(Il Messaggero – R.Renga) - La vittoria romanista a Torino merita un’analisi in dieci punti.
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Quell'organigramma che fa paura
(Il Messaggero – R.Renga) – La vittoria romanista a Torino merita un’analisi in dieci punti.
1. Vucinic e Menez possono giocare dall’inizio e ne guadagna il rendimento dei due e della squadra.
2. Ranieri ha impostato una perfetta partita italianista: giocando a specchio ha sfruttato la qualità superiore dei suoi.
3. Non c’è stata partita, però un episodio (rigore di Mexes su Del Piero) poteva aprire spiragli bianconeri.
4. La Juve è una squadra fisica e sul fisico l’ha buttata almeno per un tempo, cercando in ogni modo di fermare i due fenomeni dell’attacco giallorosso. Menez è uscito, Vucinic si è salvato per caso. L’arbitro si è limitato a osservare. Nell’intervallo qualcuno deve avergli spiegato che cosa stava facendo e il fischietto, sbagliando ancora, non ha dato un rigore alla Juve. Braschi intervenga: Damato, come Russo del resto, non ce la fa.
5. Capita a tutti di sbagliare e non ne facciamo perciò un caso, ma le lamentele dei telespettatori romanisti hanno un senso: sembrava di assistere a Juve contro Legia Varsavia, i nostri (bianconeri) contro i loro (giallorossi).
6. Pensiamo che la Roma debba farsi sentire su più fronti: la Lega perché non si gioca in trasferta e a Torino di giovedì; l’Aia per il permissivismo di Damato; la Rai per il tifo unilaterale.
7. L’attuale Roma sta lavorando benissimo, pur tra mille difficoltà e ci auguriamo che i prossimi proprietari possano mantenere la squadra a questi livelli, aggiungendo managerialità e idee nello sfruttamento del marchio.
8. Pradè ha portato, tra gli altri, Riise, Simplicio, Menez, Vucinic e Borriello: può essere considerato scarso? Conti, con appena un milione e mezzo all’anno, ha costruito il miglior settore giovanile d’Italia e non solo. Chiedete a Platini che cosa pensi del vivaio creato a Trigoria: Brunetto non ci sa fare? La Mazzoleni ha tenuto in piedi la società anche in modo spietato: sa o no far di conto? Tempestilli ha dedicato vita e carriera alla Roma, esponendosi (vedi Parigi) anche a eventuali ritorsioni: è fedelissimo. Qualcuno fa girare organigrammi futuri con lo scopo di allarmare gli attuali tecnici. I nomi fatti sono prestigiosi (Baldini, Sabatini…) e inattaccabili. Come i nomi di chi c’è adesso.
9. Rosella Sensi è ancora al volante. E due settimane fa a Trastevere, in occasione di una riunione con Unicredit, ha avuto l’opportunità di capire chi sta con la Roma e chi no: una battuta di Fiorentino è stata lucida e chiarificatrice. Agisca finché può.
10. Ranieri continui così, magari aprendosi al dialogo con i giocatori, che come tutti gli uomini hanno domande da fare e risposte da sentire. Ancelotti non è stato ancora liberato dal Chelsea, Mourinho ha detto che preferisce l’Inghilterra, l’altro portoghese Boas avrà mille richieste. I giochi sono tutti da fare.
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