(Il Messaggero - S.Carina) - Terza vittoria, compresa la Coppa Italia, in sette giorni. Ranieri, almeno per una notte, torna a riassaporare aria di alta classifica.
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Ranieri:”Tutti bravi. La vittoria più bella”
(Il Messaggero – S.Carina) – Terza vittoria, compresa la Coppa Italia, in sette giorni. Ranieri, almeno per una notte, torna a riassaporare aria di alta classifica.
E poco importa se dal punto di vista del gioco la squadra continua a non entusiasmare. L’importante è fare punti: «Per me poi – spiega – questa è stata la vittoria più convincente. Mi ero un po’ spaventato all’inizio del secondo tempo, perché i nostri avversari si sono presentati due o tre volte dritti per dritti davanti a Julio Sergio ed eravamo troppo larghi in difesa. Tuttavia i ragazzi hanno fatto veramente un grande lavoro a centrocampo e vanno elogiati tutti».
Il presidente del Cagliari, Cellino, pochi minuti prima ai microfoni di Sky aveva affermato che non ritiene la Roma da scudetto. Il tecnico non è d’accordo: «Faremo di tutto per smentirlo. Credo che ci siano 4 o 5 cinque società che concorrono per la vittoria finale e tra queste c’è anche la Roma. Certo, ci sono Milan e Inter che sono super attrezzate. Questo, però, non ci spaventa. Vogliamo giocarcela con loro: la lotta sarà dura, difficile, e per questo più bella». Nonostante il successo, continua a far discutere la scelta di lasciare, come già accaduto nel derby di Coppa Italia, sia Menez che Vucinic inizialmente in panchina: «Non sarà sempre così. In questo momento decido in questa maniera perché sono anche le risposte degli allenamenti, di quanto mi possono dare, di quanto mi dovranno dare nel corso del campionato. È una mia teoria. Avendo tante punte le posso interscambiare e i risultati danno ragione a loro e non a me. Il fatto è che Jeremy e Mirko sono due scattisti e essendo due giocatori molto importanti li sto utilizzando con il bilancino. Le partite da qui sino alla fine della stagione sono tante e vorrei preservarli il più possibile. Il dubbio è sempre quello: entrare con gente veloce che ‘spacca in due’ la partita o approfittarne dopo? Queste decisioni sono frutto del momento». Quello che si augura è che il turnover sia stato metabolizzato dalla squadra: «L’importante è che i ragazzi stiano capendo queste scelte. I problemi non sono i miei, il ‘rospo’ lo debbono mandare giù loro e li ringrazio perché so che non è facile. Chiunque vuole giocare, lo vorrei anch’io. Bisogna entrare in questo meccanismo che la Roma si vuol dare: diventare una squadra forte, con una rosa ampia e di valore. Per cui, è un passaggio duro da digerire, ma sono convinto che i frutti arriveranno». Poi rivela statistiche interessanti: «Dai miei numeri personali, comunque, vi faccio notare che con le sostituzioni abbiamo conquistato 10 punti in campionato, 7 in Champions e il 100% in Coppa Italia». La Roma è l’unica squadra imbattuta tra le ‘grandi’ in casa: «L’avevo detto all’inizio del girone di ritorno – replica compiaciuto - Il trend in casa è ottimo e dobbiamo continuare così. In trasferta, invece, non riusciamo a far quadrare cerchio. Perché? Non lo so, credo sia anche frutto della casualità». O dell’atteggiamento? Ranieri si sofferma infine sui singoli: «Non mi piace farlo normalmente ma complimenti a Mexes dietro, De Rossi a centrocampo e Totti in avanti. Tutti e tre sono stati sontuosi, meritano una nota di merito». A questo punto, la tempesta è passata? A sentirlo, sembra proprio di sì: «Non voglio far polemica - precisa - ma la tempesta non c’è mai stata. Certo, poi qualcuno ha quel comportamento così… ma nel calcio ci sta». Cerca il gol con un sinistro in diagonale, Agazzi respinge con le gambe. Sembra un po’ stanco, non frizzante come nelle precedenti occasioni. Non bene, stavolta. Rileva Borriello, svaria da una parte all’altra dell’attacco ma con poca determinazione. Si riscatta facendo la giocata giusta per Menez-gol. Al posto di Taddei, ma va a fare il trequartista: tocchi, tocchetti, giocate in punta di piede per deliziare la platea. La rete che realizza nel recupero è un gioiello di tecnica. E gli applausi scrosciano. Entra solo per la standing ovation in onore di Totti.
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