rassegna stampa roma

“Voglio che i ragazzi siano felici”

(Il Romanista – T. Cagnucci, C.Zucchelli) Per la terza volta in dieci giorni Luis Enrique incontra i giornalisti. Singolare che sia lui a farlo,visto che in Spagna si diceva che non amasse parlare alla stampa.

Redazione

(Il Romanista – T. Cagnucci, C.Zucchelli) Per la terza volta in dieci giorni Luis Enrique incontra i giornalisti. Singolare che sia lui a farlo,visto che in Spagna si diceva che non amasse parlare alla stampa.

A Riscone , invece, lo fa per la seconda volta, probabilmente anche per accentrare su di sé l’attenzione considerando che i big della squadra (da Totti a De Rossi fino a Vucinic e Menez) al momento sono e restano in silenzio. Seguito in diretta anche dai suoi collaboratori, sempre presenti finora alle sue conferenze, Luis Enrique traccia un primo bilancio di questa settimana di ritiro. Tutti promossi

(«Non c’è niente che non mi abbia soddisfatto»), nessun bocciato ma un avviso chiaro e tondo a tutti: «Se mi accorgo che qualcuno non è in sintonia con me, uscirà fuori dal gruppo». Non fa nomi, spiega che Vucinic ha saltato due allenamenti «solo per un problema fisico» e che Menez «può giocare anche come intermedio» ma chiarisce che «da giocatori come Totti, De Rossi e Perrotta mi aspetto qualcosa in più, considerato il loro valore e la loro esperienza». Non vuole entrare nel merito della vicenda tra il Capitano e Baldini ("lo dico una volta sola: entrambi faranno il bene della Roma")e non vuole  neanche parlare di mercato,mentre non ha problemi a raccontare come stia vivendo queste enormi aspettative nei confronti suoi e della squadra: «Per me è una fortuna. E’ una pressione benedetta».

Cosa l’ha colpita in questa prima

settimana di raduno?

Varie cose. Tutto quello che muove il club, un club che ci sta aiutando per lavorare al meglio. Anche l’atteggiamento dei giocatori e le infrastrutture mi hanno soddisfatto. In una parola:tutto.

Cosa possono dare giocatori come Bojan e

Heinze?

Fin quando i contratti non saranno firmati non parlo (l’annuncio ufficiale del Barcellona per Bojan arriva proprio durante la conferenza,ndr). Dei temi di mercato parla il club, dopo l’eventuale superamento delle visite saranno loro a dire se andrà tutto bene. Noi cerchiamo giocatori che abbiano il profilo che fa al caso nostro. Tuttavia sono contento dell’atteggiamento del club che vuole dare una faccia diversa al calcio. Questo avviene quando una squadra è in una fase di passaggio come lo è questa.

Quando Totti potrà far bene a gente come

Lamela e Bojan? Ha trovato in lui una

certa pigrizia, termine usato da Baldini

nell’intervista a Repubblica?

Di quello che riguarda Franco e Francesco lo dico solo una volta: sono sicuro che entrambi faranno il meglio per la Roma. Per quanto riguarda Totti, ma anche De Rossi e Perrotta, da loro esigiamo qualcosa di più perché sono grandi campioni ed esempio per i giovani.

C’è qualcosa ancora da migliorare che la

preoccupa?

Non sono preoccupato di nulla né per l’atteggiamento né per le questioni calcistiche. Siamo

qui da 8 giorni per cui viene tutto amplificato. Bisogna stare tranquilli. Bisogna anche avere pazienza perché abbiamo bisogno di crescere.

E’ vero che lei mostra alla squadra dei

video del Barcellona? E quanto questa

squadra potrà somigliare a quella di

Guardiola?

Il modello Barça è unico perché certe cose sono da sempre nel suo Dna. Noi invece stiamo costruendo un modello che sia adatto a questa rosa. E finché il mercato non sarà chiuso non potremo fare un bilancio definitivo. Inoltre esistono sistemi diversi di lavoro, per noi è fondamentale che i giocatori si sentano felici. La testa è fondamentale. Il giocatore che è soddisfatto farà le cose con facilità.

L’unico che sembra estraneo a questo

gruppo è Vucinic.

In realtà Vucinic ha fatto tutti gli allenamenti tranne gli ultimi due per problemi fisici. Noi come gruppo cerchiamo di stare tutti insieme.

Ha un problema?

Sì, al ginocchio operato.

Le notizie societarie di questi giorni la

preoccupano?

Non siamo preoccupati, sono vicende normali quando si cerca di ultimare un passaggio diproprietà di questa portata. Anzi, siamo concentrati su ogni tema calcistico.

Cosa ci può dire di José Angel?

Cote, come gli piace essere chiamato, è un giocatore di 21 anni ma ha già grande esperienza. Siamo convinti che possa aiutare la squadra ma comunque deve ancora imparare.

Che sensazione le dà essere al centro

dell’attenzione?

Mi piace molto perché sento un sostegno fortissimo dei nostri tifosi. Sono sensazioni che già conoscevo, solo che dal lato del calciatore. Dico ai tifosi si applaudire i giocatori non di inneggiare il mio nome. Il nostro obiettivo èquello di renderli orgogliosi di noi. Questa pressione che c’è per me è benedetta.

Rispetto alle altre avversarie, dove

colloca la Roma?

Ogni giudizio in questo senso è rinviato alla fine del mercato. Noi cercheremo di vincere tutte le partite. Dobbiamo guardare partita dopopartita. L’obiettivo principale è quello di trovare una sintonia totale anche nei momenti difficili,che sicuramente arriveranno. Il sostegno dei tifosi è fantastico perché ci permetterà di essere in 80000 in campo.

Pensa che i calciatori che hanno deluso la

passata stagione possano vincere

quest’anno?

Per quanto riguarda il passato posso dire che Ranieri è un grande allenatore ed ha fatto tutto per vincere. Noi ce la metteremo tutta, se non ce la faremo bisognerà andare a casa e far venire qualcun’altro. Sono i giocatori che in campo devono risolvere i problemi, io sono in panchina e a volte non ho neanche la giusta prospettiva. Io ho la sensazione che al momento stiamo riuscendo a convincere i giocatori,cosa che è più facile fare quando c’è un allenatore nuovo.

Nel suo calcio c’è qualcosa di Arrigo

Sacchi? E cosa pensa in generale del calcio

italiano?

Parliamo di una delle più grandi squadre di ogni tempo. Ogni allenatore persegue l’obiettivo di vincere, poi ognuno segue il suo modello. Noi lo costruiamo in base ai giocatori che abbiamo in campo. Non ritengo che il nostro modello di gioco rassomigli a quello di Sacchi,quello era un modello stratosferico di un progetto finito, noi stiamo muovendo i primi passi,ma sappiamo come lavorare. Noi siamo stati ingaggiati con il compito di svolgere il lavoro secondo le nostre caratteristiche, secondo il nostro credo calcistico. Calcio italiano? Noi abbiamo il massimo rispetto nei confronti di tutti. Sono sicuro che ci saranno tante occasioni che ci sorprenderanno. Per il resto esistono molte idee di calcio e sono tutte valide.

Nel suo tipo di calcio Totti e Borriello

possono coesistere?

Quanti più giocatori di qualità possiamo schierare in campo, tanto meglio. Mi piace molto far giocare i giocatori di massima qualità. Se parliamo di calcio offensivo sì, ma dobbiamo avere giocatori che sappiano attaccare e difendere.

Come si poneva a Barcellona nei confronti

dei media? Leggeva i giornali e ascoltava

le radio?

Non c’è molta differenza tra giornalisti italiani e spagnoli, non leggo molto i commenti. Preferisco leggere tanto, ma altre cose. Nessuno meglio di me conosce la situazione, i giornalisti danno un’interpretazione, a volte giusta altre sbagliata. Io credo che troppi complimenti quando si vince fanno male e troppe critiche quando si perde anche. L’importante è andare avanti.

Pensa che Menez possa giocare più

indietro, ad esempio nel ruolo di Iniesta?

Sì assolutamente. Menez può interpretare diversi ruoli. E’ un giocatore che si presta a questo.

C’è sintonia tra Menez,Vucinic e i tifosi?

Noi stiamo muovendo i primi passi di una nuova tappa, chiedo ai giocatori di dimenticare il passato e giudicare come ci si allena e come si preparano le partite. L’obiettivo è portare la Roma al livello più alto. Se mi accorgo che qualcuno non è in sintonia, uscirà dal gruppo.