(Il Romanista) Non è stata una conferenza facile per Claudio Ranieri. L’allenatore è apparso piuttosto nervoso, soprattutto quando si sono toccati gli argomenti più spinosi, come quello relativo al suo futuro e quello relativo ad Adriano.
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Ranieri: “Ora dimostriamo di essere grandi”
(Il Romanista) Non è stata una conferenza facile per Claudio Ranieri. L’allenatore è apparso piuttosto nervoso, soprattutto quando si sono toccati gli argomenti più spinosi, come quello relativo al suo futuro e quello relativo ad Adriano.
Nel primo caso ha preferito «non rispondere. A me interessa il calcio, le cose della società non mi interessano e non mi interessa discuterle coi giornalisti», nel secondo ha fatto quadrato intorno al giocatore «non guidava lui, punto». Ranieri, invece, si è rasserenato quando l’obiettivo si è spostato sul campo e sulla partita contro il Napoli: «La squadra è carica, in salute, c’è voglia di fare una gran bella partita». Nella lista dei convocati manca ancora Pizarro. Come sta? "Molto bene, bene, il ragazzo si sta allenando con noi, lo vedo molto voglioso, mi ha chiesto il permesso di potersi allenare e fare una partita domani (oggi, ndr) con la Primavera. Gli ho detto: «Ma l’erba dell’Olimpico è un pochino più verde»". E quella dove gioca la Primavera è sintetica. "Sì appunto, comunque non se l’è sentita ancora di venire con noi. Preferisce saggiare ancora le sue condizioni, se tutto va bene mi auguro sia disponibile per lo Shakhtar". Nel calciomercato estivo è arrivato un difensore di discrete speranze e anche di prospettive come Guillermo Burdisso, classe ’88 e fin qui di spazio ne ha trovato pochissimo. Nel calcio italiano che ha sfornato giocatori anche più giovani, come ad esempio Ranocchia dell’Inter, perché non è riuscito a trovare spazio questo giocatore, non è pronto ancora per il calcio italiano? "Perché credo debba fare ancora esperienza. Non lo faccio giocare perché reputo più pronti di lui altri giocatori". Anche Loria? "Certo. Non vi è piaciuto a Milano?". Dopo i 5 gol presi a San Siro, che venivano poi dopo il pareggio interno contro il Brescia, ha avvertito la sensazione che la squadra avesse perso un po’ di fiducia? "No, perché ho visto una squadra che ha fatto una grandissima partita a Milano. Se mi avessero detto: «Vai a Milano e fai tre gol» avrei firmato subito, perché fare 3 gol a Milano all’Inter non è cosa di tutti i giorni. Purtroppo ne abbiamo incassati 5. Questo fa parte del gioco. Evidentemente non riusciamo o non siamo così bravi quando perdiamo un uomo a rimontare bene le partite, ci alleneremo anche per questo". È fiducioso per Mexes? "Non lo so, il ragazzo è stato sincero, il suo è stato un attimo così, gli erano sembrati pochi tre minuti visto che ormai ci siamo messi sui 4 o 5 minuti di recupero. Vediamo". "Ho sempre detto che i sistemi di gioco non sono vincenti ma sono vincenti i giocatori, per cui perché non provare i tre centrali in difesa?". Che tipo di partita si aspetta? "Mi aspetto una partita difficilissima, perché il Napoli sta dove sta perché se lo merita visto che sta facendo un grandissimo campionato, fuori dalle mura amiche non va benissimo ma è una squadra che sa ripartire e sa sfruttare gli spazi come poche altre. Per cui mi aspetto questo tipo di partita. Nella gara di andata noi facevamo la partita e loro facevano le azioni importante, per cui dobbiamo stare sempre attenti e dobbiamo correre tutti, dal portiere all’attaccante. Perché loro corrono tutti con Cavani, Lavezzi, Hamsik, tutti quanti. Ecco noi dobbiamo correre come corrono loro. Loro sono grandi, ma noi vogliamo dimostrare di non essere da meno". Sono stati adesso nominati, come si fermano? Perché Cavani è inesauribile, quei tre davanti sono micidiali... "Non giochiamo allora?" No questo no, però c’è una tecnica per arginarli? "Abbiamo grandi campioni , per cui faranno in modo di interrompere le loro azioni". Vi sentite alla pari del Napoli? "La Roma, ringraziando Dio, non segue l’ambiente e riesce ad essere impermeabile a tutto. Non è che se vinciamo una partita abbiamo vinto il campionato e se perdiamo siamo da retrocessione. Abbiamo un giusto equilibrio, lo abbiamo dimostrato. La squadra è in salute: abbiamo voglia, determinazione e sarà una grande partita, un gran derby giocato da due squadre di cui una (il Napoli) sta facendo un campionato straordinario. Mentre l’altra, per un motivo o per l’altro, non è ancora riuscita ad esprimere tutto il suo potenziale. Ma questo è il bello del calcio, non c’è molto da dire". Come dovrà giocare la Roma? Borriello non può restare fuori, però poi si deve pensare anche a mercoledì... "Vi dirò dopo la partita quali valutazione faccio. Se vi dicessi qualcosa adesso non sarei sincero neanche con me stesso". Allora le chiedo: azzardato giocare col tridente? "Quale? Totti, Borriello, Vucinic? E lasciamo fuori Menez? Poi vedremo...". Il ricorso per la squalifica di Mexes è arrivato dopo l’espulsione di Burdisso a Milano. Se si riteneva giusto il ricorso perché farlo solo in questa settimana? "Chiedetelo a chi l’ha fatto". Lei non s’è fatto un’opinione? "Ma le mie opinioni non contano qua". Rispetto alla vicenda Adriano volevo chiederle: per il giocatore 240 minuti, 0 gol , condizione fisica non ancora al top, un po’ di difficoltà. Si parlava di scommessa vinta. "Io non ho mai detto scommessa vinta, io ho sempre detto: «Sono San Tommaso»,vedremo all’ultimo. Io sono convinto che quando arriverà ci potrà essere molto ma molto utile, io sono sempre fiducioso, ho sempre una carica agonistica positiva e son convinto che lui possa venire e magari farci un gol di qualcosa di importante. Sono un sognatore, i sogni aiutano a vivere, magari poi mi sveglierò". Cosa pensa rispetto a tutto quello che sta succedendo in Brasile? "Beh, dovremmo conoscere bene il Brasile e poi potremmo giudicare meglio". Non crede a ciò che viene detto in Brasile? "No, in alcun modo". È per la Roma questa un’ultima possibilità? "La viviamo come un’altra bella sfida, una sfida importante, contro una grande squadra, una squadra che come ho detto prima sta facendo molto bene, non ci sentiamo inferiori, non siamo sfiduciati, siamo molto carichi di giocare una gran partita. Poi vincerà il migliore". Cosa intendeva dire a proposito del Brasile? "Secondo voi è normale che la Polizia prenda i documenti a una persona che non guidava? Ragazzi per favore...". Ma voi avete parlato con il ragazzo che vi ha detto che non guidava. "Non voglio parlare. Perché lui non guidava". Quindi il giocatore ha detto a lei che non guidava. "Io so questo". Lei prima ha detto: le mie opinioni non contano. "Qua non contano, per cui ci sono cose a cui non voglio rispondere. Non sono cose che a me interessano, a me interessa il calcio. Mi interessa la partita, le altre cose, della società, non mi interessano. Non mi interessa discuterle con voi". Questa settimana ha fatto qualche prova tattica con Cassetti centrale e Rosi a destra. Qualora non dovesse giocare Mexes, questa è un’ipotesi. "Potrebbe essere una delle ipotesi che ho in mente". Lei ritiene che Cassetti spostato centrale potrebbe essere meglio di Loria, centrale di ruolo? "Potrebbe". Un paio di settimane fa ci aveva parlato del fatto che la Roma era comunque la sua prima scelta anche a parità di offerte con altre società. In settimana abbiamo letto anche sul Corriere dello Sport che lei non accetta un anno di contratto. Qual è la verità? "Stiamo parlando, poi saprete".
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