(Corriere della Sera - A.Capponi) - Cosa significano il giallo e il rosso per noi americani? Ketchup e senape. Ma è evidente che, al di là dell’aspetto sportivo, Di-Benedetto vuole tirare fuori soldi da altro. Sfruttando il brand.
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Redmont: «Faranno business sul marchio. Se non riescono, se ne andranno»
(Corriere della Sera – A.Capponi) – Cosa significano il giallo e il rosso per noi americani? Ketchup e senape. Ma è evidente che, al di là dell’aspetto sportivo, Di-Benedetto vuole tirare fuori soldi da altro. Sfruttando il brand.
Forse abbinando la bandiera alla lupa capitolina. È difficile immaginare cosa voglia farne, forse negli Stati Uniti aprirà delle trattorie ‘‘ Forza Roma’’» . Dennis Redmont è uomo spiritoso, oltre che conoscitore di business: dopo gli studi a Parigi è stato per venticinque anni il direttore dell’Associated Press per il Mediterraneo, ora è il responsabile della comunicazione del Consiglio delle relazioni Italia-Usa, cioè il salotto buono del mondo degli affari tra statunitensi e italiani. Inviato in 80 paesi, tra le sue mille attività ce n’è anche una ludica: ha adattato in italiano le domande del Trivial Pursuit, il famoso gioco da tavolo, e ha fatto «mettere molte domande sulla Roma, io sono qui da trent’anni, sono affetto dal morbo del tifo romanista...» . Cosa pensa l’America dell’operazione portata avanti da DiBenedetto? «L’America si chiede: gli avranno venduto il Brooklyn Bridge? È un nostro modo di dire, significa: gli avranno dato una patacca?» . Lei cosa ne pensa? «La vicenda assomiglia a un carciofo alla romana, dopo ogni foglia c’è un sapore diverso. Di certo per voi potrebbe essere un boomerang: perché gli italiani hanno bisogno di investimenti stranieri, e già molti sono andati via. Se qualcosa andasse storto non sarebbe un bel segnale...» . Arriviamo al cuore del carciofo: prevede sorprese? Sa com’è, i tifosi ora sognano già una squadra a livello Milan... «I tifosi della Roma sono diffidenti invece, aspettano. Ma io credo che la nuova proprietà cercherà di fare business puntando molto sul brand: se riuscirà, bene. Sennò andrà via. Gli americani si danno un tempo e degli obiettivi, se non si raggiungono...» . Alla sua prima uscita italiana DiBenedetto s’è presentato con un maglioncino color arancio. Alcuni hanno storto la bocca... «Hanno sbagliato. In America, per la maggior parte dei ricchi l’abbigliamento non conta. Avete visto come veste Steve Jobs?» . DAL rapporto tifosi-proprietà cosa s’aspetta? «Di certo, i soprannomi per DiBenedetto. Io spero che gliene diano uno, che di lui dicano così: santo subito...»
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