(Il Romanista - C.Zucchelli) - «Adesso basta». Rosella Sensi non parla, dice solo due parole, sussurrate a malapena e riferite da chi ha avuto modo di incontrarla mentre raggiungeva la propria auto.
rassegna stampa roma
Riise: “Sto malissimo”
(Il Romanista – C.Zucchelli) – «Adesso basta». Rosella Sensi non parla, dice solo due parole, sussurrate a malapena e riferite da chi ha avuto modo di incontrarla mentre raggiungeva la propria auto.
Va via a fine partita, non digerisce l’ennesimo ko della Roma che rischia seriamente di buttare all’aria la qualificazione in Champions. Il presidente giallorosso avrebbe seriamente pensato all’ipotesi ritiro, ma, per l’ennesima volta, ha preferito ancora una volta dare fiducia ai giocatori. Soprattutto perché la reazione avuta nel secondo tempo autorizza ad essere un minimo ottimisti. La Sensi non incontra né la squadra né i dirigenti: è attesa oggi a Trigoria per sbrigare pratiche personali, non si sa se parlerà con giocatori o allenatore. Di sicuro, come sempre, farà il punto coi suoi dirigenti. Riise esce per primo dagli spogliatoi. Ha ancora gli occhi lucidi. Nell’intervallo è rimasto dentro lo stadio. Ha pianto. E quando si presenta davanti ai microfoni ha un volto stravolto. E’ lui che vuole parlare. E’ lui che vuole spiegarsi. E’ lui che si prende le maggiori responsabilità.
Anche se i compagni fanno a gara per consolarlo. Juan, in particolare, non lo lascia solo. «Ho mal di stomaco, mal di testa, voglio solo andare a casa. Chiedo scusa a tutti per quello che è successo. Alla società, ai compagni e ai tifosi. L’unica cosa che mi consola – aggiunge - è che nel calcio queste cose succedono, ma poi c’è sempre un’altra possibilità. E io voglio sfruttarla». Dipendesse da lui, giocherebbe il ritorno anche domani: «E’ vero – ammette – ma vorrei dire che sono dispiaciuto soprattutto perché abbiamo giocato bene. Abbiamo regalato loro 3 tiri e ci hanno punito. Ma non è finita: dobbiamo andare lì e fare due gol, possiamo farcela». Riise spiega così l’errore che ha propiziato il terzo gol: «Ho pensato un secondo di più a come rilanciare e sono scivolato… Fisicamente sto bene, anche a Liverpool una volta mi era capitato un errore simile. Ripeto: adesso sono a pezzi, ma so che posso uscirne. Non so ancora come, ma devo guardare avanti e trovare la forza dentro di me».
Dopo di lui escono Brighi e Greco, poi tocca a De Rossi che, per prima cosa, parte dai fischi ricevuti dalla Sud: «Ci sta, a volte abbiamo gioito insieme, oggi (ieri, ndr) ci hanno contestato. E’ stato un gesto di rispetto, non muore nessuno». Per Daniele al ritorno sarà «complicato, ma non impossibile. Dobbiamo essere ottimisti. Cosa non è andato? Dobbiamo essere più lucidi, andare anche contro le casualità perché le grandi squadre fanno così. Forse ci manca ancora qualcosa per esserlo, non è facile parlarne adesso, anzi è paradossale. Venti giorni fa vivevamo tutt’altre emozioni, adesso invece… Dobbiamo solo lavorare per uscire da questa situazione. Posso assicurarvi che siamo tutti con Ranieri. Il ritiro? Lo ritengo inutile, lo ripeterò fino alla morte. Deciderà la Sensi con gli altri dirigenti, ma abbiamo corso tutti quanti e credo che come impegno abbiamo dato grandi risposte». Fuori dallo spogliatoio, circa 300 tifosi aspettavano i giocatori per un «chiarimento». Le forze dell’ordine li hanno dispersi, verso le 23.45 il pullman della squadra è andato via senza incontrarli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA