rassegna stampa roma

Ricominciamo da un numero uno, in tutti i sensi

(Il Romanista FOTOGRAMMA – P.Marcacci) Cosa vuol dire avere un grande portiere.

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(Il Romanista FOTOGRAMMA - P.Marcacci) Cosa vuol dire avere un grande portiere.

Una cosa che si nota pure a gioco fermo, visto che Cristian Abbiati ha sfoderato una serie di interventi in sequenza, compresi quelli in cui si è esibito quando Morganti aveva già interrotto l’azione, tali da farci stropicciare gli occhi. Perché non sempre (ci) capita di vedere interventi così. E bisogna sottolineare che non stiamo parlando di un top class, a proposito di portieri, nonostante la brillantissima annata che sta vivendo (e facendo vivere al Milan) nell’autunno di una carriera fulgida e prestigiosa.

Comincia al quattordicesimo, con l’intervento forse più bello e miracoloso in assoluto, quando da una percussione di Cassetti lungo l’out destro nasce, dopo millimetrico triangolo con Totti, un cross che pesca Mirko Vucinic all’altezza dell’area piccola: stop di petto a seguire e battuta a colpo sicuro, che più sicuro non si può: Abbiati apre la manona con una frazione di secondo di vantaggio rispetto ai giri della sfera calciata con forza: parata, la prima di una serie importante e stilisticamente impeccabile, anche come esibizione di fondamentali.

Ieri sera si è avuta la dimostrazione, ammesso che a qualcuno ancora servissero le prove, di quale debba essere la pietra di posa per edificare, a livello di rosa, la Roma del futuro: si deve ricominciare da un numero uno, in tutti i sensi. Buffon o altri, bisogna ripartire da chi infonde al reparto arretrato la stessa sicurezza, la stessa confidenza con gli automatismi difensivi, che ha infuso Abbiati nella serata, ahinoi, dello scudetto milanista, al loro elettoral-calcistico, perdonateci l’orrendo neologismo.

Senza scadere nella solita sentenza retorica che vuole i circa dieci punti in più all’anno garantiti da un grande “guardiano”, diciamo che se la Roma non ha chiuso in vantaggio il primo tempo i meriti di Abbiati ed il suo peso specifico hanno avuto un’incidenza elevatissima, in percentuale.

Cosa vuol dire avere un grande portiere: con questa sentenza abbiamo iniziato e con questa concludiamo, sperando che sia un benefit per il futuro. Un futuro nel quale vorremmo parlare di grandi parate e di grandi portieri, non di sparate di ex portieri come Artur, al quale è servita la gratuità delle sue discutibilissime dichiarazioni per farci ricordare che è passato da queste parti.