(Il Romanista - D.Giannini) - «Vado avanti, sapete come sono fatto». Si riparte da qui, dalle parole dette da Claudio Ranieri subito dopo il termine della partita di Torino ad alcune persone che avevano condiviso con lui l’esperienza juventina.
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Ranieri: «Sono felice, avanti così»
(Il Romanista – D.Giannini) – «Vado avanti, sapete come sono fatto». Si riparte da qui, dalle parole dette da Claudio Ranieri subito dopo il termine della partita di Torino ad alcune persone che avevano condiviso con lui...
Una vittoria che ha segnato la sua ennesima rivincita nei confronti di chi lo ha mandato via malamente. Ci sarebbe da festeggiare adeguatamente la lezione data ai rivali di sempre, per di più a casa loro. Ma il tecnico giallorosso lo lascia fare ai tifosi. Lui è già con la testa a Bologna. «Vado avanti» ha detto. Come sempre. Perché la gioia di giovedì («Come sto? Felice, ve lo assicuro») è solo un mezzo, non un fine. Un mezzo per cosa? Per il vero grande obiettivo di questa stagione: vincere qualcosa. Che poi è il motivo principale per cui Ranieri ha detto no alle offerte che la scorsa estate sono arrivate dall’Inghilterra e che lo avrebbero ricoperto d’oro. Ma vuoi mettere a confronto con la possibilità di portare un trofeo a Roma, nella sua Roma? Non c’è prezzo per questo. E così ha risposto: no grazie. Segno che crede fermamente alla possibilità di trasformare il secondo posto in primo, la medaglia di consolazione del finalista in una coppa scintillante. Ci crede Ranieri, ci ha sempre creduto. Anche quando su di lui piovevano critiche, molte delle quali ingenerose. E forse è stata proprio la voglia e la convinzione di poter vincere a dare al tecnico la forza per andare avanti, per «non perdere la testa nella tempesta». Lui è rimasto lì al comando, non ha abbandonato la nave che imbarcava acqua da tutte le parti. E adesso è tornato il sole. Di più, oltre al cielo sereno c’è pure un bel vento in poppa a spingere la sua Roma. La spinta che danno le sette vittorie nelle ultime otto partite (ah, se a Juan non fosse capitata quella giornata da incubo...), che danno i quattro derby vinti consecutivamente, che danno le due vittorie e un pareggio a Torino in un solo anno. Sono questi alcuni dei numeri di Ranieri, che solo qualche settimana fa, nella migliore delle ipotesi, veniva definito un "minestraro". Bene, è lo stesso Ranieri che si è ripreso la Roma, che si è guardato negli occhi con i suoi giocatori. E insieme hanno imboccato la strada giusta, quella della determinazione, della compattezza. L’unica che può portare a qualcosa di importante. Nove mesi fa la Roma più bella di stagione si gettò via contro la Samp, giovedì in una delle prestazioni più convincenti di stagione ha dato una significativa dimostrazione di forza e di consapevolezza delle proprie qualità. Senza specchiarsi, senza piacersi troppo. Due gol, tutti a casa e avanti il prossimo, il Bologna. L’unico modo per vincere un trofeo. Uno qualsiasi. Il campionato? Magari. La Champions? Si impazzisce alla sola idea. Oppure la Coppa Italia, che non sarebbe poi tanto un ripiego. Perché Ranieri verrebbe ricordato come l’allenatore della stella. Mica male, no? Per gli altri forse. Lui non si accontenterebbe e guarderebbe più in là: «vado avanti, lo sapete come sono fatto».
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