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Report e “La tessera nel pallone” Ecco tutto quello che non funziona… (VIDEO)

“La tessera nel pallone”: questo il titolo del servizio di Report (Rai 3) di Milena Gabanelli andato in onda domenica sera e dedicato, appunto, alla tessera del tifoso, al suo primo anno di vita. Un dossier approfondito di Luca...

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"La tessera nel pallone": questo il titolo del servizio di Report (Rai 3) di Milena Gabanelli andato in onda domenica sera e dedicato, appunto, alla tessera del tifoso, al suo primo anno di vita. Un dossier approfondito di Luca Chianca, con numerosi interventi interessanti.

Ci sono ancora problemi che dovranno essere risolti per la prossima stagione. Significativo quello che ha detto Roberto Massucci dell'Osservatorio: "La tessera in sé così come è strutturata, cioè un pezzo di carta in un contenitore elettronico, serve a poco. Serve nella misura in cui le società avranno la capacità di farla diventare qualcosa di diverso".

E' stato affrontato nel servizio di Report anche il problema, non sempre risolto, dei tifosi ospiti divisi in buoni (i tesserati, appunto) e cattivi (i non tesserati). Massucci ha ricordato: "La nostra non è un'esigenza di svolgere un'attività commerciale ma di creare le condizioni di sicurezza in un'attività che ha anche un riflesso di natura commerciale che però compete alle società sportive".

Ecco il punto. Che va risolto. I club devono essere coinvolti di più in questo progetto: sono loro che devono garantire le facilitazioni ai loro tifosi (procedure di acquisto biglietti, facilitazioni, privilegi, benefici, esenzioni da specifiche restrizioni, eccetera). Il Viminale, poi, fa i controlli e garantisce che le partite si svolgano in condizioni di sicurezza. Nel dossier di Report è stato intervistato anche l'avvocato Lorenzo Contucci, che difende molti ultrà a Roma e non solo a Roma, e che è più che scettico (per non dire contrario) sull'utilità di questa tessera. Importante anche quello che ha ricordato Francesco Pizzetti, garante della privacy, intervenuto per "bacchettare" il ministro Roberto Maroni: "Le informative erano poco adeguate". Ci vuole più trasparenza: a fine stagione il Viminale (con Osservatorio e Casms) dovrà riunire i club, sentendo (come promesso) anche i tifosi, e mettere a punto le cose che ancora non vanno. Diminuiti, comunque, gli incidenti, con grande soddisfazione del Viminale e con risparmio di mezzi e uomini (e soldi...).

C'è da dire comunque che alcune questure si sono organizzative meglio rispetto al passato. Sentiti da Report anche alcuni inglesi: ma lasciamo perdere il modello inglese, lì ci sono grossi problemi fuori dagli stadi (anche se molto spesso fanno finta di niente). Guardiamo in casa nostra. La tessera del tifoso non deve più essere uno strumento commerciale (a Firenze è diventata un business per le banche) e/o di polizia. Deve diventare una fidelity card. Che offra vantaggi a chi la fa, non che crei problemi. Ora a volte costringe il tifoso ad un tour de force per andare allo stadio: è allucinante, rispetto a quello che succede all'estero. Bisogna temere i violenti, non i padri che vogliono andare a vedere la partita con i figli di dieci anni...