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Ranieri: «Non abbandono la nave. Giusto contestare»

(Il Romanista – C.Zucchelli) – «State tranquilli, non me ne vado. Non abbandono la nave. Non me ne vado fino a fine stagione. E anche in prospettiva. È una situazione difficile, da romano sto male il doppio. Ma non mi piace mollare,...

Redazione

(Il Romanista - C.Zucchelli) - «State tranquilli, non me ne vado. Non abbandono la nave. Non me ne vado fino a fine stagione. E anche in prospettiva. È una situazione difficile, da romano sto male il doppio. Ma non mi piace mollare, ho sempre affrontato le sfide e continuerò a sfidare me stesso».

Ranieri non lascia. Anzi, raddoppia. Sono trascorsi solo pochi minuti dalla contestazione, una delle più violente dell’era moderna giallorossa. Il volto del tecnico è teso. Ma Ranieri lo dice chiaramente: io da qui non me ne vado. Non possiamo non partire dalla contestazione. Vuole dire qualcosa. Vorrei che fosse una manifestazione pacifica. È giusto contestare. Dopo la Juventus c’è stato il pareggio di Brescia e poi le due sconfitte consecutive. Penso che sia una manifestazione d’amore.

I tifosi vogliono capire. E Ranieri cosa risponde loro?

Stiamo anche giocando male, ma onestamente con il Brescia hanno fatto due tiri in porta, con l’Inter è stata una splendida partita. Non sono scusanti, sono fatti concreti. A volte la squadra non riesce a sostenere le tre punte. Contro lo Shakhtar, scusate, penso che la squadra abbia fatto una grossissima partita, ma i ragazzi ce l’hanno messa tutta. È un periodo che ci va male. Gli errori li facciamo. Loro sono stati bravi e fortunati, vi ricordo che c’è stata una doppia deviazione (sul momentaneo 1-1, ndr).

Se lei dovesse lasciare la Roma, che Roma lascerebbe al suo successore?

Non abbandono la nave, a me le sfide piacciono, lo spogliatoio è determinato. Le cose le faremo cambiare. Sono convinto che la squadra si tirerà fuori. Non me ne vado anche in prospettiva. Ora quello che conta è la partita con il Genoa. Dobbiamo riprendere la consapevolezza.

È la stagione più difficile della sua carriera?

All’estero non mi hanno mai regalato nulla. All’estero vale la meritocrazia. È una situazione difficile perché da romano ci sto male il doppio. Non mi piace mollare e sfiderò sempre me stesso.

Va oltre il fine stagione?

Ci sono un proprietario che sta vendendo, la banca e un compratore. Stiamo mettendo il carro davanti ai buoi. Mi sono stati lanciati messaggi positivi, vogliono rinnovarmi il contratto, ma diamo tempo al tempo. Per vincere serve una rosa ampia.

Resterebbe anche se ci fosse un progetto?

Alcuni di voi hanno scritto che sono aziendalista. Cosa vuol dire? Ti propongono un contratto che tu accetti e sei aziendalista? Allora lo sono. Non lo sono se mi dicono che il progetto non mi sta bene. Io firmo un contratto e mantengo fede a quei programmi.

Devono essere programmi chiari?

Quando sono venuto qui, sapevo che non c’erano soldi. Me ne potevo andare l’anno scorso. Sono venuto restare sapendo che questa poteva essere una stagione difficile. Andare via sarebbe stato tradire me stesso. Non si può parlare con i se e i ma. Quando è arrivato Abramovich mi ha chiesto di scegliere, posso comprare tutti. Quello è un progetto. Uh, com’ero aziendalista là.

Intanto c’è una partita domani

Se vogliamo parlare del Genoa sono contento, sennò sono chiacchiere. Ai tifosi non interessa il futuro del prossimo anno, ma interessa vedere domani a Genova la squadra che si ammazza sul campo. Del programma e di chi verrà non gliene frega niente.

Pizarro torna tra i convocati. Come sta?

Bene, è pronto per venire con noi. Il ragazzo sta recuperando. Si sta allenando bene, dopo 50 giorni di inattività è normale che abbia dei dubbi. Ma visto che mi manca anche De Rossi l’ho portato con me. Ha forzato la sua volontà? No, eravamo rimasti che sarebbe tornato col Parma. Ma ho bisogno di tutti.

A Marassi è difficile vedere insieme Totti e Borriello per gli equilibri? Giocherà una sola punta?

Sto valutando tutto

La contestazione è stata dura. Potrà condizionare qualcuno?

Mi auguro che lo condizioni in maniera positiva. L’anno scorso, quando sono arrivato, c’erano le bombe-carta. Mi auguro che la squadra reagisca bene. Le ha parlato di gruppo unito.

C’è stato un chiarimento con Borriello, dopo il labiale dei 25mila gol? Vi siete chiariti?

Subito. Sono molto diretto con i miei. Il chiarimento è andato bene. In questa stagione ha spesso ripetuto delle sue responsabilità. In cosa sente di aver mancato? Me lo tengo per me, già mi state facendo nero.

A livello tattico ci sono troppi giocatori lì davanti, no?

Gli altri pressano e ripartono, noi non ce la facciamo a fare questo e dovremo rivalutare tutto.

Questione Adriano. Dovrebbe tornare domani. Verrà reinserito nello spogliatoio normalmente? Teme le reazione dei compagni?

I ragazzi lo abbracceranno, è un ragazzo splendido. Non è successo nulla di quello letto. La festa? Quella l’avrà fatta.

L’arrivo di Fiorentino, l’altro ieri, ha tranquillizzato la squadra?

Era una visita programmata da tempo, che è coincisa con la sconfitta in Champions. Ha ribadito quello che scrivete voi sui giornali.

Come sta Borriello? Ieri (venerdì, ndr) non si è allenato.

Ha problemi alla schiena. A Bologna si è bloccato, oggi si è allenato anche se era legnoso. Vediamo un po’.

Domani giocherà?

Parlerò con lui, vediamo.

Vucinic ha giocato, rimasto in panchina e il giorno dopo si è scoperto...

Già aveva preso una botta e voleva il cambio.

Sia Shakhtar che Napoli sono sembrate correre più della Roma. Ok col Napoli, ma lo Shakhtar non giocava da dicembre.

Non sono d’accordo, non ha corso di più. Li abbiamo chiusi nella metà campo. Se non stai bene fisicamente, non ce lai a fare quella partita. Lo Shakhtar è una buonissima squadra e ci ha fatto gol in tre occasioni più uniche che rare. E’ stata più "colpa" nostra che preparazione loro. Abbiamo attaccanti con certe caratteristiche. Come corrono Brighi, Taddei, Perrotta, non vedo nessuno. Anche col Napoli, a parte quei tre davanti che hanno loro, gli altri hanno corso lo stesso.

Uno dei problemi tattici può essere il mancato aiuto degli attaccanti in difesa?

Con alcune squadre sì. Sta a me correre ai ripari. Nel primo tempo col Napoli eravamo troppo piatti, senza scintilla, ho messo Menez per vincerla e l’abbiamo persa. Me ne assumo le responsabilità. Ora torniamo a riquadrare la squadra. Stiamo parlando degli ultimi 15 giorni eh? Eravamo i campioni del mondo prima, avremmo vinto tutto 15 giorni fa: Champions, campionato, Coppa Italia, Supercoppa Europea, quella a Tokyo… Ora non siamo più buoni a nulla. Io devo mantenere l’equilibrio. In mezzo però c’è il calcio. Non perdiamo la bussola. Abbiamo fatto un bel casino, lo riconosciamo, ma continuiamo a lavorare.

Non le sembra strano che in un momento come questo escano i malumori di Borriello e l’accostamento di Mexes al Milan?

A Roma è tutto normale, non c’è nulla di singolare. Non devono essere scusanti. Anche Menez l’ha detto l’altro giorno. Anzi Mexes, scusate. Sono tutte problematiche vere, non scusanti. Dobbiamo rispondere ai nostri tifosi, non ci devono interessare le voci. Dobbiamo rendere conto di quello che sta succedendo adesso