stretti, uno tra Perrotta a Simplicio farà il trequartista. Non c’è da abbandonare la pista Greco, altro sparito. Davanti toccherà a Totti. Borriello non sta bene e ieri si è allenato a parte; Vucinic idem. Ma se uno dei due deve recuperare, sicuramente lo farà Borriello che, diciamo, sta meno peggio di Vucinic, il quale ieri si è sottoposto a un controllo strumentale: edema all’altezza del collaterale. Paticamente è out. Menez? Stavolta rischia, visto che il tecnico sta pensando a uno schema più coperto. Jeremy può entrare come arma da secondo tempo, quando e se le cose non dovessero andare bene. Possibile, dicevamo, una Roma senza tridente: schema bello, affascinante, ma che in questo periodo dà poche garanzie. E s’è visto in queste ultime quattro partite.