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Reja si vendica: “Totti aveva ragione”

(Leggo – R.Buffoni) Il derby è biancoceleste. Dopo un tunnel lungo cinque sconfitte, la vittoria torna della Lazio nel modo che tutta la curva Nord sognava: rimonta e gol del trionfo all’ultimo respiro segnato proprio da Klose, l’uomo...

Redazione

(Leggo - R.Buffoni) Il derby è biancoceleste. Dopo un tunnel lungo cinque sconfitte, la vittoria torna della Lazio nel modo che tutta la curva Nord sognava: rimonta e gol del trionfo all’ultimo respiro segnato proprio da Klose, l’uomo della provvidenza ingaggiato (anche) per frantumare il tabù.

Gode Reja, che per festeggiare la sua prima vittoria sulla Roma è corso sotto la curva rimediando l’espulsione. «Ci voleva e pensavo che anche oggi dopo pali e traverse non fosse la giornata giusta - dice il tecnico goriziano -. Dopo questo derby spero che ci si possa riappacificare col pubblico: siamo secondi a un punto dalla vetta e abbiamo vinto il derby. Tott? Aveva ragione, sono stato io l’uomo derby». Un trionfo che lancia la Lazio a quota 11, uno meno di Juve e Udinese e che porta anche la firma di Hernanes: suo il rigore del pareggio. Ma il Profeta per l’intero match è stato il più vivace dei suoi, anche quando (per brevi tratti) la Roma sembrava superiore. «Una liberazione: abbiamo provato in tutte le maniere a vincerla, Klose ha avuto la freddezza che c’è mancata per tutta la gara e abbiamo colto questa vittoria che ci mancava. E’ la terza rimonta firmata Hernanes-Klose? Bello, ma è la vittoria di tutti».«Questa è una vittoria che vale quattro derby - gongola il presidente Lotito - alla faccia di chi recrimina. Reja? L’ho sempre difeso e non va bene prendere in giro le pensioni anziane».

«Progetto sospeso per derby», è invece il cartello che la Roma ha esposto subito dopo il gol di Osvaldo segnato dopo quattro minuti. Ma indietro non si torna e Luis Enrique ha pagato a caro prezzo l’aver abdicato al possesso palla, rispolverando un’atteggiamento da Cavalleria Rusticana ormai dimenticato a Trigoria. «L’arbitro? Non ne parlo mai - ha detto il tecnico giallorosso - ed è difficile arbitrare e da dove sto io non vedo bene». Ma basta dire che il giocatore della Roma ad aver toccato più palloni, soprattutto nel primo tempo, è stato Stekelenburg. E se non fossero stati i legni a salvare il portiere olandese dalla capocciata di Klose (traversa) e dalla bordata di Cisse (palo pieno), i giallorossi avrebbero patito guai peggiori. A rimettere in carreggiata la Lazio è stato un calcio di rigore che Tagliavento (pessimo e stavolta contestato dalla Roma) ha concesso al quinto della ripresa per una spinta fatale di Kjaer su Brocchi: penalty e rosso per il biondo danese. Solo in inferiorità numerica la Roma ha provato a rispolverare il tic-toc, Luis Enrique ha tolto Perrotta per Burdisso e, più tardi, ha buttato nella mischia Pizarro mandando sotto la doccia Bojan.

Ristabilita l’idea di gioco i giallorossi hanno rischiato di raddoppiare con un paio di palloni messi in mezzo da Osvaldo e Josè Angel. Reja, invece, ha messo Mauri per lo stirato Gonzalez dimostrando di voler vincere. E il derby, stavolta, l’ha premiato.