rassegna stampa roma

Riise: Sono a pezzi ma non finisce qui

(Corriere dello Sport – P. Torri) – Mai visto un Riise così. In campo e fuori. In campo una sua caduta ai limiti della risata se non ci fosse niente da ridere, ha dato il “la” al terzo gol dello Shakthar, quello che di fatto...

Redazione

(Corriere dello Sport - P. Torri) - Mai visto un Riise così. In campo e fuori. In campo una sua caduta ai limiti della risata se non ci fosse niente da ridere, ha dato il “la” al terzo gol dello Shakthar, quello che di fatto po­trebbe pesare in maniera deter­minante per la qualificazione.

Fuori, è rimasto in piedi, ma era un ragazzo a terra. Distrutto. Visibilmente sof­ferente per quel­l’episodio che chissà quanto tem­po ci vorrà perché svanisca dai pen­sieri dei tifosi. SCUSE -Il norvege­se avrà pure gran­demente sbagliato in campo, non lo ha fatto nel dopo partita. Presentandosi in volontario olo­causto davanti a telecamere, microfoni e taccuini. Del resto era il primo a sapere che non poteva non farlo. E, ovviamente, non si è nascosto dietro un dito: «Devo chiedere scusa a tutti. Ho commesso un erro­re imperdonabile ed è stato un erro­re che ha avuto un peso determinante nel risultato fina­le, perché quel gol ci ha ammazzato. Sono andato a terra senza nep­pure rendermene conto, a quel punto per gli attaccanti ucraini è stato semplice andare a fare il terzo gol. Volevo rilanciare il pallone, ho pensato un secondo di troppo e sono scivolato. Ho sbagliato. Mi era successo qual­che cosa di simile con il Liver­pool(un autogol in semifinale di Champions League, ndr).Ho deluso i tifosi. In questo mo­mento non riesco a pensare ad altro che a quell’episodio. Sto male. Ho mal di stomaco e la te­sta è sempre lì a quella mia ca­duta. Eppure fisicamente stobene, ma è vero che psicologi­camente sono a pezzi. Ho senti­to che i tifosi erano contro di me dopo quel mio errore. Posso ca­pirli, a questo punto a me non resta che chiedere scusa spe­rando di farmi perdonare il pri­ma possibile. Io cerco sempre di dare il massimo, questa volta non ci sono riuscito ».VOGLIA -Quando dopo l’interval­lo ilroscionorvegese non è tor­nato in campo, in molti hanno pensato che fosse stato lo stesso giocatore a chiedere il cambio. Del resto subito dopo quell’er­rore, il norvegese era sembrato come un pugile sull’orlo di un nuovo ko, sarebbe stato rischio­so continuare con lui sulla fa­scia sinistra: «Non ho chiesto io di essere sostituito, non fa par­te della mia mentalità, io avrei voluto continuare a stare in campo per cercare subito di far­mi perdonare. Il mister, però, mi ha detto che non avrei giocato il secondo tempo e, quindi, è en­trato Castellini. Sia chiaro, non sto contestando la decisione del nostro allenatore, anzi lo capi­sco benissimo e non posso che accettare la sua scelta. Questa è stata una partita maledetta. Ab­biamo giocato bene sino al mo­mento del gol di Perrotta che ci aveva portato in vantaggio, poi però subito dopo abbiamo subì­to il pareggio e lì c’è stato un quarto d’ora in cui non siamo riusciti a giocare come sappia­mo. Nella ripresa i miei compa­gni hanno dato tutto, c’è man­cato poco che pareggiassimo. In ogni caso voglio dire che tutti noi vogliamo regalare ai tifosi una rivincita. Non è finita. Non sarà certo facile in Ucraina do­ve dovremo segnare almeno due gol per centrare i quarti di finale, ma questa Roma ha le qualità per riuscirci. Stasera abbiamo tirato venti volte, do­vremo andare a Donetsk con­vinti di farcela» . Come se fosse facile.