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Ranieri: «Lascio»

(Il Messaggero) Come Prandelli, Voeller, Del Neri e Spalletti, gli ultimi quattro tecnici della Roma, anche Claudio Ranieri si dimette in corsa e rinuncia a parte del suo stipendio, 800 mila euro netti per i restanti quattro mesi di lavoro.

Redazione

(Il Messaggero) Come Prandelli, Voeller, Del Neri e Spalletti, gli ultimi quattro tecnici della Roma, anche Claudio Ranieri si dimette in corsa e rinuncia a parte del suo stipendio, 800 mila euro netti per i restanti quattro mesi di lavoro.

Lo fa perché, romano di San Saba con casa in via Bruno Buozzi ai Parioli, vuole vivere tranquillo nella sua città. E perchè la sua Roma è sparita a Bologna, gara sospesa per neve dopo 16 minuti: veniva da 7 vittorie in 8 partite. L’addio negli spogliatoi di Marassi, stringendo la mano ai giocatori e prendendo in contropiede i dirigenti Conti, Montali e Tempestilli. «Prendiamo tempo per intervenire in modo chirurgico», avverte Montali. La Sensi chiama due volte Ranieri: avrebbe preferito essere avvisata.

E rimanda ogni decisione a stamattina «quando incontrerò i giocatori». E anche l’allenatore uscente e i candidati alla successione, Vincenzo Montella (già allertato) e Alberto De Rossi (in teoria, per la gerarchia interna, dovrebbe offrire il posto prima al papà di Daniele). Ieri sera a Trigoria riunione tra dirigenti (Pradè è rientrato in anticipo da Verona) e i giocatori che hanno fatto autocritica, mentre Ranieri ha lasciato subito il centro sportivo con la sua Smart. Alle 22, andati via i calciatori, vertice tra i dirigenti per preparare il cambio in panchina. Con l’Aeroplanino in pole. In un comunicato Ranieri racconta e motiva la sua scelta: «Alla fine di una partita vibrante, sono andato negli spogliatoi per ringraziare la squadra per la prestazione e ho deciso di rassegnare le dimissioni. Fin qui ho sempre pensato al bene della Roma, della società e della squadra. A Marassi siamo entrati in campo con la voglia di lottare e vincere. Ho sempre detto che per me una sconfitta faceva più volte male, ma vedere i ragazzi lottare e perdere mi scuote nel profondo. Ringrazio i tifosi e la Sensi: insieme, nonostante le difficoltà, abbiamo fatto un grande lavoro l’anno scorso e quest’anno. Da un uomo di campo e dopo una gara come questa, ritengo sia giusto dare un segnale, per amore di questi colori. Spero che la mia decisione sia utile a spronare la squadra. Lo sport e il calcio hanno valori che per me e per chi ci mette lavoro e passione, sono la vita». U.T