(Corriere dello Sport-P.Torri) Una notte romana e romanista a New York. Protagonista, finora sconosciuto, mister Thomas R. Di Benedetto, italoamericano. E’ lui il numero uno della cordata di imprenditori born in the Usa che vuole la Roma.
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Roma & Americani. Stretta finale
(Corriere dello Sport-P.Torri) Una notte romana e romanista a New York. Protagonista, finora sconosciuto, mister Thomas R. Di Benedetto, italoamericano. E’ lui il numero uno della cordata di imprenditori born in the Usa che vuole la Roma.
E’ lui che ieri, con i suoi legali e i suoi advisor, al cinquantunesimo piano di un grattacielo che dà su Park Avenue, ha incontrato i vertici di Unicredit, il dottor Paolo Fiorentino e il dottor Piergiorgio Peluso, accompagnati dall’avvocato Roberto Cappelli, tra le altre cose nel Cda della Roma, e dall’avvocato Mauro Baldissoni dello studio Tonucci. Sul tavolo, l’acquisto della Roma. INCONTRO - L’appuntamento era per le dieci di mattina,local time,le sedici nel nostro paese. I dirigenti dell’Istituto bancario proprietario della Roma, erano arrivati il giorno precedente, atterraggio alle 17.46 americane dal volo Alitalia Az 610,business class,all’aeroporto Kennedy della grande mela. Una cena a Manatthan per mettere a punto gli ultimi dettagli, un sonno per smaltire il fuso orario, una sveglia di prima mattina, scoprire una New York sotto la neve,breakfast,per poi presentarsi freschi, riposati, lucidi all’incontro che può decidere il futuro della Roma. C’è da dire che le parti sono in contatto da almeno tre mesi. Due volte dirigenti di Unicredit nel recente passato si sono incontrati con la controparte a New York, una volta un rappresentante degli americani è stato a Roma per un incontro, concluso con un fine settimana sportivo. Il 12 dicembre scorso, infatti, il rappresentante americano, si è accomodato in tribuna allo stadio Olimpico per assistere alla partita tra la squadra di Ranieri e il Bari. Possiamo aggiungere, per esempio, che l’amico americano, è rimasto piuttosto interdetto quando, entrando in tribuna Monte Mario, ha scoperto che lo store della Roma era un camion,e se un tifoso si vuole provare una maglietta, dove va? ha chiesto con un sorriso, facendo comunqueintuire che tipo di idee questo gruppo ha per un eventuale futuro da proprietari nella Roma. TRATTATIVA -Nel momento in cui stiamo scrivendo (mezzanotte passata), l’incontro si è appena concluso. Ne è stato fissato un altro per stamattina (ora americana, meno sei rispetto a Roma), poi i vertici di Unicredit sono già prenotati sul volo Alitalia che partirà nel pomeriggio alla volta di Milano. L’incontro di ieri sera si è concluso con un solido ottimismo. Era facilmente intuibile che sarebbe stato lungo e complesso. Non si sta vendendo un negozio, ma la Roma calcio con tutto quello che ne consegue. I telefonini cellulari delle parti sono stati quasi sempre occupati, telefonate al di qua e al di là dell’Atlantico, la necessità di confrontare, somme, sottrazioni, divisioni, moltiplicazioni. Ma soprattutto la ricerca da parte degli americani di una risposta a una domanda precisa:cara Unicredit, voi in che maniera intendete supportarci?La risposta pare che sia piaciuta assai a mister Di Benedetto perché l’Istituto bancario di piazza Cordusio, ha dato la sua disponibilità per rimanere all’interno del club giallorosso con una quota di minoranza. Del resto sulla disponibilità di Unicredit non c’era molto da dubitare. Ricordato che, in tempi recentissimi, la banca ha incontrato anche tutti gli altri che hanno manifestato un reale interesse nei confronti della Roma, il dottor Angelucci, il fondo Aabar e pare pure qualcun altro, basta una semplice considerazione per arrivare a capire: se dall’Italia si muovono il dottor Fiorentino e il dottor Peluso, semplicemente il numero due e il numero tre di Unicredit, cioè ci mettono la faccia, l’intenzione è quella di tornare con un successo. Da quel poco, ma dettagliato, che è filtrato dall’incontro, possiamo ribadire che c’è un concreto ottimismo sull’esito finale. Non resta che attendere. E chissà che a Manatthan, mentre leggete queste righe, non stiano stappando bottiglie di champagne con una sciarpa giallorossa al collo.
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