(Leggo - F.Balzani) Si dice che la matematica non sia un’opinione. Meglio così, meglio leggere i numeri. Perché di opinioni più o meno strampalate su Totti in questi 18 anni se ne sono sentite molte.
rassegna stampa roma
“Voglio la Champions e Baggio”
(Leggo – F.Balzani) Si dice che la matematica non sia un’opinione. Meglio così, meglio leggere i numeri. Perché di opinioni più o meno strampalate su Totti in questi 18 anni se ne sono sentite molte.
Le ultime lo davano per finito, sull’orlo del tramonto di una giornata lunghissima fatta di tanti raggi di sole e qualche inevitabile annuvolamento. Ieri il bimbo de oro, il capitano, la bandiera giallorossa ha raggiunto quota 201 gol in campionato mettendo a segno la seconda doppietta personale in meno di 7 giorni. Nessuno in attività ha fatto tanto. Solo in 5 in tutta la storia hanno fatto meglio. Solamente uno (Nordahl) ne ha segnati di più con una sola maglia. «Aver superato i 200 gol in Serie A - dice il capitano - conta molto perché arricchisce una bellissima carriera che ho voluto fortemente legare a un’unica maglia: sono orgoglioso d’aver fatto questa scelta di vita. Io e la Roma viviamo una storia bellissima». Frasi d’amore che non sanno affatto di retorica. Il primo bacio tra Totti e la Roma risale al 4 settembre 1994: Roma-Foggia 1-1. Assist di Fonseca e gol sotto la Sud. Da allora Francesco non si è più fermato: cucchiai, punizioni da 30 metri, colpi al volo e dribbling ubriacanti. Neanche il terribile infortunio alla caviglia nel febbraio 2006 lo ha fermato. A luglio di quell’anno Totti divenne Campione del Mondo, dieci mesi dopo vinse la Scarpa d’Oro come miglior realizzatore europeo (26 gol). Negli ultimi mesi però la storia d’amore tra Totti e la Roma ha vissuto un serio periodo di crisi. «Rimango? Non so, non sono più felice a Trigoria», aveva detto il capitano a gennaio.
Ranieri lo teneva spesso in panchina, alcuni dirigenti lo bacchettavano per qualche frase di troppo, anche qualche tifoso ne chiedeva il prepensionamento. Lui, Francesco, continuava ad allenarsi come e più di prima. Ora tutti fanno la fila per complimentarsi, ma lui non dimentica le recenti critiche: «Fino a un mese fa qualcuno mi dava per finito ma io sono sempre stato cosciente delle mie possibilità. Ora tutti vogliono salire sul carro, ma io non li butto giù, c’è spazio». Tutti sul carro dunque ad inseguire la zona Champions e Roberto Baggio che di gol in serie A ne ha fatti 206. «Baggio lo prendo quest’anno, ma non mi fermo. Voglio arrivare ancora più su. Meazza? Non solo...», dice ridendo, ma dentro di sé è serio. Una pazzia? Forse. Ma lui ci ha abituati. «Per fare certe cose bisogna esse’ matti. Forti e matti», disse negli spogliatoi del Marassi pochi minuti dopo aver trafitto Antonioli con un sinistro al volo che meritò gli applausi del pubblico della Samp. Qualche applauso Totti lo ha strappato ieri anche al pubblico fiorentino di fronte al quale non aveva mai segnato. «Erano 18 anni che volevo segnare qui, finalmente ci sono riuscito», ha detto sornione sotto il sole di Firenze. Gol che non hanno portato i tre punti, ma un record e tanti complimenti. «Francesco è come Michael Jordan, un mito davanti al quale bisogna togliesi il cappello», ha dichiarato Montali, mentre Montella ha finto di non essere sorpreso: «Ci sono abituato. Francesco riconcilia col calcio, di aggettivi non ce ne sono più». Anche l’amico Del Piero si è complimentato: «Francesco ha realizzato qualcosa di fantastico». Si è detta «commossa e felicissima» invece Rosella Sensi, mentre dall’America sono ormai convinti di voler ripartire proprio da Totti per la Roma del futuro. Perché, oggi come ieri, è tutto intorno a lui.
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