rassegna stampa roma

“Siamo alle battute finali”

(Il Messaggero) – «Siamo alle battute finali». Paolo Fiorentino, da Londra dove ha accompagnato l’a.d. di Unicredit Federico Ghizzoni nella presentazione dei conti 2010, ha confermato le anticipazioni de Il Messaggero di ieri che il...

Redazione

(Il Messaggero) - «Siamo alle battute finali». Paolo Fiorentino, da Londra dove ha accompagnato l’a.d. di Unicredit Federico Ghizzoni nella presentazione dei conti 2010, ha confermato le anticipazioni de Il Messaggero di ieri che il passaggio della Roma a Thomas DiBenedetto è ormai a un passo.

Lunedì prossimo è in calendario la riunione decisiva. Sarà una giornata lunga perchè le parti dovranno definire gli ultimi dettagli del contratto di compravendita del 67% del club, del marchio, di Trigoria e degli accordi parasociali fra gli americani che acquisiranno il 60% della società e Unicredit il 40%. Ieri Fiorentino avrebbe avuto un colloquio telefonico con l’imprenditore di Boston che probabilmente oggi dovrebbe comunicare la data del suo arrivo a Roma, accompagnato dal legale americano. Potrebbe essere domenica, salvo che non riesca a sistemare alcuni impegni e anticipare l’atterraggio a sabato. In questo caso ci potrebbe essere un primo abboccamento de visu nel giorno festivo. Ma lunedì DiBenedetto, l’avvocato Mauro Baldissoni e il collega Usa di buon mattino potranno iniziare la riunione no-stop. L’auspicio di Fiorentino sarebbe di mettere la storica firma anche nella tarda serata, rimandando al giorno dopo la cerimonia pubblica. Prima di mettere nero su bianco, sarà convocato il cda di Roma 2000, controllante di As Roma: potrà avvenire anche all’ultimo momento in conference call purchè in forma totalitaria (con la presenza dei tre sindaci) in modo da rinunciare al preavviso). Ma si tratta di formalità. Gli avvocati (Roberto Cappelli, Massimo Tesei e Gianumberto de Giovanni per Unicredit e i Sensi) anche ieri si sono incontrati coi colleghi di controparte per la stesura dei testi finali. Ormai è un percorso in discesa, diversamente dalle altre trattative complesse come è questa, nelle ultime ore non starebbero sorgendo intoppi. Fiorentino e DiBenedetto dovranno prendere le ultime decisioni che saranno riservate alla volontà dei diretti interessati. Tra i punti ancora aperti la governance e le garanzie di uscita di Unicredit dopo cinque anni. La banca avrebbe accettato di rinunciare all’ opzione put, cioè al diritto di vendere agli americani la quota che sarà rimasta in pancia in quel momento dopo la sindacazione di parte del 40%. In cambio vorrebbe un meccanismo che comunque dia garanzie di uscita.