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Ranieri: «La scelta con Totti la rifarei»

(Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) È il Giorno dell’Orgoglio, quello che non guarda al calendario o alle opportunità.

Redazione

(Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) È il Giorno dell’Orgoglio, quello che non guarda al calendario o alle opportunità.

Se nel groviglio d’incertezze che regna alla Roma volessimo seguire l’onda della retorica coppiana, diremmo che Claudio Ranieri sarà anche un uomo solo, ma è ancora al comando. Ed il messaggio che lancia al rientrante capitan Totti è chiaro: se ritornassi indietro rifarei tutto. Compreso farlo giocare 4 minuti.

IO&TOTTI «Non c'è mai stato un caso — dice l’allenatore, alla vigilia del match col Cesena, dove i giallorossi non hanno mai vinto— perché rispetto le opinioni. Io però ho sempre inculcato ai miei giocatori di lottare fino al 90’ e oltre. E continuerò a farlo. I 4’ di Genova non sono stati una mancanza di rispetto, ma anzi un gesto di stima per un campione che può risolvere in qualsiasi momento. Poi tra noi abbiamo parlato, scherzato, riso come sempre. Francesco sta bene, mi auguro che riprenda la sua vena prolifica. In fondo quando vinse la Scarpa d’Oro per i primi 2-3 mesi non fece gol, poi cominciò a segnare a raffica. Comunque può incidere il fatto che siano cambiati il sistema di gioco e gli interpreti» .

E a domanda se, alla luce delle polemiche, rifarebbe la scelta dei 4’ a Totti, replica sicuro: «La rifarei anche domani» . Checco e Mirko amari Inutile dire che l’affermazione di Ranieri abbia amareggiato il capitano. Ma la conclamata «tristezza» di Totti non è il solo caso che galleggia. Vucinic, ad esempio, venerdì ha avuto una dura discussione con Ranieri (argomento: l’impegno nel lavoro), per non parlare della vicenda Doni (oggi in campo), preferito dai compagni come titolare, ma che la società vorrebbe vendere subito per abbassare il monte ingaggi. E poi c’è Pizarro, tornato in ritardo di 15 giorni ma che (con sorpresa dei compagni) non è stato multato: «Ci sono situazioni e situazioni» , replica Ranieri, che aggiunge: «Casi da parte mia non ce ne sono. Il rapporto è buono con tutti, un rapporto professionale. Il mio futuro? Potevo andare via a giugno (Liverpool, ndr) ma non l’ho fatto perché la Roma è tutto. E lo sarà fin quando ci sarà un contratto» .

RINCORSA Il problema è che la squadra in trasferta ha conquistato soltanto 9 punti in 10 partite. «La Roma è questa non riusciamo a trovarne il motivo. Avevo accennato alla mancanza dei tifosi, ma è limitativo. In generale, vedo l'Inter come principale candidata allo scudetto, anche se il Milan è davanti. Comunque noi 8 lunghezze possiamo recuperarle, però dobbiamo cambiare il trend e prendere punti fuori casa preoccupandoci, più che di segnare, di mantenere la porta inviolata. In ogni caso, io ho sempre fatto il massimo dei punti che potevo con la squadra che allenavo» . E pare davvero il ruggito d’orgoglio dell’accerchiato.