rassegna stampa roma

Ringraziamo San Pellegrino

(Il Romanista-C.Zucchelli) Fine delle maledizioni. La Roma espugna il Manuzzi per la prima volta nella sua storia in gare ufficiali e, soprattutto, conquista la seconda vittoria in trasferta in questo campionato (derby escluso).

Redazione

(Il Romanista-C.Zucchelli)Fine delle maledizioni. La Roma espugna il Manuzzi per la prima volta nella sua storia in gare ufficiali e, soprattutto, conquista la seconda vittoria in trasferta in questo campionato (derby escluso).

Un successo pesantissimo, arrivato al termine di 90 minuti non belli, sofferti e in cui, più di una volta, la Roma è sembrata a un passo dal ko.

Ma le grandi squadre si vedono anche in partite come queste e la Roma è una grande squadra. Deve solo rendersene conto, ancora di più, e a quel punto ogni traguardo le sarà possibile. A patto, però, di remare tutti insieme dalla stessa parte: giocatori, tecnico, società e tifosi. Già, i tifosi. L’arma in più di ieri pomeriggio nel caldissimo – ma solo dal punto di vista ambientale – stadio romagnolo.

E’ la Roma, schierata da Ranieri col 4-3- 1-2 a dare il calcio d’inizio. La prima occasione è del Cesena: al 2’ Menez perde palla al limite dell’area, Giaccherini ne approfitta e di collo scarica su Doni, bravo a respingere in angolo. Al 4’ Parolo fa sentire i tacchetti a De Rossi. La squadra di Ranieri però c’è e prende in mano il pallino del gioco: al 9’ De Rossi tira da fuori, ma Antonioli ribatte. Sul successivo angolo la Roma va vicino al gol con Perrotta, che di destro sfiora il palo. Non c’è un attimo di respiro: il Cesena preme, ma la difesa della Roma non concede nulla, soprattutto con i due centrali. Al 17’ corner per il Cesena: batte Jimenez, Pellegrino anticipa tutti e la palla finisce fuori di un soffio. Due minuti più tardi punizione ancora per i padroni di casa: Jimenez batte forte e teso, la difesa della Roma anticipa Dellafiore ed è di nuovo angolo. La squadra soffre, Ranieri in panchina si alza e dà indicazioni, soprattutto a Cassetti e Burdisso, perché è da destra che arrivano la maggior parte delle azioni del Cesena. La Roma reagisce: al 20’ Vucinic tira dal vertice sinistro dell’area, Antonioli ribatte ancora in calcio d’angolo. Al 30’ ci prova ancora De Rossi: dalla linea di fondo Menez passa indietro a Simplicio che tocca per Daniele: botta a colpo sicuro, che sfila alla sinistra di Antonioli. Al 43’ grande occasione per la Roma, con Vucinic che lancia Totti ma il Capitano si fa ipnotizzare da Antonioli.

Nel secondo tempo le squadre tornano in campo con lo stesso schieramento. Il Cesena parte forte e al primo minuto Jimenez serve Giaccherini che solo davanti a Doni va in gol dopo un evidente tocco di mano. Rete annullata e ammonizione per il numero 23. Un minuto più tardi è Parolo che dai 25 metri prova a sorprendere Doni, ma anche in questo caso la palla finisce fuori. La Roma è in affanno: Menez prova ad accendere la luce al 5’ ma, arrivato in area dopo aver attraversato tutto il campo, impatta sui difensori del Cesena. E’ un caso isolato, perché i padroni di casa hanno in mano il pallone de gioco e Burdisso prima e Cassetti poi sono costretti agli straordinari. La Roma si affaccia per la prima volta dalle parti di Antonioli al 12’ quando Juan ci prova di testa su angolo battuto da Totti dopo una bella azione di Vucinic: anche in questo caso è un nulla di fatto e Ranieri, in panchina, è una furia. La partita la fa il Cesena e al 15’ Parolo con un gran tifo da fuori area scheggia il palo alla sinistra di Doni. Il minuto dopo Burdisso stende Budan ed è ammonizione pesante perché l’argentino era diffidato e salterà quindi Roma-Cagliari. La Roma da quel momento si sblocca: Menez accende la luce, al 23’ Colucci, già ammonito, trattiene De Rossi ma Giannoccaro sorvola e non estrae il secondo giallo. Al 33’ ci prova Vucinic: Menez lo serve, lui trafigge Antonioli ma la bandierina alzata del guardalinee Nicoletti strozza l’urlo dei quattromila tifosi romanisti.

A dieci minuti dal termine Ranieri tenta il tutto per tutto: fuori Vucinic e Menez e dentro Adriano e Borriello. E’ la scossa che serve: i due entrano subito in partita e al 44’ arriva il gol che non ti aspetti: traversa di Borriello, Antonioli respinge su Adriano, Simplicio riprende il pallone che sta per uscire e tira nello specchio della porta, dove Pellegrino devia quel tanto che basta per spingere il pallone in rete.

Al Manuzzi è boato giallorosso: i giocatori in campo si abbracciano (le urla di De Rossi si sentono fino in tribuna stampa), sugli spalti è un tripudio. Di bandiere, sciarpe e cori. “Tutti a casa alé”. E tutti sotto la Curva, con De Rossi e Borriello che lanciano la maglia e Burdisso che grida “Vamos”. La parola più giusta, visto che tra tre giorni c’è il derby.