rassegna stampa roma

“Un derby così l'avevo sognato da bambino”

(Il Messaggero) Il giorno dopo la doppietta rifilata alla Lazio, Francesco Totti ha affidato al proprio sito internet (francescototti.com) un po’ di riflessioni sulla partita stravinta dalla Roma, domenica pomeriggio. Il capitano, otto reti in...

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(Il Messaggero) Il giorno dopo la doppietta rifilata alla Lazio, Francesco Totti ha affidato al proprio sito internet (francescototti.com) un po’ di riflessioni sulla partita stravinta dalla Roma, domenica pomeriggio. Il capitano, otto reti in carriera alla Lazio, 254 complessive, comprese le 199 solo in Serie A, ha spiegato.

«Quante emozioni! Per me quello giocato domenica è stato il derby dei sogni, il derby perfetto: ho sempre desiderato una partita così. Vincere grazie a due miei gol è semplicemente stupendo! Battere la Lazio fa sempre un effetto unico ed inoltre riuscirci anche andando in rete per un romano e romanista verace come me rappresenta una soddisfazione doppia. In quei due tiri, quei due destri, ho messo potenza, convinzione e soprattutto la voglia di giocare e di vincere che sento sempre dentro, che non mi abbandona mai. Nella carriera di un calciatore e nella vita di un uomo ci sono fasi serene e altre decisamente più ostiche: è in queste situazioni che viene fuori il nostro carattere. Credo sia sempre stata proprio questa la mia vera forza, la caparbietà di non mollare mai. Godiamoci per un attimo questo successo, ma poi guardiamo subito ai nostri obiettivi: dobbiamo assolutamente accedere alla Champions League e faremo di tutto per arrivare nelle prime posizioni della classifica. Per questo domenica andremo a Firenze con tutta l’intenzione di giocarci la partita. In una giornata intensa come quella di domenica, il pensiero è andato anche alla famiglia Sensi. E’ stato il loro ultimo derby e sono felice di aver regalato loro la soddisfazione del trionfo. Per questa società i Sensi hanno fatto moltissimo mettendoci costantemente la faccia. La dedica sulla maglia “6 sempre unica” era ovviamente per mia moglie Ilary, proprio come quella del cucchiaio a Peruzzi nel 2002, in quel 5-1 di nove anni fa che non dimenticheremo mai».