(La Gazzetta dello Sport - M.Cecchini) - Sembra sempre aver l’aria di dire: scusate il ritardo. Ormai lo si è capito, per Vucinic la prima meta della stagione pare serva solo per carburare.
rassegna stampa roma
Ranieri incorona il ribelle Mirko «E’ un campione»
(La Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) – Sembra sempre aver l’aria di dire: scusate il ritardo. Ormai lo si è capito, per Vucinic la prima meta della stagione pare serva solo per carburare.
Poi — come un anno fa — quando il Capodanno lo libera dalle scorie e i tornei entrano nel vivo, l’attaccante si toglie le pantofole e comincia a tornare ciò che è: decisivo.
Bufera &Sorrisi Non è un caso, perciò, che dopo aver segnato solo 3 reti da agosto a dicembre, il montenegrino abbia acceso il turbo, andando in gol 4 volte in 22 giorni. Ma dietro la perla che ha sbloccato il match di Torino, in fondo, c’è anche una storia da scrivere. Quella di un ragazzo del Montenegro che, dopo essere stato adottato da Roma, all’improvviso si è sentito messo da parte per abbondanza di campioni. Non è un mistero che con Ranieri ci sia stata una discussione dura, non è un mistero che Vucinic si è detto disponibile anche ad andare via, non è un mistero che la Juve lo avrebbe voluto. Non è andata così, e se la Roma festeggia l’accesso in semifinale, il merito è suo e di un gregario talentuoso fedele come Taddei.
Niente rigore Ma se Vucinic è felice, il suo (presunto) rivale lo è ancor di più. Per Ranieri la Juve non è un’avversaria come le altre. «È stata un’ottima partita — dice —, ma nessun sassolino. Qui ho fatto due campionati meravigliosi, ma penso solo alla Roma. Avevamo preso un impegno con i nostri tifosi e ce l’abbiamo fatta. Proviamo a migliorare fuori casa, ma aspetto Bologna per dirlo. Ora ci aspetta l’Inter, però la sfida sarà ad aprile e ci sarà tempo per prepararla. Vucinic? È un campione. Mirko, come Del Piero, ha questi colpi sul secondo palo da fuoriclasse. Fino alla trequarti siamo andati bene, poi però dovevamo essere più incisivi. Il rigore su Del Piero? Per me non c’era, Mexes ha coperto bene la palla. La società? A noi non manca nulla, dobbiamo fare il nostro dovere. Le altre grandi hanno i soldi per poter spendere e lo fanno anche adesso. Quest’anno la Juve ha speso tantissimi e noi poco. Avendo una rosa ampia mi avrebbe creato problemi uscire dalla Coppa Italia» . I titoli di coda sul futuro: «Nel calcio mi diverto solo quando vinco e se fossi un investitore penserei questo: la Roma ha un brand conosciuto in tutto il mondo, la possibilità di costruire uno stadio nuovo e un gruppo che con poca spesa -abbiamo comperato solo i due Burdisso -sta facendo benissimo. Le potenzialità sono grandi. Poi gli errori li fanno tutti, ma dobbiamo dare merito ai Sensi e a chi ha operato con lei» . Difficile dargli torto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA