(La Gazzetta dello Sport - A.Catapano) - Oltre il danno, la beffa. Alla fine nel settore riservato ai sostenitori romanisti, spunta uno striscione solitario: «Borriello sul campo».
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Quasi una Rometta: «Troppo timidi ma cresciamo»
(La Gazzetta dello Sport – A.Catapano) – Oltre il danno, la beffa. Alla fine nel settore riservato ai sostenitori romanisti, spunta uno striscione solitario: «Borriello sul campo».
Luis Enrique lo avrà notato? Prenderà provvedimenti? E che diranno oggi quegli stessi tifosi che sei giorni fa si dichiaravano «mai schiavi del risultato»? Continueranno a pensarla così, pure alla luce della sesta sconfitta stagionale (su 14 partite, sic!)?
Piove sul bagnato Luis Enrique si dice «comunque soddisfatto» e aggiunge, pure un po' stizzito, «stiamo crescendo, lavoriamo tanto, facciamo errori, è normale. Se preferite, cambiate allenatore ogni due settimane...». Pure Walter Sabatini non va troppo per il sottile, ma in un altro senso. «Siamo abbastanza delusi — dice il d.s. —, volevamo dare continuità ai risultati, e invece abbiamo disputato una partita timida. E' stata una Roma involuta, ci abbiamo provato poco, ora ci aspetta una settimana grigia. Giovani con poca personalità? Sì, è una carenza che abbiamo — ammette —, i nostri ragazzi non riescono a interpretare tutte le partite nella maniera giusta». Ovviamente, in questi casi alla Roma piove sempre sul bagnato, e allora ecco l'infortunio di Kjaer, sospetto stiramento al flessore. Una tegola terribile per Luis Enrique, già orfano di Burdisso. «Eravamo un po' corti anche prima, ora ne dovremo parlare con l'allenatore, è ovvio che torneremo sul mercato», annuncia Walter Sabatini.
Gigante È incredibile che dopo una sconfitta per 2-0, si riesca a parlare in termini lusinghieri solo della prova difensiva della squadra. Juan, addirittura un gigante. E non doveva nemmeno giocare. «Non è ancora al 100%», aveva detto Luis Enrique. Era solo pretattica? «No — giura l'allenatore —, non era al massimo fino alla conferenza stampa. Poi ha fatto l'allenamento e mi ha dimostrato di poter giocare. Se sta bene, come intendo io, perché non dovrei schierarlo?». Juan è felice, ovvio, di essere rientrato nel giro. «Dopo tanto tempo, finalmente 90' in campo, ho bisogno di continuità per tornare ad alti livelli». Ma già quello visto ieri sera, potrebbe bastare a tenere in piedi la baracca. «Effettivamente abbiamo fatto un passo indietro — ammette il brasiliano —. Sapevamo che sarebbe stata difficile. Potevamo andare in vantaggio noi, abbiamo condotto la gara ma non ci siamo riusciti, e loro ci hanno punito». E qual è il problema? «Ci manca ancora la giusta mentalità — è la spiegazione di Juan —. Perché siamo forti, ma dobbiamo lavorare tutti come squadra». Fiducioso, comunque. «Il progetto Roma va avanti, con voglia e fiducia». Anche con Juan? «Mai detto di voler andare via, io qui ci rimango». È una promessa o una minaccia?
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