(Corriere dello Sport-R.Maida)I festeggiamenti cominciano in panchina al momento del cambio, prima che Tagliavento fischi la fine. Totti esce, ancora a torso nudo perché ha appena finito di esultare per il 2-0;
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Riise: «C’è solo un capitano… Aggressivi e lucidi, avanti così»
(Corriere dello Sport-R.Maida) I festeggiamenti cominciano in panchina al momento del cambio, prima che Tagliavento fischi la fine. Totti esce, ancora a torso nudo perché ha appena finito di esultare per il 2-0;
i compagni lo travolgono con quegli schiaffetti in testa che hanno reso famosa la Roma di Spalletti. Tra loro, indemoniato dalla gioia, anche Marco Borriello, l’escluso. E’ una storia importante perché proprio Borriello negli ultimi tempi aveva fatto discutere per i suoi comportamenti “individualistici”, poco adatti a un gioco di squadra. UNITI -Stavolta no: il derby ha travolto ogni rimostranza personale. Anche la rabbia di Menez, che dopo essere stato sostituito da Taddei si è tolto la maglia ed è andato quasi subito sotto la doccia, è passata sotto silenzio. La festa romanista, sobria ma necessaria, è continuata negli spogliatoi. Indirizzata soprattutto a lui, al capitano, che a 34 anni e mezzo e nella stagione più complicata ha giocato il derby più bello della sua vita, arricchito dalla prima doppietta. John Arne Riise prende in prestito un coro della Curva Sud per descrivere l’importanza del compagno:« Come si dice, c’è solo un capitano... Francesco è un uomo e un giocatore incredibile. Sono felice di essere nella sua squadra ». Ed è contento anche di sé:«Credo di aver giocatouna buona partita. E mi fa piacere visto che quest’anno non sempre ho reso secondo le mie possibilità. Spero di continuare così per accontentare i tifosi». Sulla volata per la Champions, Riise spiega:« Vogliamo arrivare quarti, è il nostro obiettivo. Nel derby siamo stati aggressivi e lucidi, come avevamo previsto prima della partita. Ora dobbiamo continuare così, a cominciare da domenica prossima a Firenze». GLI ALTRI -La felicità di Riise è condivisa da Doni, che contro la Lazio ha riassaporato il candore del portiere che non prende gol:«Stiamo crescendo. Abbiamo dimostrato il nostro valore e la qualità del nostro gioco senza farci prendere dal nervosismo come era successo a Donetsk ». Simone Perrotta aggiunge:« E’ una grande domenica ma adesso ci serve continuità. Troppe volte ci è mancata. Il quarto posto è ancora lontano. Certo, è positivo se torna un po’ d’entusiasmo. In questo derby abbiamo fatto vedere che siamo più forti della Lazio, sotto tutti i punti di vista. Inoltre, si è notata la compattezza del nostro gruppo». LA CENA -A questo proposito, è emersa una curiosità negli spogliatoi. Molti giocatori si sono ritrovati a cena qualche sera fa, dopo la trasferta di Donetsk, per parlarsi, distrarsi e rafforzare il feeling di squadra. Se non altro, l’idea ha portato fortuna.
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