rassegna stampa roma

Roma, Adriano torna oggi

(Corriere dello Sport-P.Torri) E’ partito. No, sta per partire. Non è partito. Si è imbarcato. Si sta imbarcando. E’ da escludere che si imbarchi. Sarà puntuale all’allenamento di oggi a Trigoria. Non ci sa­rà proprio all’allenamento...

Redazione

(Corriere dello Sport-P.Torri) E’ partito. No, sta per partire. Non è partito. Si è imbarcato. Si sta imbarcando. E’ da escludere che si imbarchi. Sarà puntuale all’allenamento di oggi a Trigoria. Non ci sa­rà proprio all’allenamento con la Roma.

E via di questo passo. Risultato: il mistero Adriano è sempre più fitto e inestricabile, al punto che pure la Roma, ieri sera, non aveva nessun ti­po di certezze su quando e se tornerà nella capitale. Prima di raccontarvi la convulsa giornata di ieri, partiamo dalla certezza che si è (sarebbe) materializzata ieri in prima se­rata: Adriano si è (sarebbe) imbarcato su un volo che è partito alle ventidue italiane da Rio, scalo a San Paolo e arrivo a Roma que­sta mattina. Questione di ore e sapremo se tutto questo cor­risponde alla verità. PRANZO -Il dubbio è lecito, se non altro perché è ormai da qualche giorno che il ritorno del giocatore, dai dirigenti giallorossi è stato sempre as­sociato alla parola domani. A forza di domani, dal ventino­ve dicembre, giorno fissato per il rientro, si è arrivati al tre gennaio. Anche ieri la diri­genza romanista aveva avuto garanzie che il brasiliano og­gi si sarebbe ripresentato a Trigoria per riprendere gli al­lenamenti. Assicurazioni da­te dal procuratore Roberto Calenda che da quando Adriano si è trasferito a Roma, sta seguendo il giocatore con una dedizione asso­luta. Sembrava, insomma, tutto finalmente sistemato. Almeno fino alle ventuno e sei di ieri sera. Quando, cioè, l'agenzia Ansa ha bat­tuto una notizia proveniente da Rio de Janei­ro:Adriano non parte, a pranzo con Ronal­dinho,questo il titolo che riscombinava tutta la situazione. La notizia, peraltro, era molto dettagliata. Raccontava di come l'ex milani­sta, che a Rio per ora si è sistemato in un grande albergo, avesse accolto all'ora di pranzo (tenete presente che per l'ora di Rio bisogna fare meno tre rispetto alla nostra) l'amico Adriano nella hall dell'albergo e che poi i due, scortati da sei guardie del corpo,avessero pranzato insieme nel ristorante del­lo stesso hotel. Aggiungeva pure che tra i due si sarebbe parlato di un possibile, futuro, tan­dem con la maglia del Flamengo dove l'ex mi­lanista sembra destinato a continuare la sua carriera. Da Roma, dopo il dispaccio d'agen­zia, sono cominciate a partire le telefonate in direzione Rio. Il telefonino del giocatore era staccato, si è riusciti a parlare soltanto con il procuratore Gilmar Rinaldi che ha assicura­to sulla presenza dell'Imperatore sul volo in partenza per l'Italia. Anche se a questo pun­to a Trigoria finché non vedranno il giocato­re, non sono disposti a scommettere neppure un euro. Adriano, tra l'altro, nei giorni scorsi aveva parlato con i dirigenti giallorossi, ga­rantendo che dal momento del suo ritorno si sarebbe sottoposto a dieci giorni di doppi allenamenti e che, comunque, non aveva fatto stravizi nel corso delle sue vacanze natalizie. Poi, ie­ri, prima di imbarcarsi, ha tranquillizato sul suo futuro,«la Roma ha sempre saputo tutto della mia situazione, non ci sono problemi, oltre al passaporto, c’è stato anche il contrattempo del ricovero di mio zio, ora torno a Roma». PIZARRO -Oltre a quello di Adriano, a Trigoria sono in at­tesa anche del rientro di Da­vid Pizarro. Un'attesa, pur­troppo, che da ieri sera è un po' più angosciosa visto che in Cile c'è stato un violento terremoto. Per ora non si è riusciti a mettersi in contatto con il giocatore che è nel­la sua Valparaiso che dista oltre settecento chilometri dall'epicentro del sisma. In questi giorni il giocatore si sta curando il ginocchio infortunato (condrite) in una clinica specia­lizzata, il suo ritorno è stato confermato tra il dieci e dodici gennaio. E quando tornerà, sa­rà necessario fare un po’ di chiarezza tra le parti. Perché al di là delle comprensibili di­chiarazioni dirigenziali che puntano a smi­nuire il caso, i rapporti tra il giocatore e pre­sidenza, dirigenza e tecnico non possono de­finirsi ottimali. La speranza, a Trigoria, è che almeno queste cure in Cile consentano a Pi­zarro di tornare in buone condizioni di forma.