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Ranieri: Vincere, la mia missione

(Il Romanista – C.Zucchelli) – Affronta di striscio l’argomento societario «ben vengano i capitali stranieri, io ringrazierò sempre chi mi ha riportato a casa dopo 35 anni» ma il suo pensiero è rivolto solo a RomaBrescia.

Redazione

(Il Romanista - C.Zucchelli) - Affronta di striscio l’argomento societario «ben vengano i capitali stranieri, io ringrazierò sempre chi mi ha riportato a casa dopo 35 anni» ma il suo pensiero è rivolto solo a RomaBrescia.

«Vincere», è l’imperativo lanciato da Claudio Ranieri a Trigoria alla vigilia della sfida contro la squadra di Iachini: «All’andata - racconta - ho ritrovato la mia Roma. Adesso non voglio fermarmi». Poco spazio, da parte dell’allenatore, anche per quanto riguarda il mercato: «Non siamo i più forti, Inter e Milan lo erano e lo sono ancora. Noi non abbiamo fatto mercato perché non possiamo investire. Comunque - ha aggiunto Ranieri - spero che il rientro di Adriano e Pizarro possa darci una mano: saranno loro i nostri acquisti in più».

Lei in questi mesi a Roma ha fatto molto bene.Adesso che stanno arrivando nuovi proprietari, si sente sotto pressione? No. Non è che con i Sensi dò qualcosa in meno rispetto a un nuovo proprietario. Io dò sempre il massimo per tutti, per me stesso e soprattutto per la squadra che alleno, cioè la Roma. Più di così non posso dare.

Quindi non si sente sotto pressione? Assolutamente no, all’età che ho non mi interessa mettermi in evidenza. Ho 60 anni, di me si conosce tutto. Pregi e difetti.

Passando al campo: lei ultimamente è tornato al 4-4-2. È solo una parentesi? Sì, già da domani le cose potrebbero cambiare.

Trionfare in almeno una delle tre competizioni sarebbe un grande regalo per i Sensi.Avverte la responsabilità? Tutti gli allenatori sono chiamati a vincere, dobbiamo sempre vincere e fare del nostro meglio. Lo sento come una missione il cercare di vincere qualcosa con la Roma, anche per ringraziare chi mi ha riportato a casa dopo 35 anni.

Capitolo mercato: i colpi di Milan e Inter penalizzano la Roma? Mi auguro di no perché se fosse così significherebbe che non siamo più concorrenziali. Io spero nel rientro di Adriano e Pizarro: potranno essere loro i nostri acquisti.

Come sta Pizarro? Sta facendo bene, dovrebbe aggregarsi con noi all’inizio della settimana.

Lei ha allenato anche in Inghilterra, ieri Capello ha detto che i capitali stranieri sono importanti, lei è d’accordo? Ci sono grossi investitori anche italiani come Berlusconi. L’importante è avere i soldi, abbiamo visto cosa ha fatto il Chelsea del mio amico Ancelotti.

Arriveranno capitali esteri? Ben vengano se con una strategia.Allegri ha detto che per vincere il campionato servono 80 punti.La Roma dovrebbe vincere almeno 14 partite. Ogni campionato è difficile, il grosso dispendio dell’Inter l’anno scorso ci ha fatto sognare. Noi ci siamo fatti sotto con forza anche grazie al calo dell’Inter. Questo è un campionato diverso con più squadre intorno al trofeo finale. I punti da realizzare sono inferiori visto che ci sono più squadre a competere.

A Brescia la Roma si ritrovò. Cos’è cambiato da allora? Ho ritrovato la Roma a Brescia. Io faccio i calcoli su quello che sento e sulle sensazioni e su come vedo i calciatori. Pur avendo perso la partita ho ritrovato la Roma, una squadra compatta e determinata. Poi si può anche perdere ma lì ho ritrovato la squadra. Adesso siamo in lizza per le tre competizioni. Iachini conosce i giocatori a memoria, lui li aveva portati in serie A e quindi sarà difficile. Dobbiamo lottare per rosicchiare punti.

Inter e Milan si sono rinforzate.Pradè ha detto che la Roma non ne aveva bisogno. Loro erano più forti, non condivido le parole di Pradè. Hanno investito di più mentre noi non possiamo tirare fuori neanche un centesimo (nel pomeriggio poi arriva il chiarimento dell’allenatore, ndr).

Il Brescia che insidie nasconde? Il fatto che si possa pensare che non ci siano insidie. Sarà difficilissima. Guai ad abbassare la guardia. È una squadra che sta lottando per la salvezza quindi faranno di tutto per renderci la vita difficile per aggredirci, per non farci ragionare e per ripartire in contropiede come hanno fatto in casa.

Se la nuova proprietà dovesse fare grandi investimenti, lei si sentirebbe rammaricato dall’esclusione in un nuovo progetto? No. Io penso solo a fare il mio lavoro.