(Il Romanista - D.Galli) - «Inizialmente sì, la banca avrà una partecipazione nell’As Roma». Qualora fosse servita una conferma, la conferma è arrivata.
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“Sì, resteremo nell’As Roma”
(Il Romanista – D.Galli) – «Inizialmente sì, la banca avrà una partecipazione nell’As Roma». Qualora fosse servita una conferma, la conferma è arrivata.
Ieri, il chief operating officer di Unicredit, Paolo Fiorentino, ha spiegato che la banca deterrà il 40% del club. Ma solo in un primo momento. Poi, cederà una parte- dovrebbe essere il 20% - a un altro soggetto. Si dice, italiano. Si dice, il costruttore Luca Parnasi. Che finora non ha mai smentito. Ma neppure confermato. Diciamo che è nella classica posizione, per restare in tema, del «wait and see», aspetta e vedi che succede. Andiamo per ordine. L’ok del Cda di Roma 2000 ha dato il via alla trattativa in esclusiva con la DiBenedetto As Roma Llc, la società costituita apposta dagli americani per l’operazione. Ieri, Radiocor sosteneva che DiBenedetto & Co. potrebbero avere presto un socio cinese. Secondo l’agenzia del Sole24Ore, Kenneth Huang, che l’anno scorso aveva provato a prendere il Liverpool, avrebbe manifestato l’interesse a una partecipazione intorno al 10%. Ma fonti Unicredit smentiscono con decisione: l’obiettivo è di chiudere con gli americani.
C’è un termine per la trattativa in esclusiva: trenta giorni. Ma sia Unicredit sia il suo advisor Rothschild sono convinti di poter chiudere molto prima. Quindici, venti giorni, sostiene qualcuno, e l’As Roma sarà a stelle e strisce. È presumibile che in questa ultima fase del procedimento di vendita le parti provino a strappare qualche altro minimo vantaggio. Ma ormai quello che è stato fatto è stato fatto. Le linee guida dell’offerta sono state tracciate. Resteranno quelle. Nel dossier del 21 gennaio, gli americani offrivano 77 milioni per il 60% della società, più un’altra cinquantina per tutto il resto: Opa, marchio e Trigoria. Già, l’Opa. È obbligatoria e andrà lanciata sul flottante una volta firmato l’atto di vendita dell’As Roma. Racimolati sul mercato i titoli dei piccoli azionisti, si passerà al delisting: l’As Roma sparirà dai listini di Piazza Affari. Unicredit manterrà un ruolo di primo piano, pur non essendo più l’azionista di riferimento. La quota iniziale del 40% sarà dimezzata. In pole per l’acquisto c’è un imprenditore romano e romanista. Si chiama Luca Parnasi, è un manager giovane e innovativo, erede di una delle storiche famiglie di costruttori romani e in più, cosa che non guasta, è un fortissimo giocatore di calciotto. Potrebbe essere coinvolto nella realizzazione dello stadio di proprietà, che con gli americani sarà realtà nel giro di qualche anno. Il filo diretto che unirà Unicredit all’As Roma non si limiterà al mantenimento di una notevole fetta del pacchetto azionario. Piazza Cordusio aprirà una linea di credito alla cordata a stelle e strisce. La banca, che un anno fa non vedeva l’ora di sbarazzarsi di un asset ereditato da Capitalia, continuerà adesso a sostenere finanziariamente l’As Roma
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