All'indomani dell'incredibile sconfitta contro il Bayern Monaco ecco i voti e le pagelle dei quotidiani sportivi e non presi in esame alla prestazione dei giallorossi.
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Roma-Bayern 1-7 LE PAGELLE DEI QUOTIDIANI Incubo Cole. Pjanic assente
Tedeschi in perenne superiorità numerica in proiezione verso De Sanctis. E questo non si può concedere a Robben e compagni.
IL MESSAGGERO pagelle a cura di Alessandro Angeloni
DE SANCTIS 3
Perde la posizione sul tiro di Robben, si salva con i piedi su una botta sporca di Muller, inerme sul resto. Ne prende sette e potevano essere di più. Usa poco le mani, male i piedi e stavolta ci mette anche poca testa (e lui ha dimostrato di averne). dimenticare.
TOROSIDIS 4
La sua faccia spaventa molto meno di quella di Maicon, le sue gambe non smettono di andare ma a metà goleada non sanno più dove andare. Bernat e Goetz lo metto in mezzo e non sa a chi dare i resti.
MANOLAS 4
In mezzo piovono palloni a ripetizione e avversari che passano, si intrecciano e vanno in porta senza chiedere permesso. Mettiamoci pure un falletto di mano ingenuo e la frittata è fatta. Nella ripresa tiene lontani gli incubi per qualche minuto, ma non placa il tiro a segno dei tedeschi.
YANGA-MBIWA 4
Non parte nemmeno male, poi affoga tra Muller e Lewandowski. Non si perde d'animo e tiene botta con coraggio. Ma alla fine è un disastro comunque.
COLE 3
Abbocca come un pesciolino a una mezza finta di Robben nell'azione del primo gol. Più in generale, l'olandese, con lui, gioca al gatto e il topo, anzi al gatto e il pesciolino. Imbarazzante. Garcia gli vuole bene e lo toglie a fine primo tempo.
DE ROSSI 4
Si piazza davanti a una difesa che regge per una decina di minuti scarsi e poi va in bambola. Lui, con tutto il quartetto arretrato. L'argine si rompe subito e sono dolori.
NAINGGOLAN 4
Stavolta i muscoli si sgonfiano in un attimo. Il giro a vuoto comincia davanti a Xabi Alonso, passa da Lahm e tocca vagamente Goetz. Per la prima volta si vede qualche segno di impotenza. L'assist per Gervinho nella ripresa è una lieta parentesi.
ITURBE 4
Sbatte contro i mostri del Bayern, senza mai incidere. Non è il tipo che ti trascina, ma quando la squadra va lui fa bene la sua parte. La squadra non è andata, il bambino Manuel si è perso nel buio.
PJANIC 4
Là in mezzo non la vede mai. Perde i contrasti, non azzecca le giocate. Male male, la musica del pianista è stonata.
GERVINHO 6
Braccato a uomo da Benatia, che ne conosce pregi e difetti. Il franco marocchino per un po' lo limita, poi è l'unico che resta acceso. Un gol, un palo e due tiri parati alla grande da un mostro che si chiama Neuer. Di più era difficile in questo contesto.
TOTTI 4
Un'apertura delle sue in avvio fa pensare a un'altra serata da re. Evapora subito la Roma e lui insieme con essa. Che poi è la stessa cosa.
HOLEBAS 4
Va un po' meglio di Cole, ma alla fine non dà niente e sbaglia comunque.
FLORENZI 5
Entrare sul cinque a zero per gli altri. A quel punto non esistono più cambi tattici. Un po' di brio lo trasmette.
LJAJIC NG
Si sarà chiesto: e io che c'entro?
GARCIA 4
Stavolta il sergente Garcia sbaglia la strategia, succede. Cole su Robben è un suicidio, tanto per dirne una. La squadra muore sul tiro di Gervinho e la parata di Neuer. Cioè dura dieci minuti. Cambiare tutto subito non era facile, ma forse andava fatto.
CORRIERE DELLO SPORT pagelle a cura di Rinaldo Boccardelli
DE SANCTIS 4
Stordito dal vorticare di palloni verso la sua rete. Almeno tre gol sulla coscienza, ma non è certo il responsabile unico della goleada tedesca.
TOROSIDIS 4,5
Sta a sorpresa al posto di Maicon, senza assistenza dei centrocampisti affonda precocemente.
MANOLAS 4,5
Senza avversario o con troppi avversari da marcare. E’ il gioco di Guardiola e del Bayern.
YANGA-MBIWA 4,5
Vale lo stesso discorso fatto per Manolas. Quando i tedeschi arrivano in massa non può farsi in quattro.
COLE 4
La pochezza degli avversari in campionato ne avevano in parte nascosto gli evidenti limiti. Questo Cole faticherebbe a trovare una maglia da titolare nella serie B italiana; pensare di opporlo a Robben è stato un suicidio premeditato. Apre subito le porte all’olandese per il primo dei gol del Bayern.
HOLEBAS (1’ s t) 5
Meglio di Cole, ma soffre anche lui e la partita a quel punto è un’amichevole.
PJANIC 4
Contro una corazzata come quella tedesca, Miralem vede mettere a nudo tutti i suoi limiti. Che sono un po’ atletici e un po’ di personalità. Sopraffatto dalla superiorità numerica dei ragazzi di Guardiola non riesce neanche ad esprimere la sua indubitabile qualità.
DE ROSSI 4,5
Forse neanche il miglior Daniele sarebbe riuscito ad arginare da solo le orde guardioliche. Mal assistito da Pjanic e Nainggolan. E lui stesso non era il miglior De Rossi, apparso lento e statico rispetto ad altre occasioni. La grinta e la volontà a questi livelli purtroppo non bastano.
NAINGGOLAN 5
Stordito dalla moltitudine teutonica un po’ gira a vuoto, un po’ tiene in piedi la baracca. Troppo poco per una partita così. Nel secondo tempo fa l’assist per il gol di Gervinho ma si prende anche un cartellino giallo evitabilissimo.
ITURBE 4,5
Diventerà un gran bel giocatore. Ieri ha visto come si deve giocare in una grande squadra.
TOTTI 5
Era partito bene. Un paio di lanci, un paio di aperture, poi naufraga anche lui e Garcia gli risparmia il secondo tempo.
FLORENZI (1’ st) 5
Dà copertura e dinamismo. Prende in pieno Neuer da pochi passi: in quell’occasione poteva far meglio.
GERVINHO 6,5
L’unico vivo della Roma. Non è un caso che sia lui a segnare l’unico gol giallorosso. L’unico ad impensierire la difesa del Bayern. Neuer e il palo gli negano altri due gol.
ALL. GARCIA 4
E’ il maggior colpevole della disfatta. Stavolta sbaglia completamente partita pensando forse con troppa presunzione di potersela giocare alla pari contro il Bayern. Così accetta il concetto di un’azione a testa, solo che il Bayern va con tutta la squadra a prendersi il pallone sulla metà campo della Roma mentre i giallorossi restano immediatamente spezzati in due con i tre attaccanti che non tornano. La strategia peggiore. Il risultato: tedeschi in perenne superiorità numerica in proiezione verso De Sanctis. E questo non si può concedere a Robben e compagni. La scelta di questo Cole dalla parte dell’olandese è il manifesto di una disfatta annunciata su cui riflettere molto.
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