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Quarto posto, si fa così

(Il Romanista – B.De Vecchi) Il gol di Lodi al 95′, Cesena-Inter, il fatto che Lazio-Juventus si gioca dopo Parma-Palermo e la sconfitta di sabato scorso del Lecce a Genova.

Redazione

(Il Romanista - B.De Vecchi) Il gol di Lodi al 95', Cesena-Inter, il fatto che Lazio-Juventus si gioca dopo Parma-Palermo e la sconfitta di sabato scorso del Lecce a Genova.

Sommate tutti questi fattori più qualche altra variabile sparsa qua e là e avrete le reali possibilità della Roma di andare in Champions League il prossimo anno. Che c’entra la Roma con queste partite? C’entra, eccome. Perché per riuscire nell’impresa, se non addirittura miracolo, di entrare tra la prime quattro, i giallorossi non solo dovranno fare bottino pieno da qui alla fine, ma dovranno anche fare affidamento sulle disgrazie delle dirette rivali. Disgrazie che a loro volta dipendono dalle motivazioni delle squadre che Lazio e Udinese affronteranno. Chiaro no? Mica tanto.

LA ROMA - E allora partiamo dall’inizio. Dalla “condicio sine qua non”, o, in termini matematici, dalla condizione “necessaria ma non sufficiente” affinché la Roma entri nell’Europa dei grandi. Vale a dire che i giallorossi vincano tutte e quattro le partite che mancano al termine del campionato. Dodici punti per sperare. Con meno, ci sarebbe bisogno di un cataclisma per mettersi dietro almeno due delle squadre che ora ci sono davanti. Il calendario della Roma in questo senso lascia ben sperare: domenica c’è il Bari già retrocesso, alla penultima il Catania che dovrebbe essere già salvo, e all’ultima la sfida con la Sampdoria con la possibilità di vendicare la partita che dodici mesi fa ci costò lo scudetto. Il problema è alla terz’ultima, quando all’Olimpico arriverà il Milan campione d’Italia o quasi. Ed è quel “quasi” che farà la differenza. Perché, se i rossoneri dovessero presentarsi con lo scudetto già conquistato, sarebbe decisamente più facile batterli. Il loro vantaggio sulla seconda, l’Inter, è ora di 8 punti. Nel prossimo turno il Milan dovrebbe avere vita facile contro il Bologna e, se l’Inter dovesse lasciare punti per strada a Cesena, il tricolore sarebbe già aritmeticamente assegnato. Speriamo.

LA LAZIO - Quattro vittorie, 12 punti che alla Roma potrebbero non bastare se le altre non lasceranno qualcosa per strada. Decisivo sarà ovviamente lo scontro diretto che Lazio e Udinese avranno alla terz’ultima. Ma per il resto? Cominciamo dalla Lazio. Che è quattro punti sopra, ma ha perso entrambi gli scontri diretti con la Roma (anche se è sempre bene ricordare che i derby persi consecutivamente sono in totale 5). In caso di arrivo alla pari, la Roma sarebbe dunque davanti. Questo significa che, affinché la rimonta vada in porto, i biancocelesti devono fare non più di 8 punti da qui alla fine, almeno due pareggi da qui al termine del torneo. In quali partite? Non alla penultima in casa contro il Genoa, che non ha nulla da chiedere al campionato. Lì sembrano essere tre punti facili. Restano lo scontro diretto con l’Udinese, la sfida casalinga contro la Juve e quella in trasferta a Lecce. Contro la squadra di Delneri (lunedì alle 20.45) non sarà una passeggiata, ma poteva essere anche peggio se il catanese Lodi non avesse segnato ai bianconeri al 95' fissando il punteggio sul 2-2. Risultato che, di fatto, ha messo fuori gioco la Juve per la corsa alla Champions. Demotivati? Forse, ma non del tutto. Perché dalla parte della Roma gioca la sfida di domenica tra Parma e Palermo. I siciliani, vincendo, raggiungerebbero la Juve a quota 53, allontanandola sempre più dalle residue possibilità di entrare almeno in Europa League. Una qualificazione che è già vincolata dal fatto che i rosanero non arrivino in finale di Coppa Italia e che quindi anche la settima in campionato possa avere accesso alle competizioni europee. Per finire, per la Lazio c’è il Lecce. Che con la sconfitta per 4-2 di sabato col Genoa è ora terzultimo. Con ogni probabilità i pugliesi all’ultima giornata, quando affronteranno in casa la Lazio, saranno ancora in corsa per la salvezza. Proprio con la Sampdoria, che invece sarà all’Olimpico con la Roma contro un intero stadio che presumibilmente sarà lì a ricordare in ogni singolo istante la doppietta di Pazzini del 25 aprile scorso. Tradotto: la Lazio non deve fare più di 5 punti fra Juve, Udine e Lecce. Con i salentini ancora in lotta per non retrocedere le speranze della Roma aumenterebbero.

L’UDINESE - E l’Udinese? I friulani hanno un calendario migliore di quello della Lazio. Nel prossimo turno avranno un impegno sulla carta non facile a Firenze contro la Fiorentina, poi lo scontro diretto coi biancocelesti, col vantaggio di giocarselo in casa. Strada spianata nelle ultime due giornate: prima in trasferta col Chievo, poi in casa col Milan ormai in vacanza da tempo. A Di Natale e compagni la Roma deve recuperare solo 3 punti (anche qui a pari merito si è avanti per gli scontri diretti). Basta dunque una sconfitta. Una sola. Dove? Forse anche nello scontro diretto, se la Lazio poi collezionasse due pareggi con Juve e Lecce.

MORALE - Insomma, il quarto posto è ancora possibile. Questione di incroci, di incastri, di obiettivi raggiunti o da raggiungere. Difficile, ma non impossibile. A patto di vincerle tutte. Per non avere rimpianti. Anzi, per non avere altri rimpianti. In questa stagione ne abbiamo già tanti.