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Rialzati Roma! De Rossi ammette «Ora non si vince ma il futuro è qui»

(Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) – Ci sono i sommersi e i salvati, i tiepidi e gli entusiasti. A un certo punto, però, ogni società che punta al rinnovamento spera di scoprire al proprio interno un gioiello che diventi un...

Redazione

(Gazzetta dello Sport - M.Cecchini) - Ci sono i sommersi e i salvati, i tiepidi e gli entusiasti. A un certo punto, però, ogni società che punta al rinnovamento spera di scoprire al proprio interno un gioiello che diventi un «pasdaran» del nuovo corso.

La Roma lo ha trovato, Daniele De Rossi, che inevitabilmente sembra essere il contraltare della freddezza (ricambiata) di Francesco Totti verso la nouvelle vague incarnata da Luis Enrique. Insomma, capitan Futuro — a dispetto di un rinnovo di contratto ancora in alto mare — ci mette la faccia e racconta la sua verità: quest'anno non si vincerà, ma il futuro sarà roseo. Crisi di coppia? «Sabato ci sarà Inter-Roma, ma non la vedo come una partita tra due squadre in crisi — dice l'azzurro nella sede di Sky dove ieri ha girato una serie di spot (con la maglia di Totti però, perché la sua mancava!) —. Probabilmente, si aggiungerà un pizzico di pathos per entrambe, perché partire con due sconfitte sarebbe veramente penalizzante. Avremo bisogno di tempo. Ora invece c'è un cambio d'allenatore, di mentalità, giocatori nuovi, un percorso simile nell'ultimo anno, con due storie e due progetti affascinanti. L'obiettivo della Roma non saprei indicarlo, anche perché dopo la prima di campionato è presto per capire chi farà bene. Sicuramente occorre invertire un po' questa rotta di inizio stagione che ci vede sconfitti o sofferenti. Non credo assolutamente di poter vincere subito quest'anno, ma di progettare qualcosa d'importante per i prossimi anni. Bisogna mantenere questa idea e sostenerla, noi e la società, per dare forza a un progetto completamente nuovo».

Leale Luis Da questo punto di vista, persino l'inopinata eliminazione dalla Europa League sembra un vantaggio. «Sicuramente, alla lunga evitare qualche trasferta può aiutare, puoi arrivare alla domenica un po' più riposato. Però è stato un duro colpo uscire dall'Europa, soprattutto perché, adesso, siamo 22, 23 giocatori e c'è una partita a settimana. Quindi, questo non aiuta. Sarebbe stata una rosa perfetta per fare le tre competizioni, ma ci rimboccheremo le maniche per il campionato che poi resta l'obiettivo principale. Luis Enrique? È leale e innovativo. Ha una mentalità nuova, per la Roma e sicuramente anche per il calcio italiano. È uno che predilige il possesso palla e il gioco offensivo. E poi è leale, proprio perché si è sempre comportato così con noi, senatori e ragazzini. È uno che dice le cose in faccia e lo apprezzo molto per questo». A proposito di giovani, De Rossi cita Josè Angel. «Sono rimasto molto colpito. Nonostante l'episodio del gol e l'espulsione, col Cagliari ha fatto una gran partita. È in netta crescita e ha delle grandi potenzialità». Vero, così come è vero che tutta la dirigenza si è stretta a Luis Enrique, sperando però che si affretti a conoscere il calcio italiano. Occorre meno possesso palla, più rapidità e movimenti diversi degli attaccanti, sussurrano a Trigoria. A proposito, occorre anche rinnovare il contratto di De Rossi. Ma siamo sicuri che, assumendosi l'onere di fare il parafulmine, sarà difficile rifiutargli qualcosa.