rassegna stampa roma

Ranieri addio, da Genova a Genova

(Il Romanista-M.Izzi) E’ finita dunque, nel peggiore dei modi, l’avventura di Claudio Ranieri, che pure, nelle prime 38 gare della sua gestione, aveva colto risultati, sono i numeri che lo dicono, che mai nessun tecnico nella storia della Roma...

Redazione

(Il Romanista-M.Izzi) E’ finita dunque, nel peggiore dei modi, l’avventura di Claudio Ranieri, che pure, nelle prime 38 gare della sua gestione, aveva colto risultati, sono i numeri che lo dicono, che mai nessun tecnico nella storia della Roma era riuscito a conquistare.

Nessun tecnico giallo-rosso è riuscito a centrare il secondo posto al primo tentativo (partendo con l’handicap delle due sconfitte, contro Genoa e Juventus, ereditate dalla gestione Spalletti), nessuno ha lasciato nell’albo d’oro di questo club quattro derby vinti consecutivamente. Il tutto è impietosamente sommerso dall’amarezza indicibile della sconfitta maturata contro il Genoa. Per uno scherzo del destino, Marassi, che nel novembre del 1973 aveva visto, proprio contro il Genoa, il debutto con sconfitta del Ranieri calciatore, vede quasi 38 anni dopo, la sconfitta che segna l’epilogo dell’avventura romanista del Ranieri allenatore.

Il mister di San Saba chiude il suo ciclo con 60 presenze sulla panchina della Roma, preceduto in questa speciale classifica da tre ex calciatori romanisti (Capello 170, Mazzone 102, Degni 72). Il suo esordio contro il Siena, il 13 settembre 2009, era stato preceduto da dieci giorni di pausa del campionato per gli impegni della Nazionale contro Georgia e Bulgaria (l’insediamento ufficiale c’era stato il 2 settembre). Era seguita una risalita lenta, ostacolata magari da qualche battuta d’arresto, ma costante. Nel derby del 6 dicembre, poi, la Roma era diventata irresistibile. Il primo tempo vede una Roma abulica, alla ricerca di se stessa. Nella ripresa la musica non sembra cambiare e al 61’ la Lazio va vicina al vantaggio con Zarate che colpisce il palo, sulla respinta è Julio Sergio a compiere un miracolo sulla ribattuta di Mauri. Al 77’ il gol di Cassetti cambia la storia. Al triplice fischio la Roma è al quinto posto a parimerito con Genoa, Fiorentina e Sampdoria, ma il motore marcia a pieni giri. Sotto l’albero di Natale Ranieri trova Luca Toni e il campione del mondo fornisce al gruppo ancora più convinzione nei propri mezzi. Che la Roma sia diventata un osso assai duo per tutti, si capisce proprio contro il Genoa, il 17 gennaio, con un 3-0 che vede la doppietta di Toni e lascia la Lupa al terzo posto, a 11 punti dall’ Inter capolista. In rapida serie vengono schiantate Juventus, Siena, Fiorentina, Palermo e Catania. Quando il 28 febbraio il Napoli strappa un punto sul suo campo ai giallo-rossi, la Roma è sempre al terzo posto, ma ha ridotto il suo distacco a sette punti. Altra pietra angolare del miracolo della stagione 09/10, si materializza il 27 marzo, con la grande vittoria contro l’Inter. Quando Toni fulmina Julio Cesar correndo sotto la Sud, l’Olimpico è in tripudio. Il palo di Milito al 94’ lascia l’Inter in uno psicodramma, la Roma è seconda ad un solo punto dalla vetta. La sera del 10 aprile, poi, dopo il pareggio dell’Inter contro la Fiorentina, la Roma si appresta a giocare contro l’Atalanta la gara che può riportarla in testa alla classifica (primato che le mancava dal 23 settembre 2007). Ranieri dichiara: «Noi è da un bel po’ che siamo dietro all’Inter. Adesso hanno il nostro fiato sul collo. Dobbiamo azzannarli». L’11 aprile arriva dunque una soffertissima vittoria, seguita, sette giorni dopo, dal “derby perfetto”, un 2-1 servito ad una Lazio che si era consumata in proclami minacciosi per poi smaterializzarsi dopo l’ errore dal dischetto di Floccari.

Se fino a questo momento la marcia di Ranieri si era accompagnata con le note dell’Aida, da adesso in poi la magia si perde. Il 25 aprile lo sciagurato secondo tempo contro la Sampdoria ci costa, d fatto, lo scudetto. Il 5 maggio, sempre contro l’Inter, salutiamo anche la Coppa Italia. Quando il 26 maggio il Mister chiude la stagione con un breve discorso tenuto davanti ai tifosi a Trigoria, promette però che nell’ anno successivo si sarebbe impegnato nella difficile impresa di superare gli 80 punti. Che riprendere il filo del discorso sarebbe stato durissimo si era visto sin dalla tremenda scoppola rimediata contro l’Olympiacos nell’amichevole di Atene del 13 agosto, con un impietoso 5-1. Da allora la sconfitta nella finale della supercoppa italiana aveva lasciato il posto ad un’altalena in cui si è andati dal 5-1 subito a Cagliari, alla vittoria contro l’Inter del 25 settembre e ai derby vinti in campionato e in Coppa Italia. In seguito arriveranno anche i tre punti corsari colti a Milano il 18 dicembre, seguiti dal successo interno contro il Catania del 6 gennaio, con la Roma che vola in zona Champions …. Poi la luce si è spenta