rassegna stampa roma

Qui Boston: «Calcio, che fascino. Adesso sono tutti entusiasti della Roma»

(Corriere dello Sport – R.Zanni) – La voce si è sparsa velocemente. La curiosità del­la città di Boston ha fatto in fretta a trasformarsi in qual­che cosa di più profondo.

Redazione

(Corriere dello Sport - R.Zanni) - La voce si è sparsa velocemente. La curiosità del­la città di Boston ha fatto in fretta a trasformarsi in qual­che cosa di più profondo.

La possibilità che Thomas DiBe­nedetto possa davvero acqui­stare la Roma ha fatto diventa­re la numerosa comunità ita­liana del New England ancora più partecipe delle cose trico­lori. L'Italia, ovviamente, an­che oltre Oceano non si dimen­tica, non importa da quante ge­nerazione si sia lasciato il Pae­se d'origine. Ecco che allora il calcio, grazia alla Roma e a Di-Benedetto, ha cominciato a ri­tagliarsi un po' più di spazio. Come vivono gli italiani d'America questa situazione? « Con grande orgoglio ». Mauri­zio Pasquali sintetizza così il sentimento degli italiani di Bo­ston. Pasquali è il presidente del Comites di Boston, un or­ganismo istituito proprio per stare vicino agli italiani che non vivono più in Italia. Ecco perchè da quella posizione ci può raccontare come l'entuasi­smo per questo inaspettato possibile matrimonio abbia conquistato e coinvolto gli ita­liani e gli italo- americani di Boston. « Non ci vuole molto a rimanere presi - continua -noi siamo tutti molto attaccati al calcio, la maggioranza di noi. Qui c'è una grande tifoseria, si seguono gli incontri, ci sono gruppi di fan organizzati che si ritrovano la domenica, non im­porta a quale ora si giochi inItalia». Ecco che allora l'even­tualità che DiBenedetto acqui­sti la società giallorossa ha fat­to salire il termometro del tifo, in una direzione nettamente contraria a quello della colon­nina di mercurio. Fa sempre freddo a Boston, ma il “calore” del tifosi si fa sentire. «Sono molti i seguaci della Roma, ma una eventualità del genere, che per la prima vol­ta un italo- ame­ricano acquisti una società di calcio, nel nostro Paese fa feli­ci tutti, non importa il colore della maglia» .

NON SI FA VEDERE- Finora però DiBenedetto, per quello che ri­guarda lo sport, si era mante­nuto solo dentro ai confini del baseball: «Sì, nei Red Sex, che poi è il primo club di Boston, qui la passione per il baseball è davvero enorme» . L'im­magine che però ne viene fuori di Di Benedetto è quello di un uo­moschivo, che non ama farsivedere troppo, anzi meno si sa di lui meglio è. «Effettivamente- continua Pa­squale -almeno per quello che riguarda la nostra istituzione oppure per i quotidiani contat­ti che abbiamo con gli italo­americani, Thomas DiBene­dettonon si è mai fatto vedere troppo, tant'è vero appunto che in pochi lo conoscono». Nono­stante il fatto, come ci ha spie­gato ancora il presidente del Comites, che a Boston ci sia una fortissima presenza di abruzzesi e molisani, conterra­nei di DiBene­detto, almeno per quello che riguarda le ori­gini. «Indubbiamente a Boston nella grande comuni­tà italiana, pre­sente in tanti aspetti della vita sociale ed economica, il gruppo abruzze­se è sicuramente da primissi­miposti» .

LITTLE ITALY- C'è anche a Bo­ston, il quartiere italiano dove si respira ancora il profumo della terra lontana. Ristoranti soprattutto, ma anche il clima resta quello ita­liano. Qui la tifo­seria si divide es­senzialmente in tre grandi tronco­ni: Inter, Juve e Roma, sono que­ste tre squadre, e le prime due han­no anche un paio di club ufficiali, a raccogliere la grande passione per il cal­cio che anche il New England riesce a esprimere. Ma adesso che la Roma sta per divenire “ bostoniana”, almeno qui, tra non molto, sarà sempre la Ma­gica a giocare in casa.