rassegna stampa roma

Quella lite di Zico con Nela e Pruzzo

(Il Romanista – M.Izzi) – Il 6 novembre 1983 la Roma capolista, dall’alto dei suoi tre punti di vantaggio sulla Juventus (in un campionato che ricordiamolo era a due punti) si presentò allo Stadio Friuli per disputare l’ottava...

Redazione

(Il Romanista - M.Izzi) - Il 6 novembre 1983 la Roma capolista, dall’alto dei suoi tre punti di vantaggio sulla Juventus (in un campionato che ricordiamolo era a due punti) si presentò allo Stadio Friuli per disputare l’ottava giornata del campionato di serie A.

Prima del fischio d’inizio, “grande melassa” con le telecamere Rai capitanate da Galeazzi e TV Globo che immortalano i quattro brasiliani della sfida (Falcao e Cerezo e da una parte ed Edinho-Zico dall’ altra). «Ma non siamo al Maracanà – cinguetta Bisteccone – siamo al Friuli» e la melassa si fa ancora più ricca, ricordando quanto Roma e Udinese siano state affratellate dal veto della Federcalcio che il 2 luglio aveva momentaneamente fatto saltare gli ingaggi di Cerezo e Zico. L’intero Friuli era sceso in piazza inalberando cartelloni di stampo pre-leghista (“O Zico o l’Austria!”), mentre a Roma, Dino Viola aveva chiamato in causa direttamente il Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Musica dei violini a tutto volume dunque, sullo spartito dell’ incontro «cavalleresco, tra grandi amici». Solo che l’amicizia dei giocatori in bianconero finisce subito dopo il fischio d’inizio, visto che Galparoli e compagni iniziano a picchiare come fabbri, mentre Zico, che ancora non parla bene l’ italiano, dimostra di aver già appreso quanto basta per provocare i suoi avversari. Nela, già nel corso del primo tempo, aveva pregato il fuoriclasse dell’Udinese di: “stare calmo”. Per farlo stare calmo, il modo ci sarebbe e l’occasione arriva all’ 84’. Quando Falcao fa fuori Miano e serve Maldera sulla sinistra. Pochi istanti più tardi la parabola del cross è sulla testa di Pruzzo che lascia Cattaneo al piano terra e colpisce di testa. La palla è diretta all’angolino alla destra di Brini che però, con un volo superbo, blocca sulla linea. Il portiere bianconero rimette la palla in gioco all’ altezza della fascia destra, scambio Galparoli-Causio e il vecchio Barone fa partire un lancio lungo. Zico vede la palla avvicinarsi, è rincorso da Di Bartolomei, la lascia sfilare, e poi libera una sassata che trafigge Tancredi. “Ago” negli spogliatoi dirà: « Prima che partisse il lancio di Causio, lui era accanto a me, forse già qualche centimetro oltre. Sono sicuro che un attimo dopo, quando il pallone è partito, il fuorigioco di Zico era diventato netto». Intanto, però, Zico è corso a raccogliere l’abbraccio della “Torcida” del Friuli. Solo che i tifosi finisce per abbracciarli uno per uno… poi i raccattapalle, l’allenatore, i cameraman della Rai, i “bibbitari”, insomma, passano tre minuti. Quando Roberto Pruzzo, fa notare che sarebbe il caso di rientrare, Zico gli ride in faccia. Il Bomber a questo punto lo prende per il collo e lo tira via dal bagno di folla. Ne nasce una discreta rissa con qualche schiaffone e il Galinho che dichiarerà: «I giocatori della Roma sono gelosi di me». Il vertice lo toccherà però "La Stampa" di Torino che il giorno dopo scriverà: «Trionfo anche dei fans del Flamengo che hanno seguito la partita alla radio ed alla tv carioca». Ecco, se oggi si vincesse a Udine potremmo mandare di traverso la giornata ai tanti (troppi) tifosi del Flamengo in Italia …Vi pare poco?